11 settembre, il boomerang degli anti-complottisti
di Enzo Modugno - 25/10/2007
C'è un movimento in espansione che conta già centinaia di milioni in tutto il mondo. Scriveva infatti Pierluigi Battista sul Corriere della sera (10 settembre): «La grande setta dei complottisti», che compra milioni di video e di libri contro la versione ufficiale sull'11/9, è «dilagata esercitando forza di suggestione e praticando una sorta di monopolio immaginario della controverità» che non riguarda più soltanto «sparute minoranze di maniaci». Insomma ci siamo, si tratta ormai di un movimento imponente: solo negli Usa oltre il 50 per cento dei cittadini è favorevole a una nuova commissione d'inchiesta sui fatti dell'11 settembre 2001. |
Per questo Battista chiama alla «guerra culturale seria» i suoi debunkers, si chiamano così negli Usa gli «smontatori» che sono pagati per «sgretolare le invenzioni della setta complottista». Battista è perentorio: bisogna far «emergere la volontà di rispondere colpo su colpo, foto contro foto, cifra contro cifra, video contro video». Ma non è facile addestrare i debunkers, che non sono riusciti a rispondere «video contro video» alla Festa internazionale del cinema di Roma». Dove ieri e oggi è in programma, nella sezione Extra, il film Zero - Inchiesta sull'11 settembre, che contesta la versione ufficiale con le voci narranti di Lella Costa, Dario Fo e Moni Ovadia. Verrà proiettato anche domani, alle 20,30 al cinema Farnese. Non sono stati capaci dunque di contrapporre alcunché. Almeno nei programmi annunciati finora. È andata un po' meglio con la carta stampata, perché sono riusciti a opporre «libro contro libro». Le Edizioni Piemme infatti hanno pubblicato contemporaneamente, con singolare tempismo, due volumi di saggi contrapposti sullo stesso argomento. Il primo volume Zero, come il film, ha per sottotitolo «Perché la versione ufficiale sull'11/9 è un falso». Ma anche qui si sono rivelati inaffidabili: si direbbe che siano incorsi in una svista, forse un'appropriazione indebita. Perché la postfazione di Piergiorgio Odifreddi, finita nel secondo volume, sembra proprio adatta a figurare nel primo. Possibile che Battista non se ne sia accorto? Ha taciuto sconfortato o anche lui non legge i libri che recensisce? Dunque sembra proprio un intervento per il primo volume che chissà come è scivolato nel secondo. Così adesso il nome di Odifreddi campeggia in alto sulla copertina di «11/9, la cospirazione impossibile», a dare prestigio ai debunkers che difendono la versione ufficiale. Siamo certi che l'editore Piemme vorrà porre rimedio con l'autore e con i lettori al banale disguido. |