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La funzione dell'arte

di Simone Olla - 25/10/2007

     
   

Quando iniziamo a parlare di funzione dell’arte le mani si muovono meno sicure, un po’ tremano, e le frasi rimangono sospese, a metà, e le parole volteggiano lentamente dentro una piccola osteria di Via del Pratello, a Bologna. Ci siamo io e Domenico Grenci seduti uno di fronte all’altro, e poi una scrittrice, che Morfeo ci concede quando la discussione fra me e il Grenci non trova sbocchi: «Andy Warhol – suggerisce la scrittrice – ha voluto ridicolizzare l’arte grafica, renderla seriale, commerciale quasi; ha preteso che la pittura scendesse dal piedistallo elitario in cui era costretta dai critici di professione. Al contrario, con la musica e il cinema, Warhol ha tentato di sottrarli al meccanismo del consumo di massa, rendendo le sua produzioni praticamente inaccessibili.» Grazie Morfeo, ho pensato. E credo che l’abbia pensato anche il Grenci.
Domenico Grenci fa il pittore e le sue tele sono trasfigurazioni umane, in cui il bitume utilizzato non è mai uguale a se stesso. C’è una domanda che mi è rimasta lì, dentro quella cantina umida circondata di corpi sfregiati: perché tanto Uomo e sempre così sporco? Nelle tele del Grenci colpisce l’espressività nonostante tutto: il tratto sembra imperfetto, parziale, inesatto, ma poi quello che ne esce fuori è un sistema chiuso, che rende ancor più vero lo sguardo e la posa raffigurati.
Intendiamoci, io di pittura non ne capisco granché, solo che mi piace conoscere, ascoltare, guardare, capire, e anche un dentro un quadro ipotizzare. Per questo con Domenico Grenci siamo arrivati a domandarci la funzione dell’arte; perché anche a lui piace conoscere, e ascoltare, e guardare, e capire. Entrambi ci nutriamo di dubbi, quegli stessi dubbi che il potere cerca di soffocare bombardandoci di certezze, e più ti avvicini al centro del potere e più la forza di soffocamento sarà forte.
E l’arte? Abbiamo pensato. Qual è la sua funzione? Qual è la relazione fra arte, dubbio e potere? Ma soprattutto: c’è una relazione?
E qui le mani si muovevano meno sicure, un po’ tremavano, e le frasi rimanevano sospese, a metà, e le parole volteggiavano lentamente. Ci ho pensato in questi giorni, e credo che una relazione ci sia: l’arte è una risposta al dubbio, ma non credo che la sua funzione possa esaurirsi con la semplice risposta. L’arte non è fine a se stessa.

Image
Domenico Grenci, Kid, 45x45
info: www.myspace.com/domenicogrenci