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«Into the Wild» tratto dal romanzo «Nelle terre estreme». Il film di Sean Penn

di redazionale - 24/10/2007

L'applauso più lungo finora se l'è guadagnato lui: Sean Penn. La prima proiezione stampa del film da lui diretto «Into the Wild», nella sezione Premiere, non è passata inosservata. Il film della durata di 147 minuti e che vede il ritorno del regista dietro la macchina da presa dopo sei anni (La promessa), è stato accolto con vero entusiasmo nella sala Santa Cecilia, piena di giornalisti.

IN FUGA DALLA CIVILTA' - Più allettante, a giudicare dalla rezione del pubblico, sembra essere risultata la storia diretta da Penn. Un ragazzo ventiduenne, Christopher McCandless, fresco di laurea, non è un ragazzo qualsiasi, o forse sì. Come quasi tutti i ragazzi ha voglia di cambiare tutto, solo che Christopher (interpretato da Emile Hirsch) alla fine lo fa davvero. E pagando di persona si mette in viaggio in fuga dalla civiltà sparendo per due anni al grido: «niente telefoni, piscina, gatti e sigarette». Tratto dal romanzo di Jon Krakauer «Nelle terre estreme» (pubblicato in Italia da Corbaccio) il film racconta una storia vera: ovvero quel lungo viaggio alla ricerca della felicità e della verità nell'America degli emarginati e soprattutto quei memorabili 113 giorni finali che Christopher ha vissuto nel territorio selvaggio dell'Alaska con ben poche provviste e armato solo da un fucile calibro 22 e qualche libro, non a caso firmato da scrittori come Jack London, Tolstoj e Krakauer. Costruito a capitoli come un romanzo di iniziazione (La mia nascita, Adolescenza, L'età adulta), Penn fa vedere aiutato solo da una voce fuori campo la progressiva fuga dal mondo di questo ragazzo e il suo immergersi nella natura.

TROPPI COMFORT - «Non vorrei essere ripetitivo al riguardo, ma penso che negli Usa e in Occidente la gente sia troppo dipendente dai comfort e questo con gravi conseguenze. È necessario - ha continuato Penn - fare un cambiamento. Con questo non voglio dire ai giovani che debbano comportarsi come il protagonista del mio film, ma sicuramente che devono far battere i loro cuori più velocemente».