Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Argentina: la trasformazione continua

Argentina: la trasformazione continua

di León Cristalli - 08/11/2007



Le speculazioni di destra e di sinistra relative al discorso su quale sarebbe stato il lascito delle elezioni del 28 ottobre, sono ormai finite. La candidata Cristina Fernández de Kirchner, ha stravinto con il 45% dei voti, e la variopinta opposizione è rimasta sospesa con soli 23 punti, con la Coalición Cívica [1] di E. Carrió che ha preso il 22,9% e ancora più indietro è rimasto l’UNA [2] di R. Lavagna con il 16,9%, in quanto rappresentanti del centro destra. Scomparsi elettoralmente e politicamente con una misera percentuale dell’1,5%, nonostante la loro multi milionaria campagna, i due ostinati rappresentanti del neoliberismo J, Sobisch e López Murphy. Ma, un discorso a parte merita il Governatore prescelto (Sindaco) della città autonoma di Buenos Aires, M. Macri e il suo partito PRO [3] che, in alleanza con RECREAR [4], di López Murphy, ha ottenuto solo il 3,95% (72.726 voti) del quasi un milione di voti (60%) che lo videro insediarsi nel governatorato due mesi fa.

Queste cifre stanno a dimostrare che il quadro politico e la partecipazione cittadina nel paese si stanno sviluppando e vanno prendendo forme sempre più chiare per quanto concerne le prospettive dello svolgimento sociale. Il paese ha votato “per proseguire i cambiamenti e approfondirli”, come ha promesso la presidentessa prescelta, a partire dal prossimo 10 dicembre. Ma ha anche dato prova di sapere verso dove incalzano di più le necessità, ormai improcrastinabili, da risolvere, così come in quali tempi e in quali spazi, i quali corrono molto più in fretta che i cambiamenti effettuati dal primo governo Kirchner.

L’astensione e il voto bianco o nullo si sono aggirati attorno al 44,99% dell’anagrafe elettorale nazionale, una quantità che è al di sopra della media normale, in questo modo resta scoperta una fascia della popolazione che non ha votato (39%) o non ha espresso il suo voto. L’altro dato significativo è quello che vede una caduta della sinistra classica, cinque organizzazioni, che hanno solo raggiunto l’1,7% e nessuna carica, nonostante un’intensa propaganda. Il loro antikirchnerismo li ha ridotti dalla consegna che recitava “che se ne vadano tutti” del dicembre 2001 a un radicalismo senza politica, mentre la gente fa notare che ha le idee ben chiare per raggiungere ciò che vuole.

Il nuovo quadro politico
Ad eccezione della capitale e della provincia di Córdoba, tutte le altre province del paese (22) hanno insediato “Cristina K.” nella casa Rosada, sede del governo nazionale. Lo sono stati anche i governatori e i legislatori di entrambe le camere, nelle quali il Frente para la Victoria (FPV) possiede la maggioranza assoluta, al punto tale che gli mancherebbe solo un senatore per potere, per via legislativa, raggiungere i voti necessari per riformare la Costituzione o per sollecitarne una nuova. Argomento che, per il momento, non è previsto dal governo di Néstor Kirchner.

Invece, uno dei principali elementi argentini di esportazione, la soia, è quotata 365$ la tonnellata, record che si mantiene dal 2004 e che accresce le entrate del paese con i “granodollari”. Per quanto concerne il settore commerciale, questo continua a veder salire le vendite del 21,6% rispetto allo stesso mese del 2006, aumenta il consumo di energia sociale e industriale e l’attività imprenditoriale, bancaria e gli investimenti esteri fanno annunciare che il 2008 sarà un “anno benefico” con il governo di “Cristina”; il presidente Néstor Kirchner, tra le risate afferma: “che altro dobbiamo fare per vincere meglio?” e la presidentessa eletta asserisce: “Dobbiamo rendere prioritario il nostro posto in America latina, ampliare il MERCOSUR e l’argomento energia, che è il grande argomento del futuro. L’equazione energetica dell’America latina è fondamentale”. Questa dichiarazione aggiunge un altro mattone al processo di costruzione regionale che dal 25 maggio 2003 porta avanti suo marito, il presidente Kirchner, insieme ad altri governi della regione come Hugo Chávez, Inácio Lula Da Silva e Tabaré Vázquez.

Sconfitta dell'opposizione

Al prevedibile esito elettorale, l’opposizione ha adottato come arma politica quella di prevedere un’inflazione che raggiungerà il 25%, la quale metterebbe fine alla stabilità monetaria e quella dei prezzi, decimando i salari e il risanamento sociale raggiunto con questo governo. La presidentessa prescelta così ha risposto: “Il Fondo Monetario Internazionale ha previsto per il prossimo anno 12,6…” cifra maneggevole da un punto di vista macroeconomico e che rinforza il punto di equilibrio fiscale e di crescita economica del 9% annuo … L’opposizione è affondata con il “congelamento” di quella crescita, la quale ha significato minore investimento sociale, eliminazione delle trattenute nei confronti delle esportazioni agroalimentari, che in altri paesi equivale a una regalia petrolifera, invece di diventare un sostegno fiscale d’investimento e di redistribuzione sociale, la stessa cosa si può dire di altre misure come quella di un “dollaro al di sotto” per dare “fiducia” all’investitore straniero. Come anche quella di allontanare i mercati internazionali riconquistati. Il risultato elettorale mette bene in chiaro che la gente ha difeso ciò che si è conquistato. E ha lasciato in vita a candidati come il regista Pino Solanas, concedendogli l’1,60% e un deputato, o al sindacalista dell’Unión Obrera Metalúrgica e la CGT [5], Francisco “barba” Gutiérrez, il quale a Quilmas, considerata una zona di bassi salari, ha ottenuto l’intendenza per la sinistra peronista-kirchneriana, detronizzando a Quidimil, il quale per 28 anni è stato l’intendente della burocrazia pejotista[6].

Il cambiamento sarà quello di “approfondire la lotta contro la povertà e la disuguaglianza”, afferma la presidentessa eletta. Il quadro politico ha riconfermato ciò che i Kirchner rappresentano dal maggio 2003 e adesso fino al dicembre 2011.


30 ottobre 2007


1. - Coalizione Civica (l'alleanza di social-cristiani, liberali e socialisti) (N.d.T.)
2. - UNA, Una Nación Avanzada (coalizione tra peronisti e socialdemocratici). (N.d.T.)
3. - PRO, Partido para una República con Oportunidades. (N.d.T.)
4. - RECREAR, Partido Recrear para el Crecimiento. (N.d.T.)
5. - CGT, Confederación General de Trabajadores.
6. - Pejotista, appartenete al Partito Justicialista.


(traduzione dallo spagnolo di V. Paglione)