Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Il giorno dopo il bombardamento dell'Iran

Il giorno dopo il bombardamento dell'Iran

di Chris Weigant - 16/10/2007

 
C'è un dibattito che infuria all'interno dell'amministrazione Bush, dell'espertocrazia e della blogosfera: se sia o no il momento di bombardare l'Iran. Mentre questa conversazione spaventa i bambini (ed altra gente sensata), la maggior parte dell'attenzione si concentra su

(1) se il Presidente... Oh, scusatemi... Il Vice Presidente Cheney sia davvero abbastanza pazzo estremista da farlo, e

(2) se qualcun altro in America (militari compresi) obbedirebbe a quest'idea.

Ma non si sta prestando abbastanza attenzione a cosa accadrà dopo che avremo fatto piovere morte dal cielo giù sull'Iran. Il che è una vergogna, perché è ciò che abbiamo ignorato durante l'escalation verso la guerra con l'Iraq. E tutti sappiamo come è andata a finire.

Immaginiamo, per il piacere della discussione, che gli Stati Uniti effettivamente vadano avanti e bombardino l'Iran. Ci sono naturalmente molti differenti scenari in grado di portare a questo punto - "un'operazione false flag" (pensate all'incidente nel Golfo del Tonkino); prigionieri militari iraniani che gli Stati Uniti giurano stessero uccidendo Americani in Iraq e che vengono fatti sfilare davanti alle telecamere; provocare la Marina iraniana e giurare che eravamo in acque internazionali e non in acque iraniane - ci sono molti modi per creare l'occasione per la guerra davanti agli occhi del mondo, per cui non è molto produttivo preoccuparsi di quale metodo adottare. Ma immaginiamo che Gorge Bush presenti una qual forma di casus belli al mondo, cui segue immediatamente l'esercito degli Stati Uniti che fa cadere bombe e missili da crociera sull'Iran.

Ora l'effettivo metodo dell'attacco (in contrasto con la logica) può influenzare gli eventi successivi, così vale la pena suddividere le possibilità. Il vecchio piano era di distruggere sia i siti nucleari iraniani che abbastanza infrastrutture cosicché agli iraniani occorressero anni per riuscire a ricostruirli (bombardando tutti i siti militari e le installazioni radar che vediamo lungo la strada, naturalmente). Il nuovo piano (secondo Seymour Hersh nel suo nuovo esplosivo articolo sul New Yorker) è di eliminare la Guardia Rivoluzionaria (ed ignorare i siti nucleari), soltanto come serrata rappresaglia che segue il coinvolgimento iraniano in Iraq (bombardando però tutte le installazioni radar che vediamo lungo la strada, naturalmente).

Abbondano voci che Israele stia anche pensando seriamente di eliminare i siti nucleari iraniani. Forse ciò che si prevede è una combinazione delle due cose? Un'incursione americana che convenientemente abbatte la rete iraniana di radar renderebbe molto allettante per i jet israeliani l'opportunità di usare una tale copertura per realizzare il loro principale obiettivo, sembrerebbe.

Questa è tutta pura speculazione da parte mia, devo ammetterlo. Se la nostra giustificazione per il bombardamento è "l'inseguimento serrato" o se è di rimandare indietro di un decennio il progresso nucleare iraniano non importerà un bel niente a chiunque sia sotto le bombe mentre cadono. Ma può importare per il tipo di risposta che darà l'Iran.

Il pensiero neocon: "Ci accoglieranno con i fiori, II"

Finora, alla risposta iraniana si è apparentemente applicato il think-tank neoconservatore "gli Iracheni ci accoglieranno con i fiori" che suona così altrettanto pericoloso ed ingannevole. Il loro argomento di base è che gli iraniani vedranno gli errori dei loro comportamenti (dopo che li bombardiamo), sbattendo fuori i Mullah da Teheran e pregheranno in ginocchio il perdono degli Stati Uniti. O che saranno semplicemente troppo spaventati dalla nostra potenza militare ("Shock And Awe II" potremmo chiamarla) per reagire in qualsiasi modo, perché avrebbero il terrore di perdere una guerra contro di noi.

Che ciò sia scisso sia dalla realtà che dalla storia degli Stati Uniti e dell'Iran dei 60 scorsi anni o circa, sembra sfuggire ai fautori di questa opinione. Ma in ogni caso hanno già convinto una volta la Casa Bianca di Bush della bontà della linea del "Ci accoglieranno come liberatori, con i fiori", così non c'è garanzia che non funzioni una seconda volta.

Ecco alcune agghiaccianti affermazioni dall'articolo di Hersh a proposito del "Cosa accadrà dopo?", dopo che le bombe avranno smesso di cadere.

