Siamo alla seconda puntata del nostro viaggio nel mondo delle vaccinazioni obbligatorie e facoltative in Italia. Come anticipato sul numero precedente del Consapevole – in cui abbiamo analizzato nel dettaglio i pro e i contro della pratica vaccinale – parleremo del mercurio nei vaccini, dei nuovi studi sui possibili legami fra vaccinazioni e morti bianche, delle trasformazioni cellulari maligne e dello sconvolgimento del sistema immunitario. Nonché delle possibili strade alternative da seguire per chi decide di non vaccinare.
Negli ultimi mesi il mio viaggio personale nel mondo dei vaccini si è fatto sempre più ricco di scoperte e di informazioni, grazie alla conoscenza di nuove persone avvenuta durante corsi e riunioni a cui ho partecipato. Ogni giorno che passa mi rendo conto di quanto l’ignoranza e la pigrizia di ognuno di noi possano creare la realtà che ci circonda: una realtà fatta spesso di informazioni manipolate, di notizie a incomplete, e di totale disinteresse ad aprire gli occhi, anche di fronte all’evidenza. Dopo un incontro al Comilva con l’avvocato Luca Ventaloro – e grazie alla carica di energia che questa persona riesce a trasmettere – ho rimesso insieme le forze e le idee per andare avanti nella ricerca di informazioni sull’argomento, nonostante sia stata assalita da nuovi dubbi, nati dopo aver partecipato ai corsi di preparazione al parto presso la ASL locale e avere incontrato ostetriche e pediatri (compreso il dirigente del reparto pediatrico dell’ospedale di Bufalini di Cesena): tutti assolutamente favorevoli alle vaccinazioni e impegnati con forza ad imporre il proprio punto di vista. Come avevo già anticipato nell’articolo precedente, il mio intento è quello di fornire molte informazioni sulle controindicazioni connesse alla pratica vaccinale (spesso vengono omesse o liquidate velocemente dal personale delle ASL) visto che, nella mia personale esperienza, ne ho riscontrata grande carenza. Inoltre, dopo aver sentito testimonianze di mamme che alla domanda “quali sono i possibili danni da vaccino” si sono sentite rispondere dal pediatra “non esistono danni da vaccino”, mi sembra doveroso portare alla luce dati e statistiche (mondiali) che non vengono prese in considerazione dall’informazione medica canonica.
Il paradosso dei vaccini al mercurio in Italia Sulla Gazzetta Ufficiale N. 153 del 4 Luglio 2003 appare la Modifica del decreto ministeriale 13 novembre 2001, recante disposizioni sulla modifica della composizione dei medicinali costituiti da vaccini monodose iniettabili, contenenti mertiolato o altri composti organomercuriali come conservanti o come residui nel processo produttivo. Il documento, a firma del Ministro Sirchia, proroga (con varie motivazioni) “sine die” l'utilizzo dei vaccini con mercurio in Italia. Così ora siamo gli unici in Europa, ad utilizzare ancora questo tipo di vaccini, mentre negli USA sono aboliti dal 1999. Una decisione sorprendente se pensiamo che è stata presa dal Ministro della SALUTE, no? Nonostante il peso che un decreto come questo può avere sulla salute pubblica, l’unico giornale nazionale che se ne è interessato è stato il "Corriere della Sera", in una pagina interna. Siamo di fronte ad un chiaro esempio di come viene fatta informazione nel nostro Bel Paese. L’importanza di un decreto come questo va valutata prima di tutto tenendo conto di un Report sull’utilizzo di thimerosal all’interno dei vaccini, pubblicato dalla AAP (America Academy of Pediatrics), che sollecita le agenzie governative a lavorare rapidamente per arrivare alla riduzione dell’esposizione dei bambini al mercurio. L'AAP e l'USPHS (US Public Health Service) concordano che l'uso di vaccini contenenti thimerosal dovrebbe essere ridotto o eliminato. Ma che cos’è il thimerosal e perché allora viene usato? Il thimerosal viene usato come additivo per prodotti biologici e per vaccini dal 1930, in quanto è molto efficace per l'eliminazione di molti batteri contenuti nei vaccini e per prevenire la contaminazione batterica stessa, in particolare nelle confezioni multidose aperte. Il thimerosal contiene il 49,6% di mercurio in peso ed è metabolizzato a etil-mercurio e tiosalicilato.
