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La banca d'Italia e i suoi padroni

di Manuel Zanarini - 07/11/2007

 

 

 

Che cosa è la Banca d’Italia? E’ l’organo che gestisce le più importanti funzioni economiche dello Stato Italiano, oggi in collaborazione con la banca Centrale Europea, tra cui emettere moneta e vigilare sull’operato delle banche commerciali. Normalmente si pensa che questo lavoro venga svolto dallo Stato, visto che si parla di gestire l’inflazione, i tassi di sconto e il controllo sulla gestione di miliardi di Euro versati alle banche dai cittadini. Invece se ne occupa una S.p.A. i cui azionisti sono soggetti privati, le banche e le assicurazioni.

Come se non bastasse questo, oggi come oggi un terzo delle azioni sono detenute da banche francesi: il 30,33% dal Credit Agricole ed il 2,80% da Paris Bas, quindi una buona parte del più importante organo monetario ed economico d’Italia è in mano ai banchieri francesi. Credete che costoro si preoccupino maggiormente dei loro guadagni o delle sorti del popolo italiano?

Detto questo, ci resta da scoprire a chi appartengono i restanti 2/3 delle azioni. Scopriamo che appartengono a banche private ed assicurazioni italiane: Unicredit-Capitalia, proprio quella degli scandali sui derivati, per il 22,10%; Generali Assicurazioni per il 6,30%; Carisbo per il 6,20%; Carige per il 4,80% e MPS per il 2,50%.

Visto che oltre a stampare moneta, come abbiamo detto, la Banca d’Italia dovrebbe vigilare sulle altre banche, siamo nella paradossale situazione che il controllore ed i controllati sono la stessa cosa. Poi ci si chiede come mai gli scandali finanziari e bancari (vedi derivati, mutui, Bipop,ecc.) siano all’ordine del giorno in Italia!

La situazione è sempre stata questa? Beh, nei fatti si, ma a livello legislativo credo sia importante segnalare una svolta, anche per capire come funziona la politica nel Belpaese.

Lo Statuto della Banca d’Italia, all’ Art. 3, recitava: “ in ogni caso dovrà essere assicurata la permanenza della partecipazione maggioritaria al capitale da parte di Enti pubblici”.

Visto, come già detto, che nei fatti la proprietà era già nelle mani di soggetti privati, il Governo Berlusconi propose di nazionalizzare l’Istituto. Per tutta risposta da Banca d’Italia fecero sapere che non ci si doveva neppure pensare. Successivamente la più importante banca commerciale del Mondo, la Goldman-Sachs, decise di “scendere in campo”, diventando la principale finanziatrice della campagna elettorale di Prodi, come noto antagonista di Berlusconi.

I risultati elettorali sono di pubblico dominio, ma cosa capitò al tentativo di ridare la Banca Centrale allo Stato Italiano?

Il Governo approvò una modifica dell’Art. 3 dello Statuto, che ora recita così: “il trasferimento delle quote avviene, sul proposta del Direttorio, nel rispetto dell’autonomia e dell’indipendenza dell’Istituto”. Cioè la Banca decide chi può detenere le azioni, sia esso pubblico o privato, senza dare nulla allo Stato. Per inciso sapete a quale cifra l’Art.3 fissa il capitale sociale di Banca Italia? Esattamente a 156.000 Euro, nemmeno il valore di un monolocale!!!

Questa vicenda, oltre a segnalare l’assurdità della proprietà privata della Banca Centrale Italiana, ci insegna quanto il potere si sia allontanato dal Popolo per finire in mano a faccendieri delle lobbies.

Infatti, come abbiamo visto, la più grande banca privata mondiale investe ingenti cifre per fare eleggere un Presidente del Consiglio che regala l’Istituto economico principale del proprio Paese a banche private, specialmente francesi.

 

 

Per approfondimenti “Euroschiavi” di Della Luna e  Miclavez