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Batasuna: "L'arresto dei nostri dirigenti è una dichiarazione di guerra"

di Marco Santopadre - 08/10/2007

  


Pernando Barrena, l'unico portavoce del partito indipendentista basco Batasuna
rimasto in libertà, ha dichiarato oggi durante una conferenza stampa che l'ondata di
arresti avvenuta nei Paesi Baschi contro la direzione collegiale della sua
formazione politica non può che essere considerata come "una dichiarazione di
guerra per chiudere la porta all'indipendentismo basco". Ed ha riaffermato che la
sinistra basca continuerà senza tentennamenti a lottare per la difesa dei diritti
del popolo basco, per "l'indipendenza e il socialismo". Durante l'incontro con la
stampa, il leader basco ha inoltre fatto sapere che ritiene un "sequestro" la
detenzione dei militanti della sinistra indipendentista.
Nella notte fra giovedì e venerdì, la polizia ha arrestato in una mega retata ben 23
dirigenti baschi fra cui buona parte della direzione di Batasuna. Barrena era
attorniato da un centinaio di dirigenti e militanti di spicco della sinistra
indipendentista, alcuni dei quali probabilmente componenti della nuova Direzione
Collegiale che prenderà il posto di quella appena decapitata. Tra i presenti, oltre a
vecchi dirigenti della sinistra basca, anche il segretario generale del sindacato
LAB, Rafa Diez.



Migliaia di baschi in piazza contro - e malgrado - la repressione
Intanto si sono svolte oggi numerose manifestazioni popolari contro la
repressione: 5000 persone hanno sfilato nelle vie del centro di Bilbao, circa 3000
sono scese in piazza a Donostia, 400 a Hendaia (sul versante francese del Paese
Basco). Anche a Gasteiz una marcia contro la repressione si è svolta nel tardo
pomeriggio. A Irunea (Pamplona) la manifestazione, convocata nei pressi della
stazione degli autobus, è stata proibita e dissolta violentemente dalla Polizia
Nazionale Spagnola, che nelle cariche ha ferito seriamente un manifestante che è
stato ricoverato in ospedale.
Per quanto riguarda la repressione l'organizzazione Askatasuna - la cui portavoce
Ohiana Agirre è stata arrestata martedì insieme al responsabile esteri di Batasuna
Joseba Alvarez - ha reso noto che una giovane di Bilbao, che aveva realizzato una
scritta su un muro per esprimere solidarietà ai dirigenti di Batasuna arrestati
giovedì, è stata fermata ed accusata di "incitamento al terrorismo".



I sindaci indipendentisti: "Disponibili a tutto per fermare la TAV"

Le manifestazioni di oggi - altre ne sono state già convocate per i prossimi giorni -
non rappresentano la unica risposta popolare, e tutta politica, alla strategia di
annichilimento della sinistra basca adottata dal governo del socialista Zapatero
con la retata di giovedì. Ormai tutti gli arrestati sono stati rinchiusi in alcuni
commissariati di Madrid in regime di completo isolamento, impossibilitati ad avere
ogni tipo di contatto con avvocati o familiari e in balia quindi della forze di
sicurezza e dei loro metodi di "interrogatorio".
Ma già oggi alcuni esponenti della sinistra basca hanno ribadito che le vertenze
intraprese finora rimangono tutte aperte.
Nel pomeriggio numerosi sindaci e rappresentanti municipali - per lo più di Accion
Nacionalista Vasca (sinistra patriottica), ma anche di altri partiti baschi di
sinistra come Aralar, Ezker Batua e Zutik, hanno annunciato durante una assemblea
tenutasi a Elorrio che utilizzeranno tutte le opzioni a propria disposizione per
"paralizzare" il progetto dell'alta velocità nei loro territori. I rappresentanti
istituzionali locali hanno in questo modo risposto all'appello della piattaforma
popolare "AHT gelditu!" (Stop all'alta velocità) che da tempo si batte per fermare la
distruzione del territorio basco e che definisce la TAV una "iniziativa antisociale
ed antiecologica".
La repressione aumenta, ma la lotta - politica - non si ferma.



Domenica 7 ottobre

Il Tribunale Speciale ordina la carcerazione dei dirigenti indipendentisti



Di Marco Santopadre



Baltasar Garzón, giudice dell'Audiencia Nacional, ha rilasciato oggi due abitanti
di Segura (Gipuzkoa) arrestati nel corso della maxiretata di giovedì sera contro la
sinistra patriottica basca, ma ha al tempo stesso chiesto l'ingresso in prigione per
gli altri 21. La possibilità di poter evitare l'incarcerazione in cambio del
pagamento di una cauzione di 10 mila euro sembra sussistere solo nei casi di Egoitz
Apaolaza, dirigente del partito Accion Nacionalista Vasca, e di Haizpea Abrisketa e
Jean Claude Agerre, i due componenti della direzione di Batasuna con passaporto
francese.

