Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Lo strano caso del dottor Navarro-Valls

Lo strano caso del dottor Navarro-Valls

di Carlo Gambescia - 02/10/2007

E così ieri anche il buon dottor Navarro-Valls, persona garbata e a modo, ma anche ex responsabile della sala stampa della Santa Sede, ha dato il suo contributo alla battaglia contro l’antipolitica condotta da Repubblica. Ma il punto è un altro.
Uno pensa, questo ha bazzicato i preti, ergo ogni suo articolo sarà infarcito di citazioni da Padri, Zii e Dottori di Santa Madre Chiesa. E invece no: i pezzi che il dottor Navarro-Valls, scrive per la corazzata giornalistica, già proprietà di quel laicone di Eugenio Scalfari, sono "laicissimissimi". Difficile, insomma, prenderlo il castagna. Eh sì, siamo davanti allo strano caso del dottor Navarro-Valls…
Ad esempio, ieri, per bocciare l’antipolitica il Nostro ha snocciolato con grande mestiere i nomi di Rodotà, Weber e Carl Schmitt. Ma in modo paravento, direbbero a Roma. Perché di Schmitt ha sottolineato la critica a una politica priva di finalità, senza ricordare che per il sulfureo tedesco dette finalità si chiamano conflitto e individuazione del nemico: il contrario di certo zuccheroso pacifismo liberale alla Rodotà. Quanto a Weber, basta leggere le pappardelle a ruota di libera di Cacciari, per scoprire che ormai gli si fa dire tutto e il suo contrario… Povero Max, morto troppo giovane o poco vecchio…
Il bello è che quando Navarro-Valls affronta la distinzione tra autorità e autorevolezza, invece di appellarsi a San Tommaso, che ha sezionato come il maiale la questione, e con un bel po’ di anticipo rispetto a Rodotà, Weber e Schmitt, se la cava con un’iniezione di insulina filosofica a buon mercato. E soprattutto a base di radicali liberi e secolari. Ascoltiamolo: “Il potere… appare giustificato esclusivamente quando è uno strumento al servizio di un problema reale, utile ed impellente”. In due righe, insomma, fa l’abiura, direbbero i cattolici tradizionalisti, quelli tutta casa, Monsignor Lefebvre e Chiesa. Ma diciamo la verità, anche al cattolico “normale”, un riferimento al rapporto tra potere e trascendenza, anche al volo a livello di aperitivo con le noccioline, non sarebbe dispiaciuto.
Uno potrebbe dire, ma a te che ti frega se Navarro-Valls si è auto-laicizzato. In fondo è pure una gran brava persona… Certo che lo è. Ma saremo démodé, ci piace la coerenza. E qui delle due l’una: o Navarro-Valls è cattolico, ma per caso... Come il famoso turista del film. Oppure collaborare a Repubblica vale perdere, ogni tanto, una messa...