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Il denaro: il principale mezzo di dominazione dei popoli

di Marco Della Luna - 07/11/2007

 

Euroschiavi: conferenza di presentazione del libro tanuta dall'autore, Marco Della Luna. Bologna 26 maggio 2007. Estratto dagli atti.

"Mi compiaccio di vedere un pubblico che per la maggior parte è giovane, se non altro sensibilmente più giovane di me. In effetti gli sforzi di comprensione che ho fatto insieme all’amico coautore Antonio Miclavez, sono sforzi diretti a consentire l’avvento di un sistema economico e sociale, secondariamente politico, che tuteli non solo le possibilità di benessere materiale ma anche la serenità e forse ancora di più la libertà. Libertà e serenità sono i beni, i valori più direttamente aggrediti e minacciati dal sistema nella sua corsa evolutiva cieca e in un certo senso disordinata.

Grazie a tutto ciò che è stato l’indotto di questo libro, e del mio precedente saggio “Le chiavi del potere” edito dalla Koinè Nuove Edizioni Roma, frequentando numerosi uomini politici ho avuto modo di constatare un desolante ammanco rispetto alle nostre aspettative, rispetto a ciò a cui crede la gente comune. Ammanco di conoscenza e di intelligenza in campo economico nelle teste di queste persone. Io ho trovato nella loro conversazione le conoscenze utili al rubare piuttosto che  l’intelligenza dello studioso e dell’accorto amministratore; ho trovato la furbizia del truffatore, dell’imbonitore anziché conoscenze scientifiche della situazione reale o vedute di una certa ampiezza.
La classe politica italiana che riesce a mantenersi senza il bisogno di evolversi, senza bisogno di migliorarsi, imparare, non parliamo di innovarsi, riesce a mantenersi fissamente, fossilmente nonostante i suoi insuccessi, nonostante la sua incapacità, il suo marciume; ci riesce perché ha a disposizione un’enorme quantità di denaro,  circa 110 miliardi di euro all’anno, che raccoglie e usa come  trasferimenti in  operazioni clientelari. Ha a disposizione questi soldi per comprarsi consensi, nella  spesa clientelare a Roma.
Se la classe politica è inguaribilmente cancerosa, tumorale, parassitaria, come ha espresso chi prima ha parlato, se i popoli italiani non sono popoli coraggiosi, sono popoli piuttosto miti ed individualisti, incapaci di una azione forte e collettiva tipo rivoluzione francese contro l’ancien régime, cioè un’azione rivoluzionaria per cacciare questa classe politica dirigente, allora l’unica soluzione possibile è una soluzione che parta dalla consapevolizzazione, orribile parola che però forse aumenta il livello di attenzione, della base. Quella base che è più interessata a capire, ovvero giovani che hanno un futuro, un resto della vita notevole da vivere.
Gli imprenditori, i lavoratori autonomi, i precari, che spesso sono anch’essi giovani, sono persone motivate. Vi dirò da ultimo, chiudendo la mia relazione, come pensiamo di sostenere la loro motivazione, come pensiamo  e come già stiamo dando a molti (solo in Calabria 6.000 imprenditori vi hanno aderito) che una volta capiti, diffusi, venuti ad essere assimilati come patrimonio di conoscenza sociale, possano provocare quel rivolgimento senza violenza del sistema socio economico, in assenza del quale l’Italia continuerebbe per una strada che è quella in cui gradualmente tutti i centri economici, produttivi, di potere, anche finanziari, vengono prima privatizzati e poi esterizzati.
Il 33%  del patrimonio della banca d’Italia è di proprietà del Crédit Agricole e Paribas, attraverso le loro banche controllate. La banca d’Italia è praticamente tutta di proprietà privata. Un terzo abbondante è proprietà privata di capitale francese.
L’Italia non riesce ad innovarsi, a correggersi, a risanarsi al proprio interno, rimane un paese sclerotico, in un certo senso uno zombie, tra gli altri paesi vitali, che si innovano ed esprimono nuove capacità, culture di governo. L’Italia non riesce a farlo. Nessun partito politico può farlo, perché i partiti politici italiani siedono, tutti o quasi, su una base che li vota in cambio di privilegi consociativi, corporativi, di lottizzazione, clientelare, etc.  Innovare, per gli uomini politici italiani, significa segare il ramo su cui sono seduti.
Per questo quello che sta avvenendo dal ’92 in poi, grazie soprattutto all’opera di Carlo Azeglio Ciampi, anche di Mario Draghi, è il trasferimento dei centri di potere economici e politici, e soprattutto finanziari italiani, a capitale straniero. Una volta che questo trasferimento sarà completato la riforma dell’Italia sarà attuata completamente, senza il consenso degli italiani, dai capitalisti stranieri. E  questi capitalisti lo faranno più nel proprio interesse o nell’interesse dei governi che sostengono, che nell’interesse degli italiani. E anche per questa ragione, bisogna riflettere molto seriamente.
Si tratta essenzialmente, quando parliamo di moneta, di potere monetario, di signoraggio, di dominazione da una parte e di libertà di cittadini dall’altra. Il denaro è stato, è tutt’ora, il principale mezzo di dominazione dei popoli, dell’economia, della società da parte di chi ha il potere di crearlo e di immetterlo in circolazione.
Ci sono stati tempi in cui il denaro era meno importante, anche perché il credito era poco in uso. Fino a 150 anni fa l’economia era principalmente rurale e locale. Molto era auto-consumo, pochi gli scambi, ancor meno erano sviluppati ovviamente i mercati finanziari. Ieri Roy Smith della banca Goldman Sachs, quella che è principale componente della maggioranza del governo in carica, diceva alla libera università di Bolzano che il totale dei titoli mobiliari esistenti al mondo è cento trilioni di dollari, un multiplo, forse dieci volte tanto quanto il valore di beni esistenti. Un’enorme bolla il cui potere devastante, se dovesse esplodere, non è facilmente concepibile né prevedibile perché non c’è un termine di paragone, un termine di esperienza con cui fare il confronto; non abbiamo un modello per preconizzare cosa succederebbe.

