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Le crociate: malicidi contro l'Islam

di Enea Baldi - 19/09/2007

 

Le crociate: malicidi contro l'Islam


“Chi uccide un uomo intrinsecamente cattivo, quale è chi si oppone a Cristo, non uccide in realtà un uomo, ma il male che è in lui; dunque egli non è un omicida bensì un malicida”

Bernardo di Chiaravalle
(Santo)

Col termine “crociate”, s’intendono le spedizioni religiose, militari e coloniali dei feudatari dell’Europa occidentale nelle terre del Mediterraneo orientale, proposte come iniziative essenzialmente religiose, che iniziarono alla fine dell’XI secolo e proseguirono sino alla fine del XIII.
Secoli di lotte, d'insediamenti e distruzioni, di ricostruzioni e nuove lotte.
La prima crociata detta “dei pezzenti” fu indetta nel 1096. Composta da un esercito di gente povera e disarmata, proveniente perlopiù da Francia Germania e Italia, che fuggiva dalle carestie dell'occidente e dall'oppressione di feudatari e borghesi proprietari agricoli, dai quali peraltro, aveva già subito enormi privazioni. La prima guerra santa della storia quindi, fatta da gente inconsapevole e miserabile, gettava le basi per quello che sarebbe divenuto presto il predominio occidentale nelle terre dell'Islam. Inutile sottolineare che questo esercito di cialtroni venne subito sterminato.
La prima vera crociata armata che la storia ricordi, fu quella condotta nello stesso anno da cavalieri ben armati e equipaggiati provenienti dal nord-europa e fedeli per motivi economici e di potere a papa Urbano II.
Dopo la conquista di Edessa, Tripoli, Gerusalemme ed Antiochia, dove i cristiani furono autori di massacri inimmaginabili, inorriditi dalle mattanze e contrari all'idea di una "guerra santa" dove vescovi, monaci e abati armati fino ai denti, violentavano, sgozzavano e depredavano di ogni bene persone inermi, i bizantini si dissociarono dalle loro imprese belliche.
Man mano che conquistavano i territori, i soldati di Cristo accentuavano nella popolazione il grave disagio degli ordinamenti feudali già esistenti. Il 50% del raccolto dei contadini veniva confiscato, spesso con la forza, dai proprietari terrieri. Sulle coste e nei maggiori porti d’Oriente il commercio era governato da mercanti veneziani, marsigliesi e genovesi, che in una sorta di mafia gestivano il traffico commerciale marittimo. I crociati usurparono i valori culturali e le ricchezze economiche di una civiltà, quella orientale, di molto superiore a quella occidentale. Si comportarono come ladri e oppressori.
Per conquistare nuove terre e popolazioni da sottomettere alla cristianizzazione forzata, la chiesa si servì di Ordini cavallereschi, quello dei Templari di origine francese, quello dei Giovanniti di origine italiana e quello Teutonico di origine germanica. Tre eserciti in uno dove il giuramento di “castità, povertà e obbedienza” era solo l'alibi dietro cui per secoli si sono celati i veri interessi delle “Guerre Sante”.
L'esercito cristiano però non ebbe da subito vita facile e infatti nel 1144 Edessa venne riconquistata dai turchi e a nulla valsero gli assedi dei generali francesi e germanici, nel 1148, stremati dalla resistenza bizantina, dalla fame e dalle malattie, i crociati furono sterminati dai turchi vicino Damasco.
Trentanove anni dopo è la città di Gerusalemme a cadere, precisamente nel 1187, per mano del condottiero turco Saladino
Saladino, a differenza del suo appellativo (la fama di “feroce” gli derivò da una figurina dedicatagli nel XX secolo, stampata dalla Perugina) e dei crociati, non fece stragi durante la conquista di Gerusalemme. Aveva già esteso il suo impero all'Egitto e all'Arabia occidentale e le popolazioni conquistate avevano due alternative, pagare un riscatto per la loro libertà che consisteva in dieci denari d'oro per un uomo e cinque per una donna; oppure rimanere al suo servizio come schiavi.
Fu così che il re d’Inghilterra Riccardo Cuor di Leone, Filippo Augusto di Francia con Federico Barbarossa - che in quella missione perse la vita -, subirono una feroce sconfitta e dovettero ripiegare in Europa, dove continuarono a darsi battaglia per la contesa di una parte del territorio della Francia, mentre Gerusalemme restava saldamente in mano turca. Si narra che papa Urbano III saputa la notizia della sconfitta, morì di colpo apoplettico.
