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Storia di un ruscello*

di Eudée Reclus - 21/12/2005

Fonte: www.infoshopmag6.it

 

*Eleuthera, 2005, pp. 160

 
Nato come libro per ragazzi, Storia di un ruscello è diventato nel tempo un classico della moderna geografia, un saggio tanto popolare da essere utilizzato dal contemporaneo Julius Verne per ricreare lo sfondo dei propri racconti d’avventura.

Genio dell’intuizione, acuto osservatore e prezioso esploratore, Elisée Reclus, “erudito e anarchico” dalla vita assai avventurosa, fu insignito nel 1892 della medaglia d’oro dalla Società Geografica di Parigi. Conosciuto ancor oggi in tutto il mondo per la sua monumentale Nouvelle Géographie Universelle scritta per Hachette in 17.000 pagine, 19 volumi e 20 anni di lavoro, nei venti capitoli della Storia di un ruscello ricostruisce la storia di un corso d’acqua, un essere vivo che incessantemente si distrugge e si ricrea nello spazio di armonia e libertà di una natura in continua trasformazione, in un presunto inno al disordine che altro non è che lo stato naturale delle cose.

Precursore di battaglie ambientaliste, anticipatore del valore della “biodiversità, fine esteta e osservatore sociale, egli fece del corso d’acqua una ritmata e colorita metafora della vita umana, ammonendo al buon uso della natura così da non trasformare il “gaio ruscello in un’immonda fogna”. Perché, scriveva, “quelle che ai nostri giorni nelle scuole sono considerate feste eccezionali, le passeggiate, le corse nei campi, nelle lande e nelle foreste, sulle rive dei fiumi e sui greti, dovrebbero essere la regola”.