Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / La torre di Babele “scricchiola”

La torre di Babele “scricchiola”

di Pierluigi Paoletti - 01/11/2007

 

 

Siamo in debito con quanti seguono i nostri report per avere notizie anche dal fronte

economico e finanziario. Negli ultimi tempi ci siamo dilungati a spiegare ed a lavorare sulle

soluzioni che sono necessarie onde evitare di subire tutta l’onda della crisi che sta per

affacciarsi alle nostre porte, mercato locale e Buoni Locali. Oggi cerchiamo di vedere dal

punto di vista tecnico dove siamo arrivati e che cosa sta accadendo.

I maghi della carta (le banche centrali) stanno cercando di tappare le numerose falle che si

stanno creando nella immensa diga ormai sul punto di cedere, con gli unici strumenti che

sanno usare, debito e “carta” per l’appunto. Ora che rimanga tra noi, ma se voi foste al ponte

di comando della diga e gli ingegneri vi avessero avvisato che la vostra diga sta cedendo,

preferireste svuotare la diga o tappare le crepe con della “carta”? La carta a cui si fa

riferimento è ovviamente la massa monetaria che orami da decenni è svincolata dalla

ricchezza reale e ha inondato il mondo.

Stasera tutti si aspettano che la FED abbassi ancora i tassi, continuando a favorire il debito e

mettendo un altro piano alla torre di Babele che stanno, Bernanke e tutti gli altri banchieri

centrali, costruendo ormai dagli anni ’80.

Il dollaro segue e… “frana”.

Ma non crolla confidando nell’aiuto di Cina, Giappone, Emirati, Taiwan, Arabia Saudita

ecc., che stampano moneta e comprano dollari per sostenere il loro maggiore debitore. Molti

stanno pensando ad una rivalutazione forte dello Yuan perché in Cina l’export ha raggiunto

il 40% del PIL. A questi livelli non è più sostenibile questa sua debolezza e molti

speculatori stanno comprando yuan facendo forti pressioni sul governo cinese.

Il peso della debolezza del dollaro si sta scaricando completamente sull’euro che sta

pagando così dal 2002 la sua “sudditanza” al dollaro (+76%)

E non abbiamo neanche il vantaggio di pagare meno il petrolio perché il prezzo aumenta in

maniera proporzionale alla debolezza del dollaro e quindi segue l’euro.

Impressionante vero?

Un altro fatto sta pesando come un macigno ed è il fatto che nonostante l’aumento della

domanda di energia l’Opec non riesca ad aumentare la produzione. La risposta sta nel fatto

che è ormai assodato che è stato raggiunto il picco della produzione ed i prezzi rimarcano

proprio questo fatto oltre che compensare i petrolieri delle perdite del dollaro con cui ancora

si continua a scambiare il greggio. Il picco, anche secondo il centro studi tedesco Energy

Watch Group, sarebbe stato toccato nel 2006 http://www.energywatchgroup.org/fileadmin/global/pdf/EWG_Oil_Exec_Summary_10-2007.pdf

Sarà interessante vedere quale sarà l’impatto della recessione che si sta preannunciando

piuttosto pesante in America e in Europa, ma anche in Asia dopo le stime della banca

centrale giapponese. Con tutta probabilità assisteremo ad una forte correzione oltre che nei

mercati azionari, anche del petrolio e delle altre materie prime a causa della diminuzione

della domanda. Sul fronte valutario è possibile che se non si rivalutano lo Yuan e lo yen si

assisterà ad un ritorno del dollaro, anche se ad oggi sembra molto remoto. La situazione

comunque è in continua evoluzione e anche Goldman Sachs che da tempo è il più grande

trader al mondo su valute, petrolio oro e materie prime ha dato un sell ai propri clienti

avvalorando la nostra idea ormai nota.

A questo punto lo sappiamo che andiamo contro corrente, ma è possibile che la FED decida

di fermarsi un po’ per vedere che cosa succede, in quanto sta andando su di un terreno

minato e una sua mossa falsa in questo momento sarebbe devastante per tutti. Riteniamo

probabile che una pausa di riflessione, visto che anche la bolla derivati si è

momentaneamente assopita, ci stia tutta e sarebbe ossigeno puro che consentirebbe di far

tirare il fiato a tutta la baracca sempre più provata e scricchiolante.

Sull’oro facciamo una riflessione ribadendo la nostra posizione espressa in numerosi report:

se in dollari ha raggiunto il massimo storico

non è la stessa cosa in euro

Oggi siamo già oltre la metà del ciclo a 4 anni e la proiezione sul ciclo annuale (iniziato a

giugno scorso) offre questa prospettiva. Se le nostre analisi sono corrette quello di questi

giorni dovrebbe essere il massimo e si dovrebbe avere una correzione fino al 2009, fine

prevista del ciclo a 4 anni che dovrebbe ripulire questo mercato dalla speculazione per poi

ripartire fortemente al rialzo.

Dalla panoramica che abbiamo fatto appare ancor più chiaro che la torre di Babele costruita

sul debito e sulla “carta” sta giungendo al capolinea. A noi ci viene data l’opportunità di

cambiare film e farcene uno nostro dal finale molto diverso. Il titolo è “rivitalizzare il

mercato locale” e lo strumento da adottare il Buono Locale SCEC la Solidarietà ChE

Cammina. A noi la scelta… il tempo stringe.

That’s all folks

PS: se volete vedere cosa dice bankitalia sulla giornata del risparmio

http://www.bancaditalia.it/interventi/integov/2007/311007/draghi_31_10_07.pdf