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Ultima frontiera: le guerre stellari di Bush

di Silvia G. Sequi - 05/10/2007

 

Ultima frontiera: le guerre stellari di Bush



I pianeti raggiungibili e le colonie lunari del nostro pianeta sono invivibili ed inabitabili per l’essere umano: l’unico uso che questi ne può fare è quello militare al fine non di regnare lo spazio, bensì di imperare sul vecchio mondo.
E Bush lo ha dichiarato in modo chiaro: gli USA devono essere i signori dello spazio per essere signori della terra. Gabriele Garibaldi nella sua ultima opera “I signori dello spazio, l’ultima frontiera nella competizione strategico-militare delle superpotenze” affronta (per la prima volta in Italia) la questione della politica spaziale dopo un accurato studio di documenti strategici e studi di settore americani e cinesi.
La nuova “Politica Spaziale Nazionale” è stata approvata il 31 Agosto del 2006 dall’amministrazione Bush, ed ha sostituito quella varata da Clinton, dieci anni prima. La nuova politica in tema di spazio extra-atmosferico presenta una linea più dura, una precisa volontà a vietare l’accesso allo spazio a chiunque sia “ostile agli interessi degli Usa”, al fine di mantenere lo status di unica e super-potenza dominante.
La parola d’ordine è space weaponization, armamento spaziale per poter agire nello spazio, e dallo spazio. L’attuale utilizzo strategico-militare della via delle stelle, che risiede nella fabbricazione e nell’invio di satelliti-spia, potrebbe procedere nella direzione della vera e propria militarizzazione a scopo non solo difensivo, ma anche offensivo.
In tutti i documenti militari americani è presente questa volontà espansiva e apparentemente difensiva: i miliardi di dollari investiti per il programma spaziale yankee sono, in realtà, destinati a sviluppare una capacità offensiva, senza precedenti. L’apparato spaziale programmato da Washington sta preoccupando la Russia e la Cina che mai saranno disposte ad acconsentire dinanzi all’arroganza imperialista della fantomatica “sicurezza assoluta” e mondiale americana.
La Cina oggigiorno si trova al terzo posto, dopo la Russia, nella classifica delle Nazioni impegnate nel settore delle attività spaziali, e dal 2003, si sta ufficialmente opponendo ufficialmente alla conquista militare dello spazio da parte degli americani, o meglio, si sta preparando ed armando per il futuro.
Sta lavorando infatti alla creazione di una propria stazione spaziale e, probabilmente, di una propria navetta spaziale riutilizzabile in futuro.
La Nuclear Posture Review (documento strategico americano), infatti, sollecita di predisporre le forze nucleari americane per “casi immediati ed inaspettati”, identificando la Cina come un “Paese che potrebbe essere coinvolto in una contingenza immediata o potenziale”, mentre “una contingenza riguardante la Russia, seppur plausibile, non è prevista”: l’antico ed attuale timore degli USA nei confronti della ricca Russia.
In realtà, la Cina da tempo propone, in sede ONU, la stesura di un trattato internazionale per vietare l’uso delle armi nello spazio, ma l’amministrazione Bush si è più volte rifiutata. E in conseguenza a questo rifiuto statunitense, il Dragone ha accettato questa sorta di sfida spaziale lanciata dagli USA.

I signori dello Spazio
L’ultima frontiera nella competizione strategico-militare delle superpotenze)
di Gabriele Garibaldi
Arianna Editrice
Euro 10,90.

Gli USA non escludono la possibilità di procedere all’armamento preventivo dello spazio, e alla sua presunta capacità di neutralizzare la deterrenza altrui.
All’inizio il conflitto era uno scontro diretto, una lotta fisica. Poi si inserirono le armi bianche, poi quelle da fuoco.
Per la prima volta in Italia, un libro che, attingendo a documenti strategici e studi di settore americani e cinesi, affronta la questione della politica spaziale sinergia tra spazio, terra, acqua e mare supremazia statunitense nello spazio, che già oggi costituisce l’architrave della macchina bellica di cielo, mare e terra, e viene identificato come lo scenario di guerra decisivo nel prossimo futuro.
Una semplice avaria di un satellite di sorveglianza russo potrebbe innescare una guerra nucleare accidentale, nella peggiori delle ipotesi.