Il documento, a firma del Ministro Sirchia proroga (con varie motivazioni) “sine die” l'utilizzo dei vaccini con mercurio in Italia. Così ora siamo gli unici in Europa, ad utilizzare ancora questi vaccini, mentre negli USA sono aboliti dal 1999
Già nel 1977 la FDA (Food and Drugs Administration) aveva stabilito che i bambini che ricevono dosi periodiche di vaccino contenente thimerosal, possono esser esposti ad una quantità di mercurio superiore a quella raccomandata dalle linee guida federali e che la maggior tossicità dei composti organici del mercurio si manifesta a livello del sistema nervoso centrale, anche se possono esserci degli effetti a livello renale e sul sistema immunitario. In quel contesto la FDA ha anche sviluppato le Linee guida federali per limitare l'esposizione al mercurio. Linee guida in questo senso sono state sviluppate anche da altre agenzie come la EPA (Environmental Protection Agency) e la ATSDR (Agency for Toxic Substances and Disease Registry). I livelli massimi di esposizione giornaliera dichiarati da queste agenzie sono in sintesi: per la EPA, 0,1 mg/kg/giorno di Hg (cioè 0.1 microgrammi di mercurio per kg di peso e per giorno di esposizione); per la ATSDR, 0,3 mg/kg/giorno; per la FDA, 0,4 mg/kg/giorno. Per un bambino di circa 6 kg – peso plausibile a due mesi di vita, momento in cui viene vaccinato per la prima volta – il valore di soglia dovrebbe essere compreso fra 0,6 e 2,4 mg. Nel giorno in cui viene vaccinato, il bambino viene esposto al mercurio in dosi 12,3 volte maggiori (1233%) rispetto a quanto determinato dalla linee guida sopra citate, con un massimo di 41,2 volte. Questi numeri non tengono in considerazione il fatto che normalmente vengono iniettate dosi multiple di vaccino, il che comporta una moltiplicazione del fattore di esposizione. Se ragioniamo su questi dati non ci sorprenderemo nel leggere i possibili effetti collaterali dei vaccini descritti nei prossimi paragrafi.
La trivalente e la sindrome da morte infantile improvvisa (SIDS) Tre recenti studi hanno stabilito una relazione temporale fra la morte infantile, inclusa la SIDS e la somministrazione di vaccino trivalente DPT, del quale la componente antipertosse è quella principale. Una chiara evidenza nella relazione trivalente/morte infantile precoce, viene confermata dall'esperienza giapponese: dal momento in cui è stata spostata in avanti (a due anni) la vaccinazione trivalente, la SIDS (morte infantile precoce) è virtualmente scomparsa. Il Giappone detiene il record della più bassa mortalità infantile nel mondo. Nel marzo del 1979, il Dipartimento di Salute Pubblica del Tennessee riportò al CDC (Centers for Disease Control and Prevention) che, nel novembre 1978, quatto bambini vaccinati con la trivalente erano morti entro le 24 ore successive: per quale ragione si aspettarono quattro mesi per inoltrare il rapporto? Tutti questi bambini avevano ricevuto la loro prima dose di DPT (trivalente) in concomitanza con una dose di vaccino antipolio orale. Fra il mese di agosto 1977 ed il marzo 1979 ci furono complessivamente, in Tennessee, 52 casi di morte infantile da SIDS per "cause sconosciute". Nel 1982, al 34° Meeting annuale della American Academy of Neurology (Accademia Americana di Neurologia), William C. Torch intervenne in merito ai casi verificatesi nel Tennessee e su altri 200 casi di SIDS segnalati: nel suo intervento egli riportò che il 66% dei primi 70 casi erano stati “immunizzati” (ovvero vaccinati) prima del decesso. Il periodo del decesso in questo gruppo andava dalle 12 ore alle 3 settimane successive all'iniezione. Le sue conclusioni furono che «la vaccinazione DPT poteva essere considerata generalmente una delle maggiori cause non riconosciute di morte infantile improvvisa e che quindi i rischi associati alla vaccinazione potevano superare i suoi potenziali benefici». Nello stesso studio venne rilevata la necessità di rivedere, e possibilmente modificare, le procedure correnti in materia di vaccinazione trivalente. Nel 1986 i laboratori Connaught (tra i produttori di vaccino trivalente) inserirono nel foglietto illustrativo che accompagnava la confezione la frase «successivamente alla somministrazione del vaccino DPT sono stati registrati casi di SIDS: uno studio ha dimostrato una relazione non casuale». Nel 1991 i Laboratori Wyeth (anch’essi produttori di trivalente), riportavano la frase «sono stati segnati casi di SIDS (morte infantile precoce) in seguito alla vaccinazione DPT (trivalente), ma la reale portata del fenomeno non è chiara».