"Stanno spostando tutti alla scrivania dell'Iran," ha recentemente detto un funzionario della C.I.A. in pensione. "Stanno coinvolgendo un sacco di analisti e si stanno accanendo su tutto. È proprio come la primavera del 2002" - i mesi prima dell'invasione dell'Iraq, quando il Gruppo per le Operazioni Iracheno si era trasformato nel più importante all'interno dell'Agenzia. Ha aggiunto: "I ragazzi che stanno guidando ora il programma iraniano hanno una limitata esperienza diretta con l'Iran. In caso di un attacco, come reagiranno gli iraniani? Reagiranno e l'amministrazione non ha pensato a tutte le possibilità".

Quell'argomento è stato ripreso da Zbigniew Brzezinski, l'ex consigliere per la Sicurezza Nazionale, che ha detto di aver sentito discussioni sui programmi della Casa Bianca per un bombardamento limitato dell'Iran. Brzezinski ha detto che l'Iran probabilmente reagirebbe ad un attacco americano "intensificando il conflitto in Iraq ed anche in Afghanistan, i loro vicini, e che potrebbe coinvolgere il Pakistan. Saremo bloccati in una guerra regionale per venti anni".

Un diplomatico europeo di alto grado, che lavora a stretto contatto con l'intelligence americana, mi ha detto che ci sono prove che l'Iran si stia preparando massicciamente per un bombardamento americano. "Sappiamo che gli iraniani stanno rinforzando le loro capacità di difesa aerea", ha detto, "e crediamo che reagiranno asimmetricamente - colpendo obiettivi in Europa ed in America Latina." Ci sono inoltre specifiche informazioni di intelligence che suggeriscono che l'Iran sarà aiutato in questi attacchi da Hezbollah. "Hezbollah ne è capace e lo possono fare", ha detto il diplomatico.


L'articolo cita un "funzionario europeo di grado elevato" non specificato (molto probabilmente Britannico) che ha bevuto dosi ingenti di Kool-Aid [nota bevanda analcolica, ndt] dei neocon:

Il funzionario europeo ha continuato: "Un importante attacco aereo contro l'Iran potrebbe davvero portare ad un far quadrato attorno alla bandiera, ma un prendere di mira con molta attenzione i campi di addestramento dei terroristi potrebbe evitarlo." Il suo punto di vista, ha detto, era che "una volta che gli iraniani si ritrovano il naso sanguinante, riconsiderano le cose". Ad esempio, Ali Akbar Rafsanjani ed Ali Larijani, due delle figure politiche più influenti in Iran, "potrebbero andare dal Capo Supremo e dire, 'la politica della linea dura ci ha portato a questo casino. Dobbiamo cambiare il nostro metodo per il bene del regime.' "


Ciò è rigettato da un'affermazione di un non specificato "ex funzionario di alto grado dell'intelligence americana":

"Pensate che quei matti a Teheran andranno dicendo, 'Lo Zio Sam è qui! Faremmo meglio a ritirarci'? " ha affermato l'ex funzionario d'alto grado dell'intelligence. "La realtà è che un attacco che renderà le cose dieci volte più calde."


Simuliamo la risposta iraniana

Gli iraniani hanno missili. Inoltre hanno in tutto il mondo un'oscura rete terroristica che, secondo tutti i resoconti, è abbastanza efficace e mortale. E la geografia ha dato all'Iran un collo di bottiglia che potrebbe tagliare approssimativamente il 20% delle forniture di petrolio mondiali. Unite tutto ciò ed avete una gamma abbastanza ampia di opzioni che gli iraniani possono prendere. Supponiamo che le usino con una scala crescente, con risposte proporzionali degli Stati Uniti.

La primissima cosa che gli iraniani farebbero è bombardare gli accampamenti MEK in Iraq. Ciò sarebbe un livello di "ritorsione" e potrebbero farne un buon caso davanti al mondo per il loro comportamento. Il MEK ("Mujahedeen-e-Khalq") è un gruppo iraniano dissidente che sta provando a rovesciare il governo iraniano da parecchio tempo. Erano soliti operare dall'Iraq di Saddam, con incursioni oltre la frontiera dell'Iran. Quando abbiamo invaso abbiamo istituzionalizzato una specie di impasse con loro - abbiamo accettato la loro resa, detto loro che avremmo protetto la sicurezza dei loro accampamenti, ma gli abbiamo permesso di rimanere. L'unico problema è che sono un gruppo terrorista. Che stiamo proteggendo con l'esercito americano.

