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Afghanistan; una eroica resistenza che ci svergogna

di Gabriele Zamparini - 06/10/2007

 

Quindi il volto del Grande Fratello si sbiadì nuovamente ed invece si stagliarono in lettere maiuscole marcate i tre motti del Partito:

LA GUERRA E' PACE
LA LIBERTA' E' SCHIAVITU'
L'IGNORANZA E' FORZA

[George Orwell, 1984]

Il fantoccio dell'Afghanistan Karzai ha offerto ai talibani "un'alta posizione in un ministero del governo come un modo per porre fine alla crescente ribellione" nel paese.

La famigerata propaganda sui colloqui di pace, così efficace per le menti occidentali, è qualcosa alla quale gli afgani sembrano essere immuni.

La Reuters ci ha informato:

Karzai ha detto che il Presidente degli USA George W. Bush ed il Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-moon avevano entrambi sostenuto l'idea di colloqui di pace quando li ha incontrati negli USA questo mese.

Il portavoce dei Talebani Qari Mohammad Yousuf ha detto alla Reuters da una località segreta che colloqui con Kabul erano impossibili.

"Il governo di Karzai è un governo fantoccio. Non ha nessuna autorità, perciò perché dovremmo sprecare il nostro tempo e la fatica", ha detto Yousuf.

"Finché gli americani e le truppe della NATO non saranno fuori dell'Afghanistan dei colloqui con il governo Karzai non saranno possibili". (...)

"Da una parte, l'America ha messo il nome del nostro capo in una lista di ricercati e ci chiama terroristi e dall'altra parte Karzai parla di colloqui di pace. E' una barzelletta", ha detto Yousuf.

Dimenticate i Neo-Con, i Neo-Dem, i Neo-Lib ed i Neo-Matti. Il ruolo che demonizzazione e deumanizzazione dei (molti, molti, molti...) nemici dell'Impero hanno giocato nell'appoggiare l'imperialismo ed il colonialismo può essere compreso più facilmente in quegli scrittori, giornalisti, intellettuali e pianificatori di movimenti pacifisti liberal e progressisti occidentali che ricorrono sempre ai diritti umani, ai diritti delle donne, alle violazioni dei diritti dei gay del nemico del mese dell'Impero come ragione perché noi, le persone illuminate, non possiamo certamente simpatizzare, tanto meno appoggiare gli "altri" popoli che cercano di difendersi e resistere contro guerre di aggressione ed occupazioni, vale a dire, il colonialismo e l'imperialismo.

La parola "resistenza" non viene mai usata, come la comprensione per quei combattenti della resistenza non viene mai espressa da parte della stessa gente che esprime sempre così generosamente simpatia e solidarietà per le "nostre truppe".

La deumanizzazione e la demonizzazione degli "altri" è alla radice del movimento pacifista mamma mia, i cui influenti pianificatori ci danno lezioni sul perché il movimento pacifista non accetta e non può accettare la resistenza irachena.

Per la resistenza in Afghanistan – un paese che non aveva nulla a che fare con gli attacchi dell'11 settembre a New York e Washington – il problema non sorge nemmeno. La Guerra Giusta è proprio quella, Giusta, e Cindy Sheehan [per la quale nutro un profondo rispetto] può quindi scrivere sulle "nostre truppe" nei termini seguenti:

La maggior parte dei nostri soldati sono coraggiosi e cercano solamente di sopravvivere in condizioni irragionevoli e voglio onorare pubblicamente i nostri giovani che hanno avuto rubate le loro vite dalla macchina bellica in Afghanistan e mandare le mie sentite condoglianze alle loro famiglie. Neanche l'impero del male di Bussh&Co può corrompere o sminuire i sacrifici forzati dei nostri figli. Le nostre truppe disposte in Afghanistan devono sapere che il movimento pacifista USA le sostiene operando anche per portarle a casa.

Una delle poche voci che hanno sempre avuto l'onestà intellettuale ed il coraggio di chiamare la resistenza afgana con il suo vero nome - "combattenti della resistenza" - è Marc W. Herold, un docente all'Università del New Hampshire che documenta gli effetti della benevolenza degli americani e della NATO verso il popolo dell'Afghanistan.

Lo scorso anno terminai il mio articolo September 11, Afghanistan and "the survival of civilization" con una domanda retorica: Perché non urliamo "Oggi siamo tutti afgani, iracheni, libanesi e palestinesi"?

Un anno più tardi, le carneficine di iracheni, afgani e palestinesi sono eseguite in modo più efficiente che mai e sembrerebbe che siamo diventati invece più americani, più britannici, più europei...e molto meno esseri umani.

In tutti questi decenni che hanno segnato l'ascesa di uno dei più brutali imperi della storia, certamente il più pericoloso proprio per la sopravvivenza della Vita su questo pianeta, i movimenti contro la guerra occidentali non hanno mai posto fine a nessuna guerra di aggressione e non hanno mai portato a casa le "nostre truppe" dai molti posti nei quali erano state trasportate con le molte menzogne che Washington ed i suoi vassalli hanno utilizzato per salvare Libertà, Democrazia, Diritti Umani... La resistenza afgana sicuramente lo sa.

Versione originale:

Gabriele Zamparini
Fonte: http://www.thecatsdream.com/
Link
04.10.2007

Versione italiana:

Fonte: http://freebooter.interfree.it/
Link: http://freebooter.interfree.it/ahrit.htm