Il vaccino contro il morbillo e gli sconvolgimenti del sistema immunitario È ben noto come l'infezione naturale del morbillo è una tappa fondamentale nella maturazione del sistema immunitario umano. Per quale motivo qualcuno dovrebbe creare un vaccino per fermare o ritardare questa importantissima fase di sviluppo del nostro sistema immunitario, acquisita attraverso una infezione naturale che causa una malattia lieve? Nel 1985, alcuni studi misero in evidenza la correlazione fra il morbillo senza chiazze rosse e l'incremento dell'incidenza di malattie degenerative e di malattie autoimmunitarie (ad esempio sclerosi multipla e artrite reumatoide). Uno studio del 1967 descriveva la manifestazione di morbillo atipico (manifestazione estremamente violenta e alterata della malattia, che si manifesta di solito dopo la vaccinazione con virus ucciso, ndr) in 10 ragazzi che avevano ricevuto un vaccino da virus di morbillo disattivato dai 5 ai 6 anni prima. Nove di essi svilupparono polmonite che si rivelò resistente a qualsiasi trattamento. Reazioni avverse gravi si manifestarono inoltre nei bambini in cui veniva iniettata una prima dose di vaccino con virus disattivato e la seconda con virus vivi. Nonostante i continui episodi di reazioni avverse al vaccino, sia locali che sistemiche, e la ovvia mancanza di efficacia, gli ufficiali sanitari continuavano a dichiararne la sicurezza e l'efficacia. Le autorità sanitarie hanno sempre respinto i rapporti che dimostravano il fallimento della vaccinazione, e hanno definito il morbillo atipico come causato da una cattiva conservazione dei lotti o da una vaccinazione troppo precoce. Già nel 1973 i rapporti che descrivevano i gravi disordini neurologici dovuti al vaccino contro il morbillo cominciarono a fiorire in gran numero. In uno di questi venivano descritti 80 casi che si manifestarono all'incirca 30 giorni dopo la vaccinazione. Il fatto che 45 di questi bambini avessero avuto problemi neurologici tra i 6 e i 15 giorni dopo l'iniezione, dimostrava un’associazione non casuale tra questi disturbi e la vaccinazione. Per quanto riguarda la risposta sintomatologia e il manifestarsi di reazioni avverse da vaccino, questo periodo di due settimane sembra si possa applicare anche alla vaccinazione e alla vaccinazione antipolio. È da notare che l’informazione medica ufficiale ritiene che si possa parlare di reazioni avverse da vaccino e che quindi si possa istaurare un rapporto di causa effetto tra la vaccinazione e la sintomatologia solo se questa si manifestano entro le 48 ore dalla somministrazione. Il vaccino contro il morbillo può generare condizioni patologiche estremamente gravi, come l'atassia (perdita di coordinazione), ritardo mentale, iperattività, meningite asettica, attacchi apoplettici, paralisi ed encefaliti generalizzate. Prima del 1900 le encefaliti erano quasi trascurabili nel panorama delle malattie infantili. Ora, dal momento che la naturale immunizzazione verso il morbillo ed il suo contributo per lo sviluppo del sistema immunitario umano è stata ostacolata dalla vaccinazione, generazioni di bambini con la cosiddetta “immunizzazione inadeguata” cresceranno senza una propria immunizzazione da trasferire alla successiva generazione che, a sua volta, potrà contrarre il morbillo in un'età (precoce) nella quale dovrebbe essere protetta dagli anticorpi materni: con tutte le conseguenze che abbiamo appena riportato.
