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Afghanistan, massacri occultati. La nuova offensiva Nato in Helmand

di Enrico Piovesana - 24/09/2007

La nuova offensiva Nato in Helmand ha già ucciso decine di civili. I cadaveri vengono rimossi
L'ospedale di Emergency a Lashkargah Mercoledì scorso la Nato ha annunciato l’inizio di una “grande offensiva” militare nella provincia mer idionale di Helmand per “ripluire” la zona dai ribelli. I comandi Isaf hanno già parlano di un oltre cento “talebani” uccisi in pochi giorni, ammettendo solo sei vittime civili incidentali.
Ma la realtà, come al solito, è ben diversa.
“Il nostro personale locale riferisce di massicci bombardamenti aerei avvenuti negli ultimi giorni”, racconta a PeaceReporter uno dei responsabili dell’ospedale di Emergency a Lashkargah, appena riaperto. “Ci sono stati almeno una settantina di vittime civili, tra cui un tassista quarantenne, cugino del nostro manager Rahmatullah Hanefi. Riceviamo pochissimi feriti perché dopo i raid dell’aviazione le truppe Nato sigillano i villaggi colpiti bloccando tutte le strade attorno e intanto rimuovono i cadaveri dei civili vittime delle bombe”. Il responsabile locale dell’Ong snocciola le informazioni che gli sono state riferite in merito ai bombardamenti aerei degli ultimi giorni. Merita metterle a confronto con i bollettini ufficiali della Nato.  
 
F-15 in azioneVersioni discordanti. “Un bombardamento aereo sul villaggio di Haidarabad, 20 chilometri a nord-est di Grishk, lungo il corso del fiume Helmand, ha distrutto tre abitazioni uccidendo 30 civili. Un altro raid aereo ha colpito il vicino villaggio di Mirmandau, dall’altra parte del fiume, distruggendo la casa di un tale Dastagir e uccidendo tutta la sua famiglia di 12 persone, donne e bambini compresi. In entrambi i casi, i soldati della Nato hanno isolato i villaggi e portato via i corpi”.
Sui bollettini Nato si legge che aerei statunitensi F-15, A-10 e Predator e caccia britannici Harrier hanno colpito con bombe ‘Asfaltatrici’ da 225 chili e missili ‘Fuoco dell’Inferno’ diversi “nascondigli nemici” vicino a Grishk “ottenendo il risultato desiderato”…
Un altro bombardamento c’è stato a Garmsir, una cinquantina di chilometri a sud di Lashkargah. “Qui – raccontano da Emerhency – le truppe Nato hanno effettuato un blitz in cerca di ribelli. Quando i soldati hanno lasciato la città, sono arrivati i talebani e hanno rinchiuso nella prigione cittadina alcuni civili accusati di essere spie. Durante la notte, l’aviazione ha bombardato la prigione uccidendo 22 persone, tra cui anche il cugino di Rahmat”.
In questo caso, il bollettino Nato riferisce che gli A-10 hanno sganciato bombe da 225 chili su un “edificio nemico” a Garmsir, distruggendolo.
Infine, il responsabile locale dell’Ong italiana riporta la notizia di “una bomba che ha colpito un abitazione civile, distruggendola, nel villaggio di Zumbelai, 10 chilometri a nord-est di Grishk lungo il corso del fiume Helmand: 6 civili sono morti”.
Questo deve essere l’errore ammesso dalla Nato, che si riferiva a genericamente a un “villaggio vicino a Grishk”, senza specificarne il nome, nel quale erano morti sei civili.