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Medici Emilia Romagna: "Stop inceneritori". E Bersani li minaccia

di Marco M - 06/10/2007

BersaniDopo i medici inglesi, la società medica internazionale ISDE, gli oncologi francesi, l’Ordine dei Medici di Modena e di Ferrara (che hanno anche presentato esposti [pdf Modena - pdf Ferrara] alla magistratura contro l'inceneritore nelle loro città) e un elenco interminabile di uomini di scienza, l'intera Federazione degli Ordini dei Medici dell'Emilia Romagna ha inviato qualche giorno fa una lettera [pdf] ad oltre una sessantina di amministratori della Regione e poi sindaci, assessori e presidenti di province di Ravenna, Reggio, Piacenza, Rimini, Forlì-Cesena, Ferrara, Bologna, Parma in cui "si richiede a tutti i referenti di non procedere alla concessione del nulla osta alla costruzione di nuovi termovalorizzatori-inceneritori".
 
Politici e faccendieri vari che si ingrassano col colossale business dell'incenerimento (anche e soprattutto a nostre spese) si appellano pubblicamente negli asserviti salotti televisivi... 
al fatto che "non ci sono prove scientifiche" sugli enormi danni alla salute procurati da tali impianti.

Si può anche arrivare a sfidare logica e buonsenso ed a negare l'evidenza, quando si ha l'appoggio di scienziati e ricercatori compiacenti stipendiati appositamente.
Gli altri possono essere sempre imbavagliati: ostacolandone le ricerche e tagliandoli fuori dai circuiti divulgativi (affidati a gente come il conduttore di Gaia Mario Tozzi stipendiato da Hera, la multiutility che realizza gli inceneritori) come accaduto con la prof.ssa Gatti ed il prof. Montanari, oppure si può sempre ricorrere alle minacce.

E allora il ministro Bersani, che di business di questo tipo se ne intende, chiama a raccolta i colleghi Turco (ministro della Salute) e Mastella (ministro della Giustizia ed esperto nell'imbavagliare chi mette i bastoni tra le ruote) inviando loro una lettera per segnalare il "grave episodio" della presa di posizione dell'Ordine dei medici dell'Emilia Romagna. Una lettera in cui Bersani chiede ai due ministri di valutare la possibilità di intervenire con "tutte le misure necessarie" per sanzionare i responsabili che rischiano di "procurare un grave allarme nella popolazione interessata e di ostacolare gravemente il legittimo esercizio delle competenze amministrative di una vasta pluralità di enti pubblici locali.".

La lettera si conclude in maniera sinistramente inequivocabile: "...sottopongo alla vostra valutazione, in qualità di ministri vigilanti, l'apprezzamento se l'iniziativa in esame possa costituire un inammissibile sviamento dalle finalità istituzionali e, comunque, dagli ambiti di attività consentiti dalla legge, ai fini dell'eventuale adozione di tutte le misure ritenute necessarie, anche non solo disciplinari, nei confronti dei responsabili".

Come scrive il prof. Montanari in una lettera aperta a Bersani tutta da leggere, "[...] In una trasversalità assoluta, i vari personaggi che si sono succeduti dal parlamento alle regioni alle province ai comuni, passando per istituzioni di controllo dell’ambiente e di ricerca e didattica di cui personalmente provo vergogna in qualità d’italiano, si sono trovati tutti in ecumenico accordo per spartirsi la torta dolce e grassa dell’immondizia. E chiunque fosse d’intralcio all’assalto alla diligenza doveva essere annientato. Così, ora è stato il turno suo ad entrare alla ribalta, caro signor ministro, e il turno suo prevedeva d’insultare i medici i quali, glielo ricordo, hanno prestato un giuramento secondo cui ogni loro azione deve essere improntata alla salvaguardia della salute.
È per fedeltà a quel giuramento che vari Ordini stanno denunciando lo scempio che voi state perpetrando ai danni della comunità, solo per onesta fedeltà, visto che loro non sono coinvolti nella spartizione del bottino. Ma lei non si limita ad insultarli: li minaccia pure e, mendicando la complicità della Turco e di Mastella, li vuole dovutamente imbavagliati, così come qualche suo onorevole compagno di merende vuole imbavagliato qualche fastidioso e imbarazzante magistrato.
Procurano allarme quei medici, lei strilla. Certo, ai ladri che entrano in casa non può far piacere che lì ci sia un allarme in funzione. Se poi i ladri non hanno scrupoli a trasformarsi in assassini, la faccenda si fa più delicata. Vuole vedere, signor ministro, di che cosa parlo? Si faccia forza: venga a trovarmi in laboratorio e le mostrerò qualche foto scelta fra quelle che provocano svenimenti ai suoi colleghi e scandalo agli “scienziati” in vendita di cui tutta la vostra casta si serve, una casta diventata una cappa dal peso insostenibile.