Il denaro è diventato oggi uno strumento di dominio capillare, perché è un qualcosa che condiziona la vita di tutti noi: tutti abbiamo a che fare con le banche, con il credito per lo meno, anche se non siamo tutti debitori nei loro confronti. Prima che lo fosse il denaro, la religione aveva un ruolo molto maggiore come elemento di dominazione, come instrumentum regni. La gente del villaggio che viveva di agricoltura, di allevamento, di auto-consumo, non era facilmente raggiungibile con lo strumento potere del denaro, del credito, delle tasse  (forse un po’ di più con queste) ma era molto raggiungibile con lo strumento religioso organizzato. Sto parlando degli effetti mondani della religione.
Oggi il potere monopolistico di produrre denaro assolve la stessa funzione.


Chi produce il denaro? Vi premetto che quando noi parliamo di liquidità, money supply, cioè di rifornimento monetario, intendiamo qualcosa che magari nella nostra mente sono le banconote e le monetine, ma per il 99 % è credito, cioè promesse di pagamento delle banche, come gli assegni circolari, l’attivo del conto corrente, i libretti al portatore, la lettera di credito, la fideiussione bancaria, sono tutti atti, scritti bancari,  con cui la banca promette di pagare una certa somma di denaro. Di tutto ciò che viene usato come denaro, il denaro vero e proprio è l’8 o il 9 %, il resto è questo insieme di scritti bancari, costituiti da promesse bancarie di pagamento. Io, banca, pagherò ad un certo tempo, ad una certa condizione una certa somma in contante.
Chi produce questa massa di liquidità? Per una piccola frazione, 8-9 %, la producono le banche centrali attraverso il  sistema europeo delle banche centrali europee, quindi Banca Centrale d’Italia, Banca di Francia, Banca di Germania (Bundesbank), Banca di Spagna. Per il resto la producono tutte le banche. Questo restante 92% è costituito da  scrittura bancaria.
Allora possiamo dire che la totalità della liquidità di ciò che viene usato come denaro è prodotto dal sistema bancario, il quale è internazionale, sovra-nazionale: ci sono partecipazione incrociate, ci sono  banche sovra-nazionali (per esempio la BCE ha uno statuto che la pone al di sopra degli stati perché non è sottoposta a nessun controllo democratico giudiziario). C’è una banca che è anche al di sopra della BCE  che è una specie di super banca che coordina le banche centrali di tutto il mondo, o quasi tutto, che si chiama BIS, ovvero Bank for International Settlements, banca di regolamenti internazionali, la quale è autrice, per chi è a conoscenza di queste cose, di quegli accordi interbancari privati recepiti dalle leggi nazionali, che sono noti come Basilea I e Basilea II .
Noi abbiamo una produzione di denaro e di equivalente al denaro, cioè di mezzi di pagamento, interamente privata, interamente riservata ad un monopolio di soggetti privati, che sono appunto le banche centrali in una piccola parte e per lo più le banche commerciali normali. Essendo monopolisti di un bene - il denaro, la liquidità - le banche possono imporre le loro condizioni, il loro prezzo, i loro termini. Noi possiamo, se andiamo a comperare un vestito, trattare sul prezzo, trattare sui termini di pagamento. Così se andiamo a comperare una casa dal venditore possiamo trattare. Ma possiamo trattare il prezzo della benzina alla pompa? O il prezzo dell’energia elettrica, il prezzo dell’acqua, della tariffa per la  raccolta dei rifiuti solidi urbani? No. Dobbiamo subire. Ci sono degli organismi che hanno una posizione di potere monopolistico - cartellistico, l’OPEC per la benzina, l’Enel per l’energia elettrica, le varie aziende comunali multiutilities, per  tutta una serie di servizi, le quali impongono prezzi (le chiamano tariffe, in realtà sono tasse). Noi non possiamo contrattare. Dobbiamo subire. Non possiamo ribellarci. Se riteniamo di aver subito un’ingiustizia, cioè che ci venga chiesta una somma non dovuta, e non paghiamo, questi soggetti cedono i loro crediti ad un altro soggetto privato, cessionario per  la riscossione dei tributi, il quale in base alla legge 286 del 2006, ha il potere di venire direttamente nei nostri conti correnti a prendere e portare via senza passare per un giudice.
Quindi noi abbiamo un sistema di soggetti privati che perseguono il profitto, che hanno una posizione di monopolio, o di quasi monopolio o di cartello, rispetto a servizi e beni essenziali rispetto ai quali noi non abbiamo alcun potere di trattativa.
 
Le banche non fanno diversamente rispetto al bene denaro, rispetto al bene credito." 


Segnalazioni librarie:

L'Italia è sempre più povera a causa di un debito pubblico in continuo aumento che comporta un'elevata pressione fiscale.Il debito pubblico è un'invenzione costruita da politici e banchieri al fine di arricchire gli azionisti privati della Banca Centrale italiana e europea.In passato, le banche che...