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Yankees "go home"? All’ "Unita" ci sono barboncini da salotto.

di Giancarlo Chetoni - 02/10/2007

 
A leggere titolo e sottotitolo di Davide Madeddu sull’ “ L’Unità “ il 30 Settembre sulla partenza della nave appoggio USS AS 39 dalla base di S. Stefano c’è di che rimanere frastornati e dopo averne scorso il contenuto scoppiare in una colossale, fragorosissima risata capace di seppellire il quotidiano, in panne, del Botteghino. Ecco cosa si scrive di indecente.

“ Dopo 35 anni gli americani “ go home “.

E poi sotto …

“ La nave appoggio per sottomarini nucleari Emory Land lascia la Maddalena con destinazione Stati Uniti. Una partenza che per il popolo dei pacifisti e per il centro sinistra diventa storica “. Come a Vicenza e a Sigonella per stare alle uova di giornata.

Ipocrisia dozzinale e tentativi di riaggancio con un mondo che scappa, e fa ultrabene, per la tangente da quello che Moffa definisce “ sinistra imperialista “.

Mentre in prima e seconda apertura esce un mix tra effetto Vietnam e pathos da agognata “ liberazione “ il contenuto declina rapidamente in omissioni e menzogne per finire in un malcelato rimpianto per il “ vuoto “ che lascia : i lavoratori italiani della base dovranno essere riciclati. Ma pensa un po’ te che rughe di raccapriccio con 7 milioni di precari censiti !

Roba da Veltroni, Fassino e barboncini da salotto del Botteghino.

Vediamo i perché.

Anno 1972, centro-sinistra a Palazzo Ghigi e Andreotti alla guida di un governo di coalizione di famelici forchettoni. Tanto per cambiare.

Il Presidente del Consiglio, anche allora col gobbo, ratifica a nome del Bel Paese un accordo con gli Usa per installare una base di sommergibili, atomici, a stelle e striscie, alla Maddalena.

La durata della “ concessione “ e i “ capitolati “ dell’ “ intesa “ non saranno mai presentati all’attenzione di Camera e Senato.

Durante l’Esecutivo 1 e 2 D’Alema espresso da una maggioranza che comprendeva i Democratici di Sinistra ( ex PCI ) le cose sono rimaste al punto in cui stavano. E’ qui ci viene a mente Serbia e Kosovo, Afghanistan, gli “ istruttori “ in Iraq , Birmania e lingua in bocca con Rice e Khalilzad. Per stare alle ultime. E la Palestina ? Uscita dalle agende.

Nessun Consiglio dei Ministri dal 1973 al 2006 ha mai messo in cantiere iniziative che potessero sollecitare l’arrivo del “ testo “ all’attenzione né dei parlamentari né dell’opinione pubblica.

Gli yankees sono arrivati alla Maddalena con i loro sottomarini d’attacco con tanto di reattori nucleari, ci sono stati il tempo che hanno voluto, hanno fatto cosa gli pare e quando hanno deciso di togliere le tende ce lo hanno semplicemente comunicato lasciandoci, anno per anno “ costi aggiuntivi “, per 15 milioni di euro. Altro che “go home “ incazzati dei bei tempi del PCI !

Oggi all’ “ Unità “ e al PD sono alle crocchette per cani scodinzolanti.

In 365 giorni i 28.000 “ ospiti “ allocati nella restanti 117 basi del Bel Paese ce ne fanno spendere 644.

L’abbiamo dovuto sapere da Dario Fo e Franca Rame, dall’ IDV.

Il Pentagono rischiarerà i 7 sommergibili d’attacco della Maddalena nel Golfo Persico, questa volta per attaccare l’ Iran con i “ cruise “.

Troveranno un altro Andreotti tra le dinastie incartapecorite del Vicino Oriente per permettere che il livello di vita degli equipaggi imbarcati non degradi e le attrezzature di lancio restino perfettamente operative.

Peccato che questa volta i marinai della US Navy debbano temere, quando saranno all’attracco, che gli arrivi, tra capo e collo, 350 kg di esplosivo a 7 km al secondo o magari un bomba a guida tv da 1 tonnellata.

Bush non potrà più contare sulla sicurezza offertagli su un piatto d’argento dalla Repubblica delle Banane.

Puffh.

E’ il XXI° Secolo.