Verso la fine del XII secolo, papa Innocenzo III approfittando della morte di Saladino, fece muovere le truppe degli alleati di Francia e di Germania verso la Terrasanta: era il 1202, iniziava la quarta crociata.
L’intento strategico di questa spedizione era quello d’imbarcare le truppe a Venezia così da conquistare prima l’Egitto e poi dirigersi alla volta di Gerusalemme, ma i veneziani che avevano ottimi rapporti commerciali con l’Egitto, ingannarono i crociati e li diressero contro la rivale Costantinopoli, ma non prima di aver ottenuto il sostegno militare per la conquista di Zara che era sotto il dominio del re d’Ungheria.
Durante l’assedio di Zara il figlio dell’imperatore di Costantinopoli chiese il sostegno dei crociati, suo padre era stato destituito dal fratello e promise che se lo avessero aiutato a rimettere sul trono l’imperatore, avrebbero ricevuto ingenti somme di denaro e la promessa dell’unione delle due chiese cristiane. Ma quando i crociati giunsero a Costantinopoli trovarono la resistenza di un popolo per nulla intenzionato a concedere loro dei privilegi, per giunta, le casse dell’impero erano vuote: l’imperatore fu rimesso al suo posto (il fratello intanto era fuggito dal regno), ma subito dopo, in una delle tante insurrezioni popolari, vennero uccisi sia l’imperatore che suo figlio.
I crociati allora, decisi a vendicarsi, misero per tre giorni a ferro e a fuoco la città, finché, dimentichi della spedizione a Gerusalemme imposero un nuovo patriarca a capo della chiesa bizantina. Era il 1204 il gesto di estrema ferocia a cui fu sottoposta Costantinopoli, all’inizio scaturì i dissensi del pontefice, poi però, quando l’imperatore e il patriarca gli riconobbero piena supremazia sulla chiesa cristiana d’Oriente e d’Occidente, egli accettò di buon grado la conquista.
Insieme al papa videro di buon occhio la conquista di Costantinopoli anche i mercanti veneziani, i quali in antagonismo con i genovesi, riuscirono ad ottenere l’esenzione dei dazi in tutte le terre dell’Impero.
L’egemonia del papato a Costantinopoli durò fino al 1261, quando i bizantini e gli albanesi, aiutati dai bulgari e dai genovesi inflissero un duro colpo alla chiesa e al potere economico veneziano.
Le altre quattro crociate che succedettero non ebbero rilevanza fondamentale circa il predominio delle terre dell’Islam: i crociati subirono una serie di sconfitte, poiché ormai gli riusciva arduo reperire soldati disposti a combattere in terre così lontane e ostiche e anche perché in Europa, con l’aumento della produttività e il perfezionamento delle tecniche agricole, grazie all'importazione di nuove idee e tecnologie dall'Oriente, vennero meno i motivi che avevano precedentemente indotto i ceti meno abbienti alle spedizioni in nome delle “sante crociate”.
I vantaggi economici e culturali che i popoli europei trassero negli anni che seguirono le crociate, furono molteplici e rinnovatori. Il risultato di maggior rilievo fu l’apertura delle vie commerciali del Mediterraneo - che prima erano controllate da Costantinopoli e dai paesi arabi -, alle città marinare di Genova, Venezia e Pisa, le quali assunsero un importanza rilevante negli scambi commerciali con l’Oriente. In Europa nacquero nuove industrie (vetri, specchi, seta…) e s’importarono nuove colture agricole (limoni, riso, canna da zucchero…) comparsero i primi mulini a vento sullo stile di quelli siriani. La borghesia, con l’avallo delle classi più povere si rafforzò, esacerbando la propria ostilità nei confronti del feudalesimo.
I crociati distrussero le ultime tracce d’intesa tra cattolici e ortodossi; saccheggiarono Costantinopoli e aprirono le porte alle invasioni turche. La mobilitazione ideologica nella guerra santa segnò il trionfo dello spirito d’intolleranza e di fanatismo. La chiesa infatti, accentuerà sempre più i fattori autoritari e dogmatici, legati al suo ruolo di guida suprema della cristianità europea.
Come sempre accade nelle guerre, anche per le crociate le cause egemoniche sovvertirono il movente ideologico originario, ciò accadde soprattutto durante la IV crociata, quella del massacro di Costantinopoli del 1204, quando i crociati pur d’impossessarsi della città, si allearono con quella che oggi viene definita la parte più “radicale” dell’Islam, quella degli sciiti, così da sconfiggere la maggioranza sunnita.