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Export di pace

di Ugo Gaudenzi - 25/10/2007

 

Export di pace

La nostra domanda retorica, oggi, è sostanziosa: cosa sta succedendo nel pianeta? Di cosa, cioè, non parlano, gli “autorevoli” mezzi di informazione di casa nostra?
Un breve riassunto della giornata è d’obbligo.
Granma, il quotidiano ufficiale dell’Avana, riporta oggi un preciso editoriale di Fidel Castro sullo stato del mondo.
Senza tanti giri di parole, Castro accusa Washington di preparare la terza guerra mondiale, utilizzando, quale pretesto, il progetto di nucleare civile portato avanti dall’Iran e tutelato dal sostegno russo. Una guerra di dominio delle risorse energetiche che non risparmierebbe l’America latina.
Non a caso, come di concerto, a Caracas, i vescovi venezuelani hanno attaccato il progetto costituzionale del “Socialismo del XXI secolo” portato avanti da Chavez.
Intanto Bush ha chiesto l’installazione delle batterie antimissile in Europa in funzione anti-Iran (in realtà anti-russa).
D’Alema, l’Albanese, a Belgrado, annuncia la secessione del Kosovo ricevendo un duro fin de non recevoir dal premier Kostunica.
Nel Libano lacerato slitta il voto presidenziale.
In Palestina prosegue l’assedio israeliano di Gaza.
A Londra, il premier turco Erdogan riceve il placet del primo ministro britannico Gordon Brown per un attacco in Iraq contro i curdi. Bush si accoda promettendo l’appoggio aereo alla Turchia.
Non male per un “mondo libero” dove gli atlantici esportano pace e democrazia.