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Iraq, Raid Usa a Sadr City. Ennesima strage di civili

di Ornella Sangiovanni - 23/10/2007


Ancora vittime irachene in un raid delle forze Usa a Baghdad, e ancora accuse per l'uccisione di civili inermi.

Accuse che i militari americani respingono, dicendo che ad essere stati uccisi negli scontri avvenuti ieri nel quartiere di Sadr City sono stati 49 "criminali": più precisamente, miliziani sciiti di gruppi fuori controllo.

Secondo la polizia irachena, invece, le vittime sarebbero almeno 13: fra loro anche tre bambini e una donna. Altre 69 persone sarebbero rimaste ferite.
Altri testimoni iracheni parlano di 17 persone uccise, fra cui una donna anziana, morta per le ferite riportate, e di 40 feriti, alcuni dei quali bambini.

Quello che è certo è che i combattimenti di ieri sono stati i più feroci degli ultimi mesi, e hanno provocato ulteriore rabbia fra gli iracheni, per l'alto prezzo di sangue che i civili stanno pagando in questa guerra.

Da parte delle forze armate Usa non sono arrivate delucidazioni che possano chiarire la discrepanza relativa al numero e alla natura delle vittime.

Gli scontri a fuoco sono scoppiati dopo che veicoli blindati statunitensi, appoggiati da elicotteri da combattimento, erano arrivati ai margini dell'enorme slum situato nella parte est di Baghdad, dove vivono almeno due milioni di persone, in stragrande maggioranza sciiti.

Dovevano effettuare una caccia casa per casa alla ricerca del leader di una cellula di una milizia sciita, accusato dagli Usa di essere l'ideatore dei sequestri di alcuni soldati della forza multinazionale e di altri stranieri avvenuti a maggio e nel novembre scorso.

Ma, secondo le informazioni diffuse dal comando americano, l'obiettivo di questa caccia all'uomo non è stato né ucciso né catturato.

A fare le spese di questo raid, come di altri precedenti, sono stati invece dei civili, e fra di loro anche dei bambini.

Secondo Karem Hillal, un testimone oculare citato dal gruppo Mc Clatchy, che si trovava per strada quando sono arrivati i soldati americani, nella sparatoria è rimasto ucciso il figlio di 6 anni di un suo vicino.

I medici dell'Ospedale Imam Ali, il maggiore di Sadr City, dove sono arrivate le vittime degli scontri, dicono di avere curato anche diversi bambini.Secondo un suo funzionario di nome Abu Ibrahim, citato dal New York Times, il totale dei morti arrivati all'ospedale è di 16. Sono inoltre stati ricoverati 38 feriti.

Foto della Associated Press hanno mostrato i corpi di due bambini piccoli, avvolti in coperte sul pavimento di un obitorio. Uno di loro portava ancora il pannolino.
Secondo i parenti, i bambini sarebbero stati uccisi mentre dormivano, quando gli elicotteri da combattimento Usa hanno colpito la loro casa.

A quanto ha riferito uno dei residenti, anche alcune delle vittime erano persone che stavano dormendo sui tetti per cercare di sfuggire al caldo opprimente.

Altre immagini – riprese in ospedale - mostrano ragazzi insanguinati. In una c'è un uomo anziano che viene curato per una ferita alla testa.

Il raid di ieri ha suscitato reazioni da parte delle autorità di Baghdad.

Maliki: "incidente deplorevole"

Il Primo Ministro Nuri al Maliki ha espresso le sue preoccupazioni durante un incontro con il comandante della Forza multinazionale in Iraq, il generale statunitense David Petraeus. E in un comunicato diffuso dal suo ufficio ha promesso una inchiesta su quanto accaduto ieri a Sadr City, e ha chiesto che le operazioni militari delle forze Usa vengano coordinate meglio con l'esercito iracheno per "evitare tali incidenti deplorevoli".

Ali al-Dabbagh, portavoce del governo iracheno, in una intervista alla CNN, ha condannato l'offensiva Usa di ieri definendola "eccessiva". "Non sta creando una buona atmosfera", sono state le sue parole. "Oggi abbiamo, di nuovo, un altro problema che è stato creato".

Nell'intervista, al-Dabbagh ha aggiunto che nel Paese, a Baghdad, c'è grande rabbia contro le uccisioni di civili: sono 49 quelli uccisi finora, ha sottolineato.

Secondo alcuni testimoni oculari, il raid, che ha avuto luogo in una zona ai margini di Sadr City, è durato più di tre ore.

Da parte Usa si continua a sostenere che nel raid non sono stati né uccisi né feriti civili.

I soldati che erano sul posto, è la versione fornita dai militari, hanno solo risposto al fuoco proveniente da mitragliatrici e lanciarazzi, in almeno tre diverse battaglie all'interno dell'enorme quartiere sciita.

I funzionari statunitensi, inoltre, non hanno voluto fare il nome del ricercato che era l'obiettivo dell'operazione, limitandosi a dire che aveva cercato di organizzare sequestri di alto profilo, e che ha legami con la Forza al Quds, l'unità di élite dei Guardiani della rivoluzione iraniani.

Nel corso di una seduta del Parlamento iracheno, in cui si è discusso della possibilità di mettere restrizioni alle operazioni militari Usa in Iraq, quando – a fine anno - si dovranno rinegoziare i termini della risoluzione Onu che autorizza la presenza della Forza multinazionale in Iraq, Falah Shanshal , un membro di spicco del gruppo di deputati che fa riferimento al leader sciita Muqtada al Sadr, ha condannato il raid di ieri.

L'offensiva delle forze Usa, ha detto il parlamentare, è un "crimine disumano", che contribuisce al "caos e all'instabilità" in Iraq.

Fonti: McClatchy Newspapers, Associated Press, New York Times, Los Angeles Times, Washington Post