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Giudici della Cassazione, "giudice" Caselli: vergogna!

di Andrea Carancini - 12/11/2007

Fonte: civiumlibertas.blogspot.com

 

Leggo sul sito dell'ANSA la seguente notizia:

"ROMA - Il diritto alla satira è inviolabile ma "al pari di ogni altra manifestazione del pensiero, non può infrangere il rispetto dei valori fondamentali della persona", come reputazione e dignità. A ricordarlo è la Corte di Cassazione confermando la condanna di Giorgio Forattini, della Mondadori spa e del direttore di Panorama Roberto Briglia per una vignetta pubblicata dal settimanale alla fine degli anni '90, per la quale il procuratore di Palermo Giancarlo Caselli presento' una denuncia per diffamazione. I fatti risalgono al 1998 dopo che il procuratore Capo della Pretura circondariale di Cagliari Luigi Lombardini, indagato dal pool di Palermo in relazione al sequestro di Silvia Melis, si uccise nel suo ufficio approfittando della pausa di un interrogatorio condotto da Caselli e dagli altri pm del pool. La vignetta pubblicata da Panorama mostrava uno scheletro con un ciuffo di capelli bianchi a forma di falce, con una sciarpa rossa, e che teneva in mano (come per porgerla a qualcuno) una pistola e nell'altra mano la bilancia, simbolo di giustizia. Caselli sporse denuncia ravvisando una chiara rappresentazione di se stesso ed un riferimento al suicidio di Lombardini. In primo e secondo grado Forattini, la Mondadori SpA e l'allora direttore di Panorama Briglia erano stati condannati al pagamento di circa 50 milioni di lire per danni morali. La terza sezione civile della Cassazione con la sentenza 23314 ha confermato il verdetto di appello specificando i diritti ma anche i limiti della satira. "Il diritto di critica - dice la Corte - non può essere rigorosamente obiettivo ma per essere legittimo e prevalere sul diritto alla reputazione dei singoli deve essere esercitato entro i limiti oggettivi fissati dalla logica concettuale e cioé deve essere un bilanciamento dell'interesse individuale alla reputazione con quello della libera manifestazione del pensiero garantito dalla Costituzione"." (vedi link: http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_66975874.html )

Leggo poi dal sito della Gazzetta del Mezzogiorno un'ulteriore precisazione contenuta nella detta sentenza:

Non è ammessa la satira "che si risolva in un insulto gratuito alla persona in quanto tale o nella rappresentazione caricaturale e ridicolizzante di alcuni magistrati posta in essere allo scopo di denigrare l'attività professionale da loro svolta attraverso l'allusione a condotte lesive del loro dovere funzionale di imparzialità". (vedi link: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_interni_NOTIZIA_01.asp?IDNotizia=187034&IDCategoria=6 ).

Ma come sono zelanti, questi giudici, della "dignità" e del "rispetto" delle persone!
Naturalmente il fatto che in questo caso il presunto "insulto gratuito" riguardasse un loro collega magistrato è solo una coincidenza!

E infatti non basta; e infatti c'è di più: anche quando l'"insulto gratuito" non c'è d'ora in avanti sarà proibita comunque la "rappresentazione caricaturale" dei magistrati (che, a quanto pare, non sono cittadini come gli altri ma meritano un ossequio particolare).

I cittadini, per la Costituzione, sono tutti uguali ma qualcuno - a detta della Cassazione - è più uguale degli altri.

Se i politici sono la Casta i magistrati sono la Supercasta: vogliono mettere la mordacchia anche a Vauro.

Giudici di Cassazione, "giudice" Caselli: vergogna!