Le elezioni presidenziali Bolivia, eletto il primo presidente indio
di corriere.it - 19/12/2005
Fonte: corriere.it
Vittoria per Evo Morales, socialista e anti-americano. Che annuncia: «Metterò fine al neoliberalismo sfruttatore»
LA PAZ (BOLIVIA) - Andando oltre i più rosei pronostici della vigilia, Evo Morales, leader del Movimento al socialismo (Mas), si è ampiamente imposto nelle elezioni svoltesi domenica in Bolivia, e sarà quindi il primo presidente autenticamente indio d'America latina. Morales, che è anche massimo dirigente della Federazione dei coltivatori di coca del Chapare, ha superato con ampio margine il conservatore Jorge «Tuto» Quiroga, del movimento Potere democratico sociale (Podemos), ed il centrista Samuel Doria Medina, di Unità nazionale (Un).
Secondo l'ultima proiezione realizzata da Captura Consulting e proposta dalla Tv di stato, Morales ha ottenuto il 50,8% dei voti, e quindi la legittimità di una vittoria al primo turno, che attende però la conferma ufficiale dalle cifre della Corte nazionale elettorale (Cne). Sulla base del 90% del campione della proiezione, e con un margine di errore dello 0,5%, Quiroga ha raccolto il 31,7%, Medina l'8,7%, Michiaki Nagatani del Mnr il 6,6% e Felipe Quispe del Mip l'1,2%. A completare il successo vi è stata una importante affermazione alla Camera dei deputati (65 seggi su 120) ed una buona prestazione al Senato (13 seggi, come Podemos). Nel complesso il Mas ha per il momento 78 seggi, gliene manca uno per avere la maggioranza al Congresso nazionale.
Nella sua prima conferenza stampa Morales, il quale prima del voto aveva detto che la sua candidatura «era un incubo per gli Stati Uniti», ha annunciato un governo «di uguaglianza, giustizia sociale, equità e pace» che «metterà fine al neoliberalismo sfruttatore». Dopo aver assicurato che «finirà l'odio ed il disprezzo a cui, come indios, siamo sempre stati sottoposti», il vincitore ha detto: «Vogliamo vivere insieme senza esclusioni, in una unione nella diversità». Infine, rivolgendosi agli imprenditori, ha detto che il Mas «non ricatta e mai ricatterà gli imprenditori onesti che desiderino investire nel paese».