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Prodi SI TAV

di a.m. - 09/11/2007

     

 

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Attenti alla facce. Quella di Romano Prodi è paciosa, emiliana, tortellinesca. Se la dà da buono. Parla con voce piana, bassa, da pretino di provincia. Anzi non parla: sibila. Guardatelo in questo video: sussurra per contenersi, e poi esplode in una rabbia (che pare essere da anni repressa) contro dei gentili signori della Val di Susa, venuti lì con un pacco di 32 mila firme contrarie all’Alta Velocità e argomenti, argomenti, argomenti contro quella mostruosità che ha nome Tav.
32 mila firme: l’intera popolazione della valle che non vuole piegarsi al diktat dello Sviluppo sulla pelle della gente. Romano guarda, abbozza, ringrazia. E se ne frega.
Gli argomenti: la Tav, e in particolare la tratta Torino-Lyon, è una truffa bella e buona. Gli spiegano perché. Fatti, cifre, dati: non chiacchiere. Ma lui l’unica cosa che sa dire è “io non sono un truffatore!”, e chiude lì il discorso. Non risponde sul merito. Si rannicchia sulla sedia, offeso come un bambino a cui hanno toccato la mamma. Ma qui si parla delle vite, delle casa e della terra di cittadini, non del suo onore personale.
Quasi si addormenta: è il suo modo di esprimere il livore. Esattamente come quando è felice. Vallo a capire, uno così.
Questo è il primo di una serie di video. Ma è sufficientemente istruttivo per capire l’arroganza, la malafede e il vero movente dei governi di destra e sinistra sulla Tav (come su tutto il resto): il bene di chi paga e manovra i partiti. Cioè le grandi concentrazioni economiche e bancarie che brigano affari e conquistano appalti depredando il denaro pubblico: le nostre tasse e i nostri risparmi.
E ci vengono anche a raccontare che lo fanno per il nostro bene.
Sarà düra! (a.m.)

PS: il ministro Ferrero, comunista valdese (e piemontese), quello alla sinistra di Prodi, è lì perché dovrebbe fare da mediatore. Ma fa solo pena. Fissa il vuoto e non sa che dire. Però in campagna elettorale il suo partito, Rifondazione, ingannava gli elettori fessi parlando di No Tav. Si faccia un giro in Val di Susa. Vediamo come lo accolgono.