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Tutelare la cultura e le risorse delle popolazioni indigene

di redazione - 23/10/2007

Riconoscere i diritti civili delle popolazioni indigene cilene e fissare così le basi legali per la valorizzazione della loro cultura e la protezione delle loro terre e acque. Con questo intento la presidente cilena Michelle Bachelet ha firmato un progetto di riforma costituzionale con il quale si riconoscerebbero le nove etnie indigene cilene.

Il Cile è una nazione dal carattere multiculturale, dove è necessario promuovere e preservare le tradizioni indigene, i diversi idiomi, le forme istituzionali e sociali. Il progetto sarà dibattuto al Congresso nazionale e rappresenta il quinto tentativo di protezione dei popoli indigeni cileni dal 1990, quando in Cile è stata instaurata la democrazia. Infatti, le precedenti iniziative governative non sono state accolte dal Congresso a causa dell’opposizione della destra, convinta che il riconoscimento dei popoli indigeni avrebbe attentato all’unità del paese.

In Cile, dove si contano 16 milioni di abitanti circa, le tribù indigene rappresentano il 7% della popolazione totale. Oltre ai mapuches, la tribù maggioritaria, ci sono i Rapa Nui, gli Atacameños, i Quechua, i Colla, gli Aymara, i Kawashkar, gli Yamaná e i Diaguita.

Negli ultimi anni, nel sud del Paese si sono riacutizzate le lotte tra popolazioni indigene, latifondisti e imprese forestali per lo sfruttamento delle risorse naturali e l’utilizzo delle terre.

Fonte:
www.ecoportal.net