Strage di Ustica: ecco cos’è il “Muro di Gomma”…o forse “Il gioco delle 3 carte”
di Avv.Daniele Osnato* - 20/12/2005
Fonte: Disinformazione.it
In prima pagina de “Il Giornale” del 16/12/05 Paolo Guzzanti sancisce: “Assolti. Ma quanti dei nostri lettori sanno che l’aereo di Ustica esplose e si inabissò per una bomba a bordo? (perché) i missili … distruggono gli aerei disintegrandoli … con un diluvio di schegge… e l’aereo di Ustica è stato ripescato in pochi pezzi. Niente cattivi americani, dunque: nessuna demenziale battaglia aerea. Lo so ben io che ho scritto l’unico e solo libro sulla strage di Ustica… Noi sappiamo che nessuno ha indagato su quella bomba, la pista sembra inconfondibilmente medio orientale (Libia) … ma a noi il copione obbligatorio ordina tassativamente di accusare di ogni crimine insoluto soltanto gli americani. Taylor (un fisico aeronautico americano fautore della ipotesi “bomba”) esaminò l’aereo di Ustica fibra per fibra, centimetro per centimetro e dimostrò al di là di qualsiasi dubbio l’esplosione premeditata della bomba. Come perito in tribunale era stato fatto cacciare dal partito del missile, una delle lobby più minacciose d’Italia. Gli appartenenti a questa lobby hanno sempre rifiutato il confronto aperto, pubblico, alla pari, con chi si è battuto per la verità riconosciuta finalmente in tribunale. Ma hanno costantemente insultato e insultano chi osa mettere in crisi la loro menzogna. Sia dunque vergogna su di loro, se sanno arrossire.”
Le dichiarazioni di Guzzanti meritano necessarie ed opportune rettifiche:
Intanto, l’assoluzione dei Generali Bartolucci e Ferri riguarda soltanto il delitto di “attentato agli Organi Costituzionali” a loro addebitato per avere impedito l’esercizio delle attribuzioni di governo attraverso l’omissione di informazioni rilevanti in ordine alla Strage di Ustica. La Sentenza, disposta ai sensi dell’art.503 2° comma, rivela l’impossibilità dell’accertamento per “insufficienza di prove” e non certo per un concreto accertamento di incolpevolezza in capo agli Imputati. Va – quindi – precisato che il processo, tutto il processo, non verteva sull’accertamento del fatto causale il disastro (bomba, o missile, o collisione in volo) ma era assolutamente concentrato sul reato contestato agli Imputati che, come detto, verteva sulla circostanza di non avere informato il Governo su fatti rilevanti. Chiarito quanto precede, appare del tutto disinformante l’impostazione articolistica del Guzzanti laddove si cerca, per la verità in maniera sin troppo subdola, di far apparire tale Sentenza assolutoria come conclusiva della questione missile/bomba.
Circa il fatto che i missili lasciano “schegge” anche questa affermazione appare falsa e disinformante: i missili da esercitazione, come quello probabilmente lanciato addosso al DC9 Itavia, non hanno schegge e non esplodono “a contatto” con l’obbiettivo, essi esplodono mediante un radar di avvicinamento a circa 6/8 metri dal bersaglio e generano un’onda di”blast” assolutamente devastante per un aereo civile come quello di Ustica. In corso di primo Dibattimento le verifiche scientifiche di analisti specializzati hanno confermato senza alcun dubbio che l’effetto di un’onda di “blast” generata dall’esplosione di un missile avrebbe cagionato esattamente gli stessi identici danni riscontrati sulla carlinga del DC9 Itavia.
I “pochi pezzi” dell’aereo ripescato dal Tirreno sono effettivamente migliaia (!), tra l’altro non verificati “uno per uno” da Taylor (che si è limitato a qualche visita domenicale presso l’hangar ove era ricostruito l’aereo): i pezzi, invece, sono stati esaminati uno per uno dalle numerose perizie radiografiche/esplosivistiche che non hanno mai riscontrato un solo segno (neanche microscopico) di lesioni riferibili all’esplosione di una bomba. Di ciò il Perito Taylor ha dovuto far ammenda durante il Dibattimento di primo grado: ecco perché è scappato via con la coda tra le gambe, gridando che anche se avesse visto con i propri occhi gli aerei sganciare un missile, o addirittura il missile stesso colpire l’aereo civile, non avrebbe mai cambiato l’idea che ormai si era fatta (vedasi trascrizione della relativa udienza, Sic!). Ha ragione Guzzanti, forse avremmo davvero dovuto scacciarlo da quell’aula, di certo vi è che il Taylor tira a campare girando il mondo per far convegni (dietro pagamento di cospicui onorari) sulle sue strabilianti scoperte, anche quando tali sue tesi vengono palesemente smentite da tutti i rilievi scientifici di decine e decine di perizie contrarie.
