Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Vicino Oriente: Kleiaat e d ‘intorni

Vicino Oriente: Kleiaat e d ‘intorni

di Giancarlo Chetoni - 11/10/2007

 
Il 23 Settembre il generale Raim Savafy consigliere dell’ ayatollah Kamanei e comandante generale dei Pasdaran aveva avvertito con una dichiarazione alle agenzie di stampa internazionali che in caso di aggressione aerea e navale l’Iran avrebbe risposto tenendo nel raggio di azione delle sue forze armate 200.000 militari Usa in Iraq e in Afghanistan.

Nelle stesse ore il contrammiraglio Mark Fox dall’ambasciata degli Stati Uniti assediata nella “ Green Zone “ di Baghdad accusava i Guardiani della Rivoluzione di usare i Misagh 1 per abbattere in Iraq elicotteri Apache, Kiowa e Black Hawh oltre che contenitori a fondello I.E.D per distruggere carri armati Abram M 1 e Bradley.

Le schermaglie tra Usa e Iran sono continuate anche in questi giorni e il livello delle accuse reciproche è cresciuto di tono anche per l’importanza dei soggetti coinvolti.

Sono entrati in campo per Teheran il Ministro degli Esteri Mottaki e per Wastington il Comandante in Iraq Generale Petreaus.

Teheran come risposta alla decisione degli Usa di costruire una base militare a dotata anche di radar di scoperta a Wasit nel sud dell’ Iraq a 1 km dal confine con l’ Iran ha risposto con il dispiegamento nella zona un reggimento di razzi Zelzal 3 e, per bocca del Generale Adman Migani della IRIAF, col completamento a Binand, un centro amministrativo a sud di Korassan in prossimità del confine con l’Afghanistan, della base area “ Gayem “ che è stata dotata di cacciabombardieri Su 24 e di batterie missilistiche antiaeree a medio e lungo raggio Buk M 1-2, S 200 Gammon e S 300 Favorit per una copertura che va dai 40 ai 300 km .

E quì ci viene a mente il West Rac di Herat, la troika Berlusconi, Fini, Martino e quella non meno pericolosamente pacifinta di Prodi, D’alema, Parisi con un attrezzatissimo aeroporto da 625.000 mq, i radiofari, le antenne paraboliche, le satellitari e per buon ultimo, con molto altro nel mezzo, il megacartello davanti a Camp Vianini e Arena con il suo .. . Air Force Italy-Isaf-NATO.

Altro che “ missione di pace “ !

Aerei specializzati i Sukhoi 24 in attacco al suolo con un autonomia di 3.000 km senza rifornimento in volo e batterie mobile antiaeree contro vettori nemici come F 16, F 15, F 18, F 117 dell’ Us Air Force, Mirage 2000 e Rafale dell’ Armèe de l’ Air o con capacità di volo intercontinentale come i B 1 e B 2.

Intanto al confine con la Siria a Kleiaat da sette giorni sono in corso i primi lavori di ristrutturazione dell’area aeroportuale dismessa dall’esercito libanese che schiererà inizialmente degli squadroni di F15 Usa e una stazione radar per ospitare successivamente, a quanto si dice, la Divisione di Pronto Intervento della NATO.

Il via libera agli Usa per Kleiaat è stato sottoscritto collegialmente dal “ governo “ di Beirut il 29 Luglio di quest’anno durante l’incontro con l’Amm. Wiliam Fallon Comandante Generale di US- Cent-Com.

Su Rinascita in “ Kleiaat : un gran brutto affare “ si era già dato conto minuziosamente sia delle armi arrivate al porto di Beirut che del tipo e del numero di elicotteri che sarebbero stati poi utilizzati nel Nord del Libano contro Fatah Al Islami a Narh Al Bared.

Dopo 24 anni gli Usa stanno tornando in forze nella Terra dei Cedri e questa volta anche con i jets da superiorità aerea e da bombardamento.

Ne uscirono a partire dal 23 Ottobre del 1983 durante l’Amministrazione Reagan dopo l’attentato che fece 241 morti tra i marines acquartierati in una caserma a Beirut per aver arbitrariamente fornito finanziamenti, armi ed appoggi politici ai nemici del Libano.

Fù in quell’occasione che ex l’attore di Hollywood cominciò a parlare di terrorismo internazionale e di presunti sponsor nel Medio Oriente.

Nel 1984 in un intervista alla rete televisiva ABC il Presidente Assad dette la sua risposta al cow-boy alla celluloide.

“ Terrorismo - affermò - è la violenza di uno Stato che ne invade un altro accampando dei pretesti, che brutalizza la popolazione e calpesta il diritto internazionale “.

Dal mese di Ottobre 2007 la portaelicotteri Kersaage, affiancata da unità di scorta, e da forze anfibie della Us Navy incrocia fuori delle acque internazionali del Libano con la missione di precedere a un eventuale evacuazione dei Ministri del Governo Siniora asserragliati dal Novembre 2006 nel Palazzo della Presidenza del Consiglio.

La posizione di Kleiaat è strategica, il porto militare di Tartous è a 40 Km e a 75 miglia c’è Damasco. Inoltre con una manciata di minuti di volo un jet militare può arrivare sulla verticale dei centri di produzione militare di Homs e Hamma.

Per rispondere alla minaccia USA la Siria dovrà aspettare di avere elementi certi sulla tipologia e la quantità degli aerei che Us Air Force trasferirà tra 6-8 mesi nel nord del Libano.

Dopo una visita di Stato in India che si protrarrà fino al 12 Ottobre il Ministro D’Alema ha in programma un incontro a Beirut con il “ premier “ Siniora alla presenza dei Ministri degli Esteri di Spagna e Francia Moratinos e Kouchner.

C’è solo da augurarsi che i 3 non la buttino di fuori, magari con degli impegni di scarponi fuorisede.

Qualche decina di Km più a sud, dietro il Litani, ci sono 11.500 ostaggi di cui tenere conto.

Per chiudere ci pare ragionevole suggerire ai Palazzi del Bel Paese di levare baracca e burattini, e alla svelta, dall’Afghanistan, dal Centro-Asia.

Il Sindaco di Kabul e i suoi Alleati, con qualche fucilazione di troppo, in orizzontale e in verticale, ci hanno già messo nei guai.

Da quelle parti spirano venti di guerra. Meglio un altro 8 Settembre, questa volta da Repubblica delle Banane, che rimanere tra 2 fuochi.