Amare conclusioni per scelte consapevoli Al di là della discussione pro e contro vaccinazione, che rimane inevitabilmente su fronti contrapposti (anche a causa del conflitto d’interessi fra ricerca e profitto delle multinazionali, che spesso finanziano la ricerca stessa) lo scenario che si delinea non è dei migliori. Una analisi critica dei testi che abbiamo riportato non può non far emergere i punti che seguono: - le autorità governative americane riconoscono implicitamente che il mercurio utilizzato come audiuvante nei vaccini è molto pericoloso. Il mercurio non è il solo audiuvante pericoloso, vanno tenuti in conto anche l’alluminio, la formaldeide, l’etilen glicole, e gli antibiotici. Ma è davvero meglio avvelenare i bambini di appena 2 mesi piuttosto che esporli al rischio di contrarre malattie infettive che normalmente hanno decorsi benigni? - dato che l’Italia è uno dei pochi paesi che impone l’obbligo vaccinale e che persiste nell’utilizzo di vaccini al mercurio (nonostante in Europa e in USA siano già stati tolti dal mercato) scegliere la strada dell’obiezione è – oltre che salutare – un impegno importante perché le cose possano cambiare; - ogni genitore deve prendersi la responsabilità di sapere che cosa contengono i farmaci che vengono somministrati ai propri figli, di discutere con i pediatri e con il personale delle ASL, in modo da prendere decisioni consapevoli sulla salute futura del bambino. Visti i dati statistici e i documenti a disposizione non si può delegare ad altri la tutela della salute dei nostri figli (e nemmeno della nostra); - se si sceglie la strada dell’obiezione è necessario avere un bagaglio di informazioni il più ampio possibile, ed è una buona scelta contattare associazioni o enti che possono aiutarci nella scelta e nelle pratiche per l’obiezione.
PER SAPERNE DI PIU' L’obiezione alla vaccinazione: come fare? A cura dell’avvocato Luca Ventaloro – COMILVA La risposta a questa domanda (come fare obiezione alla vaccinazione?) meriterebbe molto tempo e spazio, ed è argomento da noi ampiamente trattato in ogni nostra conferenza o incontro. Cercherò di dare indicazioni concrete, pratiche e concise. La questione dei ricorsi alle sanzioni amministrative in seguito alla mancata vaccinazione dei proprio figli, è argomento molto importate per il COMILVA. Al pervenire di una sanzione amministrativa (multa), al cittadino che ha rifiutato la vaccinazione si presentano tre possibilità: 1) pagarla; 2) non pagarla ed portare il bambino alla vaccinazione; 3) non pagarla ed attivare l’obiezione con il ricorso. Come è ovvio, un'obiezione consapevole – nonché la posizione ufficiale del COMILVA – vuole che si opponga sempre il ricorso alla sanzione amministrativa: è il solo modo di fare obiezione, di creare contenzioso utile e proficuo per la nostra comune battaglia, per ottenere pronunce favorevoli, per creare gruppi di obiettori più numerosi e qualificati, per segnalare la nostra presenza. Si consideri che grazie al nostro costante impegno militante, sono rimaste pochissime le zone in cui si fanno le multe, ed in tutte queste zone i ricorsi, per la maggioranza, si concludono positivamente. È chiaro che non dobbiamo abbassare la guardia, ma dobbiamo ancor di più ora – momento in cui è in corso una controffensiva vaccinale – continuare a farci sentire e a segnalare la nostra presenza qualificata. Tanto più che il COMILVA fornisce modelli di ricorso che funzionano molto bene. Pertanto, occorre ricordare che : - vanno ricorse entro 30 giorni dalla loro notifica o recapito; - il dissenso informato non evita le multe, ma costituisce validissima documentazione in favore dei genitori che hanno manifestato il loro pensiero e dichiarato la loro posizione (attenzione a firmarlo non con il testo proposto dall'ASL, ma con le nostre aggiunte). - la sanzione non può essere doppia, poiché la violazione dei genitori è unica; - la notifica invece deve essere fatta ad entrambi i genitori; - le sanzioni non devono pervenire oltre 90 giorni dal loro ultimo invito ufficiale (in alcune zone chiamato “avviso di chiamata con termine perentorio”). In tal caso sarebbero nulle, ma questa, ed ogni altra nullità, vanno sempre fatte valere con ricorso; - pagare le sanzioni è inutile e poco conveniente: è un'ammissione di colpa, che apre la strada ad ulteriori sanzioni ed a pochissima considerazione da parte delle Istituzioni, che ritengono così di sconfessare l'obiezione; - non è automatico il raddoppio della sanzione in caso di ricorso rigettato. In tali casi, comunque gli obiettori procedono ad impugnare anche tale rigetto innanzi al Giudice di Pace.
Il COMILVA non consiglia di pagare le sanzioni, ma consiglia sempre di opporre ricorso. Tutti noi siamo disponibili quotidianamente in tal senso, e forniamo ogni ausilio ed indicazione volta a tale obiettivo. Per informazioni: www.comilva.org, e-mail: comilva@comilva.org. |