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Il Volto

di Miguel Martinez - 15/10/2007

 

"La Jeune-Fille riporta ogni grandezza al livello del suo culo".

Ripetiamo: non si può parlare di Islam, isolandolo da ciò che l'Islam si trova ad affrontare. Tra ciò che l'Islam si trova ad affrontare, c'è un preciso modello antropologico, che è questo: 

jesus_jeans

 Di fronte alla pubblicità dei Jesus Jeans, tacciono sia Torquemada che Voltaire; o se preferite, sia Stalin che San Francesco.

E' un'immagine che in un colpo solo, demolisce religione e razionalismo, eppure non è possibile ribatterle nulla, perché si pone con più immediatezza di ogni discussione.

La risposta naturale e giusta sarebbe quindi la violenza; ma anche la violenza è perdente, perché l'immagine impone il proprio imperativo tramite la seduzione. E poi nessuno vieta a un cristiano di fare manifesti altrettanto numerosi, con il volto di Gesù e la stessa frase; o a un ateo - ammesso e non concesso che ne abbia i mezzi - di fare qualcosa di simile. Semplicemente, entrambi sarebbero perdenti nella gara, perché il cristiano e l'ateo sono padroni del logos, del discorso ragionato, e non del logo.[1]

L'immagine, come lo stesso capitalismo, è di una semplicità assoluta e universalmente comprensibile, come non lo è nessun discorso, e quindi vince: tanto che questa immagine la conosciamo tutti, anche se risale ormai a parecchi anni fa.

E' da notare come, in questo caso, la seduzione non abbia volto.

O meglio, ha il volto intercambiabile della Jeune-Fille: la figura polare su cui si orienta la nostra epoca post cristiana, ma anche post democratica. Vi si riconoscono i tratti tanto di Walter Veltroni quanto quelli di Silvio Berlusconi.

Tempo fa, un lettore consigliò su questo blog un curioso libretto, Elementi per una teoria della Jeune-Fille, scritto da un collettivo che si firma Tiqqun e pubblicato dalla Bollati Boringhieri.

Con una sequenza di aforismi, il testo descrive la "Jeune-Fille", l'immagine congiunta di "femminilitudine" e di "gioventudine" che domina i tempi del capitalismo assoluto.

L'appartenente al Ceto Medio Globalizzato (come dice Costanzo Preve), ricco o povero che sia, tiene davanti a sé l'immagine della Jeune-Fille, a cui cerca disperatamente di conformare: "La Jeune-Fille assomiglia alla sua foto"; ma dietro quella foto, "il modo di essere della Jeune-Fille è di non essere niente".

"Il concetto di Jeune-Fille chiaramente non è un concetto sessuato. Esso si applica tanto al bullo da discoteca quanto alla ragazzina araba conciata come una pornostar. Il vispo pubblicitario pensionato che divide il suo tempo tra la Costa Azzurra e gli uffici parigini in cui ha tenuto un piede obbedisce a questo concetto almeno quanto la single metropolitana troppo presa dalla sua carriera di consulente per rendersi conto che ci ha già rimesso quindici anni di vita."

La società del lavoro e della politica produceva come propria immagine gli ometti-massa stilizzati della propaganda sovietica.

La società del consumo e del capitalismo totale va oltre:

"Come avrebbe fatto il capitalismo a mobilitare gli affetti, a molecolizzare il suo potere fino a colonizzare i nostri sentimenti e le nostre emozioni, se la Jeune-Fille non si fosse offerta come relè".

"Tutte le figure passate dell'autorità patriarcale, dagli uomini politici al padrone passando per lo sbirro, risultano modellate sulla Jeune-Fille, fino a quella suprema, il papa".

Si può criticare la Jeune-Fille da molti punti di vista (e tutti sono comunque meglio della Jeune-Fille). Il cristiano, ad esempio, sente che l'immagine dei Jesus Jeans abbia qualcosa di offensivo nei confronti di Gesù. Non perché si tratta di merce, ma perché c'è qualcosa di obbrobrioso nei sederi femminili.

Ma è proprio su questo che occorre riflettere. Il male non sta nei piaceri della vita, ma nella loro falsificazione, nell'immagine aggiunta a un oggetto funzionale come i jeans.

La "metafisica occidentale", sottolineano gli autori del libretto, ha infatti sempre avuto un elemento anticorporeo, contrario alla

"sfera abietta, indistinta, inqualificabile della 'nuda vita': la riproduzione, l'economia domestica, il mantenimento delle facoltà vitali, l'accoppiamento eterosessuale o ancora l'alimentazione, tutte cose che sono state per quanto possibile associate all''identità femminile', confluirebbero in questa palude".

La Jeune-Fille è semplicemente lo specchio di questa rimozione cristiana: la società patriarcale ha voluto che le donne fossero oche? La risposta non consiste nell'emancipazione delle donne, ma nell'ochizzazione dell'intera società. "La società patriarcale ha voluto che il potere femminile potesse risiedere solo nella manipolazione? Bene, puttanizziamo il mondo." [2]

Se le astuzie della puttana sono quelle della sottomissione, la Jeune-Fille è la sottomissione di tutta la società al dominio.

Ma anche la Jeune-Fille impone le sue rimozioni.

La vita come perfezione dell'immagine implica la negazione dell'imperfezione: il sorriso perenne elimina brutalmente le forme dell'invecchiamento - la saggezza e la morte insieme. La femminilitudine genera un'apparenza di pacificità, di non violenza; mentre la maschilitudine della violenza viene delegata ai bombardieri, ai droni, alle telecamere, all'invisibilità delle carceri, alla freddezza dei documenti e del filo spinato.

Non ci sono colpi di spada, ma muri e raggi laser elettronicamente comandati: all'interno delle mura, si dà a ogni gesto di violenza la stessa spietata caccia che si dà alle rughe. Paradossalmente, il sistema più totalitario che sia mai esistito, si immagina come nemico di ogni totalitarismo, relegato agli incubi dell'Islamonazicomunismo.

"Come tutto ciò che è pervenuto a una egemonia simbolica, la Jeune-Fille condanna come barbara ogni violenza fisica diretta contro la sua ambizione di una pacificazione totale della società. Ella condivide con il dominio l'ossessione della sicurezza".

Mentre milioni e milioni di persone lavorano incessantemente alla distruzione della natura, allo smantellamento di ogni forma di convivenza diversa da quella capitalistica, alla creazione di un pianeta di rifiuti materiali e umani, alla creazione di macchine per sorvegliare e uccidere,la Jeune-Fille si guarda allo specchio, e vede solo l'innocenza di un sedere attraente e malizioso. Perché non mi amano?

Ecco spiegato il grande mistero dei nostri tempi: come faccia il cosiddetto "Occidente" a sentirsi addirittura minacciato.

Nota

[1] La magistratura interverrebbe subito, invece, se si facesse un analogo poster sulla signora Anna Pecco, madre di Marco Boglione, proprietario dei Jesus Jeans (va detto che la signora in questione non è però precisamente una Jeune-Fille).

Il cittadino privato e fornito del giusto passaporto, purché in grado di pagarsi gli avvocati necessari,  è sempre sacro. Come la sua proprietà.

Tra parentesi, il signor Marco Boglione si vanta di aver avviato, all'età di sedici anni,  "una proficua attività di foto ricordo per una comunità di circa 1000 studenti/clienti" usando i laboratori della sua scuola. 

MBgiovane

La signora Anna Pecco con il suo enfant prodige

[2] Questa frase è mia. Le altre frasi tra virgolette sono tratte invece dal libretto di Tiqqun.