La nuova crociata in nome di Darwin
di Massimo Fini - 09/10/2007
N
ONSI RIESCE a credereai propri occhi. Adesso
fuori legge non c’è solo il
«negazionismo», cioè quella corrente
di pensiero, sostenuta da alcuni
storici, che nega l’Olocausto o lo ridimensiona
drasticamente, ma rischia
grosso anche il «creazionismo», la
dottrina, un tempo dominante, che
spiega l’universo, il mondo e l’umano
come un atto di volontà di Dio e
si contrappone al darwinismo che
per quanto riguarda l’essere umano
ritiene che sia il prodotto dell’evoluzione
delle specie animali, concezione
che oggi è ampiamente prevalente.
L’ASSEMBLEA
parlamentaredel Consiglio d’Europa, su input
dell’Osservatorio su «diritti umani e
democrazia» e della Commissione
Cultura, Scienza e
Istruzione, ha approvato
una risoluzione,
sia pur non vincolante
(48 voti a favore,
25 contrari) in cui
esorta i governi europei
«a resistere all’ondata
passatista che minaccia l’Europa.
Senza la dovuta attenzione il
creazionismo rischia di trasformarsi
in una seria minaccia ai diritti umani
».Ha spiegato la relatrice, la francese
Anne Brasseur: «Non intendiamo
contrapporre fede e ragione, ma
è necessario agire preventivamente
perché la fede non si contrapponga
al sapere scientifico». Il che significa,
tra l’altro, impedire che la teoria
creazionista sia introdotta, accanto
a quella evoluzionista, nei programmi
scolastici, come voleva fare Letizia
Moratti in Italia quando era ministro
dell’Istruzione. Al neocreazionismo
si contesta anche di non considerare
l’evoluzionismo darvinista
come la Verità Assoluta ma come
una delle tante ipotesi possibili.
LEPARTI
si sono invertite. Gli Illuministidi ieri che, sulla base delle
scoperte scientifiche e delle riflessioni
di Copernico, di Tycho Brahe, di
Galileo e degli altri, sostenevano a
spada tratta la libertà di ricerca e di
espressione, si sono trasformati nei
repressori di oggi, carnefici di allora
(il cardinal Bellarmino and company),
che quelle ricerche, quelle riflessioni
e quelle teorie volevano impedire,
nelle vittime.
SEMBRAun dibattito grottesco come
la disputa sul sesso degli angeli.
Grottesco lo è, ma non è affatto innocente.
Ece lo chiariscono le riflessioni
di una Commissione, istituita dalla
stessa Moratti, chiamata ad esprimersi
su questo tema e composta da
illustri scienziati come Rita Levi
Montalcini e Carlo Rubbia. La
Commissione stabilì che «lo studio
dell’evoluzione delle specie è fondamentale
per la comprensione globale
del processo della vita» e sottolineò
«l’importanza della Scienza
nella cultura moderna ed il ruolo
del darwinismo nel contrastare razzismo
ed eugenetica».
ORA, A PARTE
il fatto che misfugge cosa c’entrino razzismo, eugenetica
e «diritti umani» in una faccenda
del genere, non so chi abbia
ragione fra evoluzionisti e creazionisti
(mi pare così difficile avere certezze
in una questione su cui filosofia,
scienza e fede si sono sempre arenate),
ma quel che capisco benissimo è
che non la Scienza, cioè la conoscenza
che, in quanto tale, è consustanziale
all’uomo, ciò che lo distingue
dagli altri esseri viventi, ma il suo
braccio armato, la Tecnologia (vale
a dire la Scienza concretamente applicata),
si prospetta oggi come il
principale pericolo per la nostra specie.
Basta pensare al problema ambientale
che è il
più evidente ma
non il più importante.
Perché la
Tecnologia ha rotto
i nuclei costitutivi
dell’essere umano
scindendo la
parte razionale da quella istintuale
e comprimendo pesantissimamente
quest’ultima a favore della prima.
Che è la ragione principale per cui
noi, nel grasso e ricco Occidente, viviamo
un disagio e un malessere
acutissimi.
INOLTRE
l’evoluzionismo biologicosi trasferisce nel campo sociale e
politico. Il modello di sviluppo occidentale,
basato sul razionalismo,
l’economia, la tecnologia, sarebbe il
punto più alto e d’arrivo di questa
evoluzione e, in quanto tale, avrebbe
il diritto, e anzi il dovere, di omologare
a sé tutte le altre e diverse culture
e civiltà, considerate come semplici
tappe propedeutiche alla nostra.
Insomma torna in campo quello
che io ho chiamato «il vizio oscuro
dell’Occidente» che è di considerarsi
la cultura e la civiltà superiore
che deve spianare, se del caso a suon
di bombe, tutte le altre. Che è il vero
integralismo, il vero totalitarismo
dell’epoca che stiamo vivendo. Nessuno
deve disturbare i manovratori
che guidano questo modello di sviluppo
superiore. Questo è il significato
più profondo, e inquietante,
dell’improvvisa alzata di scudi contro
il «creazionismo» che peraltro è
sostenuto, paradossalmente, proprio
da quei neocon che, come i razionalisti
occidentali, vogliono il domino
del nostro mondo su tutti gli altri.
Ma in nome del Dio cristiano e non
della Scienza. Se non è zuppa è
panbagnato.