Potete vedere facilmente il parallelo con ciò che affermiamo stia facendo l'Iran - sostenere all'interno del loro territorio gruppi fuorilegge che attraversano il confine e compiono azioni terroristiche. Che è il motivo per cui loro sarebbero l'obiettivo numero uno per la rappresaglia iraniana se usassimo la spiegazione razionale dell' "inseguimento serrato". L'Iran affermerebbe fortemente l'ipocrisia americana e tenterebbe di convincere il mondo della giustezza delle loro azioni. Potrebbero persino riuscirci.

Se l'America continuasse ad attaccare l'Iran le opzioni diventerebbero molto più rapidamente buie. I missili iraniani possono iniziare a prendere furiosamente di mira la Zona Verde di Bagdad. Possono cominciare a prendere di mira tutte quelle basi USA sparse a casaccio nel deserto Iracheno. Ricordate la guerra del Kuwait con Saddam? L'America continuava a dire "Oh, ci siamo presi cura di tutti i missili di Saddam" mentre continuavano a piovere SCUD, a dimostrare il contrario. Immaginate che quello scenario provenga dall'Iran.

L'Iran può anche sguinzagliare i terroristi che sponsorizza. Hezbollah, in particolare, può iniziare spettacolari attacchi terroristici in Europa. In teoria potrebbero persino (a differenza dello spauracchio di Bush di "Al Qaeda in Mesopotamia") attaccare con successo il territorio degli Stati Uniti. Così non solo piovono missili sulla Zona Verde, ma centri commerciali e stazioni dei treni e centrali elettriche vengono fatte saltare in tutta Europa e negli USA, o (non riuscendo a raggiungere l'America) le ambasciate USA in tutto il mondo.

Ma questi scenari da incubo non sono l'arma peggiore. La vera leva dell'Iran viene dal sedere in cima agli Stretti di Hormuz (alcuni usano Stretto di Hormuz al singolare). Guardate una sua mappa su Wikipedia e noterete che l'Iran circonda questo stretto collo di bottiglia su tre lati. Il 20 % del petrolio mondiale si muove attraverso questi stretti ogni giorno, sulle superpetroliere. Immaginate le mine, le torpedini ed i missili iraniani che se la prendono qui con le petroliere. Dovrebbero semplicemente eliminarne con successo una, o forse due, per dimostrare che potrebbero farlo ogni volta che lo ritengono opportuno.


[Lo Stretto di Hormuz]

] Ciò che accadrebbe dopo il primo di questi attacchi riusciti sarebbe che il petrolio verrebbe scambiato ad altezze astronomiche: 150 - 200 dollari al barile. O approssimativamente due - tre volte ciò che è stato scambiato durante la guerra in Iraq. Da sei a nove dollari al gallone al vostro distributore.

Se ciò andasse avanti per un breve periodo, potrebbe causare una recessione devastante nell'economia americana. Se andasse avanti per un lungo periodo, potrebbe causare una depressione economica mondiale.

Se l'economia americana si sbriciola, diventerà sempre più duro trovare i soldi per continuare tre guerre allo stesso tempo. Ricordate, abbiamo essenzialmente mandato in bancarotta l'Unione Sovietica nella corsa agli armamenti. Sarebbe molto ironico se accadesse a noi, poiché sarebbe quasi impossibile riversare la stessa quantità di denaro che abbiamo già investito in Medio Oriente se la nostra economia fosse in ginocchio.

E in realtà, alla fine a cosa porterebbe l'escalation militare americana di una guerra con l'Iran? Una leva obbligatoria qui a casa, per esempio, poiché l'esercito non riuscirebbe a sostenere da solo un'invasione di terra al suo attuale livello di soldati. O potremmo intensificare il bombardamento ad un livello mai visto fin dal Vietnam - bombardamento a tappeto con i B-52, non bombe "intelligenti" in ficcanti incursioni. O la Casa Bianca di Bush potrebbe essere persino tentata di testare quelle bombe a penetrazione nucleari su cui stiamo lavorando - senza dubbio per eliminare "i siti nucleari iraniani sepolti in profondità".

Il mio punto di vista è che le conseguenze di un'avventura iraniana sarebbero gravi. In tutte le discussioni che turbinano attualmente sull'Iran all'interno della Beltway [la circonvallazione attorno a Washington, ndt], non si presta abbastanza attenzione al probabile risultato di tale azione militare. Se siete un neocon e state sostenendo che l'Iran deve essere eliminato perché è lo stato maggior sponsor mondiale del terrorismo, allora bene - esponete la vostra tesi. Ma siate sicuri di esporre realisticamente quali sarebbero i costi di una tale azione affrettata per l'America.

Perché l'ultima volta abbiamo ignorato quella parte dell'equazione con "saremo accolti come liberatori" - e non possiamo proprio permetterci un secondo errore di quelle dimensioni.

Titolo originale: "The Day After We Bomb Iran"

Fonte: http://www.chrisweigant.com/
Link
01.10.2007

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FILMARI