Tutti e 23 gli arrestati di giovedì, tra i quali vi sono 16 membri della Mesa Nacional di
Batasuna e due dirigenti di Azione Nazionalista, sono dovuti passare questa mattina
per la Quinta sala dell'Audiencia Nacional, dove il giudice Garzon ha tentato di
interrogarli - ma stando ad informazioni filtrate gli imputati si sarebbero
rifiutati di rispondere - ed ha proceduto alla lettura dei capi d'accusa. In otto casi
la Fiscalia parla di reiterazione del delitto nei confronti di altrettanti
dirigenti di Batasuna che non hanno rispettato il divieto di svolgere attività
politica nonostante fossero già sottoposti a procedimento penale dopo la messa
fuori legge della propria organizzazione. Tra questi il coordinatore e il
responsabile della comunicazione della formazione di sinistra, Joseba Permach e
Juan José Petrikorena, già sotto processo perché considerati responsabili della
subordinazione di Batasuna dell'ETA e del finanziamento dell'organizzazione
armata attraverso gli introiti derivanti dalle "Herriko Tabernas", le sedi sociali
che il movimento possiede in tutto il territorio basco. Gli altri sono stati invece
accusati direttamente di "collaborazione con organizzazione terroristica", a
causa della loro partecipazione alla riunione di Segura di giovedì e di riunioni
simili svoltesi precedentemente.



Ibarretxe si smarca: "L'illegalizzazione delle idee non è il cammino giusto"

Questo sul fronte della persecuzione giudiziaria della sinistra basca. Per quanto
riguarda invece la solidarietà con gli arrestati sono state indette anche per il
pomeriggio di oggi nuove mobilitazioni dopo che ieri circa 15.000 baschi sono scesi
in piazza nelle 4 principali città ed in altri comuni minori rispondendo ad un appello
alla reazione immediata lanciato proprio da Batasuna. Mentre dalle fila del Partito
socialista non si è levata una sola voce di critica nei confronti della strategia di
violenta e brutale repressione intrapresa dall'esecutivo Zapatero, oggi il
lehendakari (governatore) della Comunità Autonoma Basca Juan José Ibarretxe, del
Partito Nazionalista Basco, si è detto contrario all'arresto della direzione di
Batasuna. In visita alla diaspora basca in Argentina, Ibarretxe ha affermato:
"L'illegalizzazione delle idee non è il cammino giusto. Avete per caso visto mai il
governo britannico mettere fuori legge il Sinn Fein irlandese o mettere in carcere la
sua direzione?". Il lehendakari ha ribadito che la soluzione del conflitto può
derivare esclusivamente dal dialogo, senza esclusioni, tra tutte le forze
politiche, Batasuna compresa.

Solidarietà agli arrestati dai maggiori sindacati baschi.

Intanto il segretario generale del sindacato LAB, Rafa Díez, ha detto di giudicare
gli arresti di giovedì "un passo ulteriore nella strategia di criminalizzazione
dell'indipendentismo basco" e un tentativo di "condizionare la sinistra
patriottica" per costringerla a rinunciare alle sue rivendicazioni. Durante una
conferenza stampa Diez ha informato che il sindacato patriottico di cui è leader ha
convocato per giovedì una giornata di sensibilizzazione con manifestazioni
all'interno delle imprese accomunate dallo slogan "No alla repressione.
La parola e la decisione al popolo basco".

Ma segnali di netta critica nei confronti di Zapatero giungono anche dal principale
sindacato basco. ELA, vicino al PNV, ha accusato il capo del governo di Madrid di
continuare le politiche repressive del suo predecessore Josè Maria Aznar nel
tentativo di eliminare la sinistra abertzale dalla società. ELA ha annunciato la
convocazione per lunedì di una manifestazione a Bilbao con il fine di rigettare gli
arresti che hanno colpito Batasuna.



Ondata di sabotaggi nei Paesi Baschi

Dopo gli attacchi di giovedì notte, si sono moltiplicati nelle ultime ore gli episodi
di "kale borroka" (guerriglia urbana) da parte dei giovani indipendentisti. Un
gruppo di incappucciati ha lanciato bottiglie molotov contro un autobus di linea
nella località di Gorliz (Bizkaia) dopo aver obbligato il conducente a scendere.
dall'incendio. Nell'attacco, avvenuto alle 15 di oggi, l'autobus è rimasto
completamente distrutto. Due filiali bancarie, una del Banco de Vasconia e l'altra
del Banco Gipuzkoano, sono invece state attaccate la scorsa notte con l'uso di bombe
incendiarie nella località navarra di Alsasua. Altri artefatti sono stati
lanciati, sempre ad Alsasua, contro la locale sede del sindacato socialista UGT.
Alle prime ore della notte, nella località gipuzkoana di Orereta, un gruppo di
giovani ha tentato di incendiare la porta del garage del sindaco socialista della
cittadina. Nel centro antico di Bilbao un altro gruppo di incappucciati hanno
costruito barricate di fuoco e poi danneggiato quattro casse automatiche nel
quartiere di Santutxu. Barricate di fuoco sono state erette intorno alla mezzanotte
nel comune di Abadiño, causando un forte rallentamento del traffico.

Nella località navarra di Beriain agenti della Guardia Civil hanno arrestato ieri
due giovani, di cui uno minorenne, trovati in possesso di materiali definiti come
"inneggianti al terrorismo": in realtà si trattava solo di cartelli e adesivi di
solidarietà con i dirigenti di Batasuna. I due giovani, poi denunciati per apologia
del terrorismo, sono stati fermati durante un controllo effettuato dalla polizia
militare spagnola nelle strade del piccolo centro.