Circa le “ipotesi libiche”, tanto care a Guzzanti, sarebbe utile capire quali siano le sue fonti, ovviamente quelle che abbiano un minimo di fondatezza. C’è, però, un fondamentale rilievo alla descrizione dei fatti da lui (il Guzzanti e tutti gli altri, ivi compresi gli stessi Generali Imputati) ipotizzati: si parla di tutti tranne che dei Francesi, unici nei confronti dei quali, stranamente poiché avevano in volo decine di aerei caccia in assetto operativo a trasponder spento proprio in quegli istanti del disastro di Ustica e proprio in quelle vicinanze (vedasi trascrizioni testimoniali assunte in Dibattimento), nessuno parla e nessuno vuole parlare. I nostri Generali Imputati, ed ora assolti, non hanno svolto alcuna minima verifica nei loro confronti, fatto dovuto in quanto avevano – allora – la responsabilità del controllo dei voli sia militari che civili. Che il Guzzanti (e gli altri) abbia paura di nominare quel termine (“francesi”) appare strano ed incomprensibile, lui che ha invece tutto il coraggio di gridare falsamente di aver scritto “l’unico e solo libro sulla strage di Ustica”: basta andare in una edicola, per capire quanto può essere ridicola e fasulla tale affermazione, ma si sa… la pubblicità serve sempre soprattutto quando si cerca di far soldi sul dolore di un pugno di vittime.
Infine, per quello che riguarda la “Lobby più minacciosa d’Italia”, mi corre obbligo di invitare il Guzzanti a smetterla di foraggiare il partito del muro di gomma, quello che Lui ed i suoi amici americanisti continuano a manutenzionare con maniacale cura: dal Ministro Giovanardi ad Antonio Martino, ai vari onorevoli di destra. Per quello che mi consta, non c’è più bisogno di difendere gli Stati Uniti, non serve, poiché gli stessi, mediante una informativa della CIA hanno risposto alla Corte di assise di Roma di avere informazioni utili all’accertamento dei fatti ma di non poterle rivelare poiché sarebbero posti in crisi equilibri di sicurezza a livello internazionale; che tradotto in italiano vuol dire che loro, gli Americani, sanno e sanno che fu un aereo militare ad abbattere quello civile, però il fatto non riguarda loro ma un altro paese alleato: che non è la Libia, ovviamente. E noi crediamo agli Americani.
I Generali sono stati assolti per insufficienza di prove, loro che erano imputati di aver fatto sparire proprio le prove. E’ un assoluto paradosso giudiziario, tra l’altro gestito attraverso un processo di appello svolto in tempi telegrafici per precise disposizioni di un Presidente impaziente di terminarlo in pochissime udienze (Sic! anche per ciò). Dei 78 altri imputati di reato connesso, tutti dell’Aeronautica Militare Italiana molti dei quali assolti per prescrizione del reato - di cui ben 47 si avvalsisi tutti della facoltà di non rispondere durante il dibattimento-, Guzzanti non parla; e non parla, il Guzzanti, dei loro vergognosi comportamenti, opinabili sotto tutti gli aspetti, ignominiosi e vigliacchi, pieni di falsità e menzogne, ma non imputabili processualmente poiché prescritti. Se esistesse il reato di ignominia, adesso certamente ci sarebbe una Sentenza di diverso tenore. Ma la questione, è un’altra: è possibile dichiarare che giustizia è fatta quando nessuna giustizia è stata resa, in nessun modo, attraverso una decisione assolutoria per insufficienza di prove per un reato che non c’entra nulla con il fatto di strage? E se è lecito rispondere di no, per come è altresì logico, è possibile che ci sia un Guzzanti qualsiasi che esce in prima pagina de “Il Giornale” per dichiarare certe cialtronerie? E’ questo un suo diritto, quello che lo vede sorridere se l’ultimo disperato tentativo di rendere una dignità ad un Paese come il nostro rimbalzi contro il suo muro di gomma? O forse c’è da chiedersi che, ancora una volta e per l’ennesima volta, si è cercato di fare il gioco delle tre carte, mostrando un processo per un altro, un accertamento dei fatti per un altro, una verità per un'altra? Con la scusa di una Sentenza che non decide su nulla che riguardi la Strage? E’ questo gioco che, Sig. Guzzanti, si cerca di reiterare? Il gioco delle 3 carte?
Se ricordo bene, il Sig.Guzzanti è già nato di color rossiccio, forse è un segno divino: si vergogni da solo, allora, ogni volta che si guarda allo specchio, Sig. Guzzanti. Ed abbia timore di quella Lobby così tanto minacciosa, perché è la Lobby della verità e della dignità che prima o poi riuscirà a trovarla questa verità negata, in barba a quelli come Guzzanti.
*Difensore di Parte Civile
Associazione Vittime di Ustica