Lettre à D. Historie d'un amour

di André Gorz - 28/09/2007

Fonte: Claudio Ughetto

Lunedì mattina, a Parigi, i corpi del filosofo André Gorz e della moglie Dorine sono stati trovati l'uno accanto all'altro. Lei era malata da tempo, e lui non se la sentiva di sopravviverle, come non se la sarebbe sentita lei nel caso opposto. Entrambi ultraottantenni, quasi sessant'anni di vita in comune, hanno deciso di morire insieme, come Arthur Koestler e la moglie Cynthia nel 1983.

Un anno fa Gorz aveva dedicato alla moglie lo splendido scritto che ho postato sopra e che è stato pubblicato oggi su La Repubblica. È un omaggio dettato da un amore assoluto per la propria compagna. Qualcosa che in quest'epoca è difficile da concepire, e qui sta tutta la sua bellezza.

Non voglio più, secondo la formula di Georges Bataille, “rimandare l'esistenza a più tardi”. Sono attento alla tua presenza come ai nostri inizi e mi piacerebbe fartelo sentire. Mi hai dato tutta la tua vita e tutto di te; vorrei poterti dare tutto di me durante il tempo che mi resta. Hai appena compiuto 82 anni. Sei sempre bella, elegante e desiderabile. Viviamo insieme da cinquantotto anni e ti amo più che mai. Recentemente mi sono innamorato ancora una volta di te e porto in me un vuoto divorante che riempie solo il tuo corpo stretto contro il mio. La notte vedo talvolta il profilo di un uomo che, su una strada vuota e in un paesaggio deserto, cammina dietro un feretro. Quest'uomo sono io. Il feretro ti porta via. Non voglio assistere alla tua cremazione: non voglio ricevere un vaso con le tue ceneri... Spio il tuo respiro, la mia mano ti sfiora. A ognuno di noi due piacerebbe non dover sopravvivere alla morte dell'altro. Ci siamo spesso detti che se, per assurdo, avessimo una seconda vita, vorremmo passarla insieme.

André Gorz

Editions Galilée