La storia imbavagliata (novità editoriale)
di autori vari - 30/09/2007
Fonte: mastermatteimedioriente
La storia imbavagliata
Atti del convegno all'Università di Teramo, 17-19 aprile 2007.
Costo del volume di 384 pagine 20 €
Per ordinazioni scrivete: grazianimanuela@libero.it
Indice
Presentazione 7
Introduzione ai lavori
Claudio Moffa
Le contraddizioni della cultura liberale
di fronte al tema dell’ "Olocausto" 15
Sezione giuridica
Michele Ainis
Le libertà negate: a proposito della libertà di espressione 23
Michela Manetti
Libertà di pensiero e discorso estremista 31
Mauro Mellini
I delitti di opinione e le opinioni delittuose 35 Giuseppe Zucco
Una vicenda concreta di libertà di insegnamento lesa 41
Renato Rolli
Il fondamento costituzionale della libertà di insegnamento 47
Paolo Bargiacchi
Riflessioni su alcuni aspetti e tendenze
del diritto internazionale in tema di "negazionismo" 74
Augusto Sinagra
Qualche riflessione sul mandato di cattura europeo 93
Claudio Moffa
La storia come reato d’opinione,
Le leggi antinegazioiniste in Europa, Turchia, Ruanda 105
Sezione mass media
Samir Al Qaryouti
L’’Olocausto visto dal Medio Oriente 121
Emanuela Irace
Ariel Toaff: cronaca di una censura 134
Mauro Manno
Dopo Soros: "lobby ebraica",
un tabù infranto? 139
Giancarlo Scotuzzi
Cronaca di un linciaggio mediatico:
il caso Roger Garaudy 218
Sezione storico filosofica
Alessandro Barbero
Il caso Ariel Toaff 233
Israel Shamir
Clio imbavagliata 240
Luigi Copertino
L’Olocausto fra storia e teologia 254
Domenico Losurdo
Negazionismo, negazionismi 277
Angelo D’Orsi
Usi e abusi politici del passato, tra storia e memoria 286
Sezione storico-politologica
Tiberio Graziani
Olocausto e geopolitica 303
Vincenzo Strika
Il rifiuto arabo e l’Olocausto 315
Alessandro Aruffo
L’integralismo ebraico 323
Alberto Marino
Il Parlamento imbavagliato 333
Giancarlo Paciello
Il Sionismo, l’Olocausto e lo Stato d’Israele 340
Appendice
Intervista a Robert Faurisson 365
Intervista a Robert Faurisson 374
"La negazione dell’Olocausto va combattuta anzitutto con le armi della ricerca storica, che sono le più potenti e persuasive, e poi con il libero dibattito nelle aule scolastiche, nelle università, sui giornali, non nelle stazioni di polizia o nei tribunali (…)
… L’Olocausto è diventato una sorte di sole nero intorno al quale ruotano come satelliti quasi tutte le maggiori vicende del Novecento, le quali vengono, alla sua luce, ora assolte ora condannate. Quello degli ebrei non è stato il solo genocidio del XX secolo (...) La memoria, se malintesa e strumentalizzata, può diventare un elemento di divisione, mentre la storia, se è libera da ogni condizionamento esterno o di gruppo, può essere nel lungo periodo un elemento di unità e soprattutto uno strumento atto a formare una cultura condivisa della tolleranza"
(La Civiltà cattolica, quaderno 3769, 7 luglio 2007)
"Non ho sinora mai letto libri negazionisti, mentre ne ho comprati un paio contro il negazionismo. Ma le violenze e le misure penali che vietano questo tipo di ricerche assolutamente marginali, minoritarie e per veri aspetti maniacali stanno avendo l'effetto d'incuriosirmi. Credo che questa sarà la reazione anche di altri. I divieti non sono solo negatori della libertà, ma anche e soprattutto stupidi e ottengono l'effetto contrario. Fanno sorgere la voglia di capire perché ci sia della gente, tutt'altro che nazista, che rischia le botte e la galera non per negare, mi sembra, l'innegabile orrore delle persecuzioni antisemite, ma per accertarne al di là di esagerazioni che possono esservi state (il numero degli ebrei fatti morire ad Auschwitz è stato ridotto da storici seri di qualche milione) i modi e l'entità. Non mi appassiona questo tipo di ricerche, ma vietarle con eccessi di zelo che possono apparire interessati alimenta sospetti controproducenti".
(Giano Accame, sul convegno " La Costituzione
tradita", Teramo 16 giugno 2007)
"La tutela penale della verità storica è una cosa abominevole, che ricorda altri tipi di tutela penale della verità, come quella praticata dall’Inquisizione. I tribunali devono giudicare i fatti e gli atti e non le idee e le opinioni .. forse anche l’ebraismo è stato debole nel non capire che questo tipo di provvedimenti, apparentemente a sua tutela e a tutela d una memoria che va difesa, in realtà ottengono uno spaventoso effetto boomerang …"
(Ernesto Galli della Loggia, Il Foglio 5 novembre 2005)
"E’ una follia, come si fa a procedere a un arresto per un reato di pensiero? Lo si fa solamente se c’è Robespierre al governo … Irving, in particolare è un personaggio senz’altro irritante ma tutt’altro che sciocco. Mi ricordo di aver apprezzato il suo famosissimo libro sulla rivoluzione ungherese del 1956, tradotto da Mondatori nel 1982, nel quale si compiaceva di dire che il gruppo dirigente dei comunisti ungheresi era fatto di ebrei. Merito di quel libro fu di additare lo scatto antisemita che ci fu in quell’occasione …"
(Luciano Canfora, Il Foglio 5 novembre 2005)
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