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Paleontologia: quelle antichissime orme in Terra di Lavoro

di Ernesto Ferrante - 15/10/2007

 

Paleontologia: quelle antichissime orme in Terra di Lavoro
"le orme del Diavolo" a Tora e Piccilli


Oltre cinquecento persone hanno affollato la cerimonia d’inaugurazione del sito paleontologico “Le Ciampate del Diavolo” a Tora e Piccilli, piccolo comune della provincia di Caserta, il luogo che conserva le più antiche orme di “Homo Sapiens” mai ritrovate al mondo. “Una preziosa eredità” lo ho definito il presidente della Provincia Sandro De Franciscis, presente all’evento. “Una testimonianza che ci hanno lasciato i nostri progenitori e che non va assolutamente dispersa. Questo territorio, da Tora e Piccilli a San Pietro Infine – ha proseguito De Franciscis – con la sua terra fertile, le sue tipicità che vanno dai funghi alle pregiate castagne, con la sua gente sana e laboriosa, con la sua memoria, deve essere sostenuto ed aiutato. Il nostro impegno sarà anzitutto di recuperare la sua vocazione naturalistica, valorizzandone in tal modo le potenzialità turistiche, e di proteggerlo da un utilizzo distorto”. Dichiarazioni ad arte del presidente della provincia per tranquillizzare gli abitanti di questi luoghi, preoccupati dalle voci che vorrebbero la realizzazione nel territorio che va da Pignataro Maggiore a Tora e Piccilli, appunto, degli impianti per il trattamento dei rifiuti industriali provenienti dall’intera Campania. Soddisfazione è stata quindi espressa dal sindaco di Tora e Piccilli, Antonio Mammoli: “Ringrazio in particolar modo tutti quelli che a vario titolo hanno reso possibile la realizzazione di questo sito paleontologico che con tanto orgoglio oggi andiamo ad inaugurare e che tanto potrà dare alla nostra terra. Apprezzo - ha aggiunto, come da copione, il sindaco – lo sforzo della Provincia che con l’assessorato alle Politiche comunitarie e alle Attività Produttive ha reso possibile l’accesso ai fondi strutturali e la realizzazione di questo progetto ambizioso. Da soli non ce l’avremmo fatta”. Erano presenti alla cerimonia anche il prefetto Maria Elena Stasi, gli assessori provinciali Franco Capobianco, Mimmo Dell’Aquila e Maria Carmela Caiola, i sindaci della comunità Montana, i rappresentanti dell’Ente Parco di Roccamonfina, i vertici delle Forze dell’ordine in provincia. Dopo gli interventi di rito delle autorità, tutti i presenti hanno avuto l’opportunità di visitare il percorso tra le più antiche orme umane al mondo con la guida speciale del professor Paolo Mietto, responsabile dell’équipe scientifica che sin dal 2003 segue i lavori di ricerca e di sistemazione del sito. Giunti sul posto attraverso un magnifico sentiero naturalistico, i numerosi visitatori hanno potuto approfondire gli aspetti archeologici, naturalistici, geologici e antropologici del sito e conoscere meglio quelle che la tradizione popolare definisce “Le Ciampate del Diavolo”, ovvero le orme di Lucifero cacciato dal Paradiso e caduto sulla Terra e che invece sono le orme fossili di esemplari di “Homo erectus” europeo più antiche del mondo fra quelle accertate.
Sei piste, oltre cento impronte conservate su di una formazione tufacea risultante dal consolidamento del deposito prodotto da un imponente flusso piroclastico del vulcano Roccamonfina durante la fase eruttiva. Gli ominidi e altri animali lasciarono le loro orme oltre trecento mila anni fa, passando sul deposito nella fase terminale del suo consolidamento, quando esso era simile a fango tiepido. Successivi flussi piroclastici le sigillarono consentendone la conservazione fino ad oggi.