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Il Pentagono inaugura l’Africom

di Sara Milanese - 06/10/2007



È ufficiale la nascita dell’Africom (Africa Command): un comando unificato del Pentagono per l’Africa. Obiettivo: “sostenere i processi democratici nei paesi africani”, dice la Casa Bianca. Sfruttare meglio le risorse del continente, denunciano società civile e governi africani. Che si rifiutano di ospitare i marines statunitensi.(Foto: Tahoua, Niger. Marines addestrano truppe nigerine. S. WORREL)


Era stata annunciata il 6 febbraio scorso dal presidente statunitense Gorge Bush, ora è realtà: il 1 ottobre è stata resa ufficiale la creazione del nuovo Comando regionale per l'Africa (Africom). Il pentagono la presenta come un "sostegno ai paesi africani nel creare istituzioni democratiche e promuovere una buona governance"  e un modo per permettere agli Usa di attuare una politica “più integrata ed effettiva” sul continente.
In realtà l’iniziativa, che vede la chiara opposizione sia da parte dei governi africani che delle realtà della società civile africana e internazionale, testimonia il forte interesse di Washington per le risorse del continente, malcela la necessità di arginare la Cina, fa intuire la volontà di avere nuove basi strategiche per la “lotta la terrorismo” e agli “stati canaglia”.
 
Inizialmente sarà basato a Stoccarda, dove si trova già il Comando regionale per l'Europa dell'esercito americano, e diventerà realmente operativo entro un anno, nell'ottobre 2008, perché per il momento la Casa Bianca non ha ancora stabilito qual è il luogo più strategico in Africa per posizionare le proprie basi. Anche perché sembra che nessun paese africano voglia ospitare i marines americani. Il Sudafrica, a nome anche della Sadc, si è chiaramente opposto, e sta lavorando perché questa diventi una posizione comune a tutti i paesi dell’Unione Africana. Al momento a questa linea hanno chiaramente aderito, i paesi della Sadc, con l’eccezione del Botswana, la Nigeria, ed anche Algeria, Marocco e Libia.
 
Gli Stati Uniti sono comunque interessati principalmente a stabilizzarsi nel Golfo di Guinea, dove si concentra buona parte del petrolio del continente, e dove lavorano le grandi compagnie petrolifere occidentali. Da tempo si parla di una possibile base americana, per esempio, a Sao Tomé e Principe, ma il candidato principale attualmente sembra essere la Liberia. La presidente Ellen Johnson Sirleaf avrebbe recentemente affermato che "l'Africom potrebbe aiutare lo sviluppo della società civile e il miglioramento delle condizioni di vita degli africani".

Su Africom:
Pentagono Nero - da Nigrizia mensile di febbraio 2007