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La nuova offensiva della NATO nel sud dell’Afghanistan coinvolge il contingente italiano

di redazionale - 22/09/2007

Palk Wahel a Helmand. Una nuova offensiva

della NATO nel sud dell’Afghanistan

coinvolge il contingente italiano. Oltre 2.500

soldati afghani, olandesi, australiani, britannici,

americani e canadesi hanno scatenato

mercoledì un attacco nella Valle di Gereshk,

nella provincia di Helmand. L’operazione

Palk Wahel è guidata dal Comando Sud di

Kandahar a guida britannica in cooperazione

con il Regional Command West di Herat

che impiega truppe italiane e spagnole per

chiudere la via di fuga ai talebani. Per questo

compito sono stati inviati a Farah alcuni

distaccamenti di incursori del “Col Moschin”,

buona parte della forza di reazione

rapida italo-spagnola e al Prt americano di

Farah sono arrivati due elicotteri da attacco

Mangusta. L’incremento della pressione talebana

nella provincia di Farah ha indotto

dettagli sono trapelati solo nei giorni scorsi.

Il generale Dan McNeil, comandante di

ISAF, ha dichiarato che “questi ordigni sono

della stessa tipologia di quelli usati in Iraq

ed è difficile immaginare che il carico d’armi

sia giunto in Afghanistan senza il consenso

almeno dei militari iraniani”. Secondo

l’intelligence la massiccia presenza degli ordigni

a carica cava conferma la mano dei

pasdaran iraniani.

Contractors in difficoltà. La sospensione

della licenza alla società di sicurezza statunitense

Blackwater, in seguito all’uccisione

di undici civili durante un non chiarito attacco

dei guerriglieri nel centro di Baghdad,

rischia di avere ripercussioni negative. La

possibilità che il governo di Baghdad revochi

i permessi alla Blackwater e alle altre

Private Security Companies è un incubo per

Washington, che avrebbe già aperto trattative

segrete sull’argomento con il premier

Nouri al Maliki per far restare 35 mila operatori

che garantiscono la sicurezza e la

scorta a convogli logistici, rifornimenti diretti

ai reparti militari, diplomatici e personale

delle aziende impegnate nella ricostruzione

dell’Iraq. Compiti che in assenza dei contractor

ricadrebbero sulle forze armate statunitensi,

compromettendo i programmi della

Casa Bianca per il ritiro di 30 mila militari

dall’Iraq prima delle elezioni presidenziali

del novembre 2008. Il blocco delle attività

della Blackwater ha già indotto il Dipartimento

di Stato a vietare ogni movimento del

personale diplomatico in Iraq al di fuori della

super protetta Zona Verde di Baghdad,

anche se da venerdì la società ha potuto riprendere

limitati incarichi di scorta autorizzati

di volta in volta dalle autorità irachene.

Dall’inizio del conflitto sono morti 800 contractors

e 8 mila sono stati feriti.

il comando USA di Bagram (operazione Enduring

Freedom) ad aumentare le incursioni

aeree in quest’area e a inviare reparti di

Berretti Verdi basati nel Prt dove operano

anche le truppe italiane di Isaf. Nonostante

le polemiche sollevate in Italia dai ministri

D’Alema e Parisi proprio contro l’operazione

antiterrorismo, nell’Afghanistan occidentale

i reparti italiani Nato e quelli americani

di Enduring Freedom sembrano destinati

a combattere fianco a fianco.