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Basi Usa a carico del cittadino

di redazione ECplanet - 21/12/2005

Fonte: ecplanet.com

 

Lo Stato italiano paga ogni anno il 37% dei costi delle basi USA (Aviano, La Maddalena, Sigonella e altre) e delle truppe americane di stanza nel nostro paese: risulta dai documenti ufficiali di bilancio delle forze armate USA, del Dipartimento della difesa e del Congresso (il Parlamento) degli Stati Uniti.

Nel 1999, il tributo versato da Roma a Washington è stato pari a 530 milioni di dollari (circa 480 milioni di euro), mentre nel 2002 i contribuenti italiani hanno partecipato alle spese militari americane per un ammontare di 326 milioni di dollari. Tre milioni sono stati dati in denaro liquido, il resto sotto forma di sgravi fiscali, sconti e forniture gratuite che riguardano trasporti, tariffe e servizi ai soldati e alle famiglie.

La maggior parte dei pagamenti, si legge nelle carte ufficiali del Governo di Washington, nascono da «accordi bilaterali» («bilateral agreements» nei testi originali) tra Italia e Stati Uniti, il resto viene dalla divisione delle spese in ambito Nato.

Il metodo di prelievo si chiama «burden-sharing» («condivisione del peso») ed è illustrato nel “Nato Burdensharing After Enlargment” pubblicato nell'agosto 2001 dal Congressional Budget Office (Ufficio per il Bilancio) del Congresso USA. Vi si legge (capitolo III, pagina 27) che i comandi militari USA stimano che grazie a questi accordi soltanto per le opere e i servizi nella base di Aviano, «i contribuenti - (taxpayers) - americani hanno risparmiato circa 190 milioni di dollari».

Quanto all'impegno complessivo del nostro fisco verso gli USA, il documento chiave è il Report on Allied Contributions to the Common Defense (rapporto sui contributi degli alleati alla difesa comune), consegnato nel marzo 2001 dal Segretario alla Difesa al Congresso degli Stati Uniti. Alla pagina 6 della sezione I si legge quanto segue: «Italia e Germania pagano, rispettivamente, il 37 (l'Italia) e il 27% dei costi di stazionamento di queste forze (le forze armate USA, ndr)».

Nel rapporto “Defense Infrastructure”, consegnato nel luglio 2004 al Congresso da parte dell'Ufficio governativo per la trasparenza, a pagina 18 si legge che «nel bilancio 2001, Germania e Italia hanno dato i maggiori contributi, valutati rispettivamente in 862 e in 324 milioni di dollari». Si tratta, spiega il rapporto, di contributi diretti e indiretti «aggiuntivi rispetto a quelli della Nato».

Come direbbe Totò: “E io pago...”