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Fronte Monetario Popolare

di Savino Frigiola - 13/11/2007

Fonte: Comunicato Stampa

 

 

 

Gli  studi e le ricerche ultra trentennali effettuate, coordinate e dirette dal compianto prof. Giacinto Auriti, permettono oggi di valutare e comprendere appieno le risultanze ed i danni devastanti provocati dall’ultima legge bancaria del 1994 e dall’entrata in vigore del  Trattato di Maastricht del febbraio 1992.

E’ divenuto sempre più evidente l’inconsistenza della contrapposizione politica tra il blocco di destra e quello di sinistra ed ancora più evidente l’incapacità dell’uno o dell’altro di affrontare e risolvere i drammatici guasti economici del nostro tempo.

Tutti sono indebitati:

Stato, Pubbliche Amministrazioni, aziende ed attività d’ogni tipo, industrie grandi e piccole, artigiani, commercianti, famiglie e privati cittadini.

Il sistema bancario e monetario sta indebitando, strangolando ed impossessandosi di quello produttivo.

La perversa gestione delle linee creditizie a breve e lungo termine creano disagi inimagginabili sia al mondo produttivo che alle persone fisiche, disagi che sempre più spesso sfociano in suicidi - omicidi per insolvenza, ormai del tutto somatizzati dall’opinione pubblica, al punto tale da essere dai media sottaciuti.

La subdola macchina che genera il debito sia pubblico che privato è gestita dal privatissimo sistema monetario e bancario grazie alla quale la “cupola” si appropria delle ingentissime risorse corrispondenti al signoraggio primario e secondario, vere e propria imposta di peonaggio, a danno delle persone fisiche e di tutto il sistema produttivo Italia, nella più assoluta e disinvolta indifferenza dell’apparato politico, troppo impegnato a perorare le desiderate della cupola, con conseguente imposizione del pizzo a tutti, Stato compreso.

L’immane debito pubblico provocato da questo perverso sistema di monetizzazione del mercato genera interessi passivi, che crescono a piacimento ed a discrezione di chi l’incamera,  giunti a valori così rilevanti d’assorbire circa un terzo di tutte le entrate fiscali dell’intera Nazione Italia.

L’impossibilità di poter gestire la propria politica monetaria impedisce ai Governi di qualunque colore d’impostare la propria politica economica alla quale quella monetaria è strettamente connessa. Le dirette conseguenze sono evidentissime: ritardi dei pagamenti pubblici ormai dilatati a 8 mesi e conseguente ulteriore indebitamento bancario, salari e stipendi da fame, esasperata tassazione, crollo della circolazione monetaria e per conseguenza anche quella dei consumi, inarrestabile incremento del debito sia pubblico che privato, impossibilità di finanziare qualunque realizzazione di pubblico interesse, ivi compreso il settore della ricerca, con grave pregiudizio ed incertezza per il futuro

L’unica terapia possibile a questa e macabra e squallida situazione può concretizzarsi solamente se lo Stato, senza indugi, riprende ad emettere direttamente la propria moneta, rifacendo la stessa attività praticata  per oltre 100 anni.

Non solo s’interrompe la catena del debito, ma il signoraggio incamerato direttamente dallo Stato permette all’istante di :

-         Pagare immediatamente i debiti dello Stato, per incrementare subito liquidità e circolazione  monetaria, senza incrementare il debito, a tutto vantaggio della ripresa dei consumi interni e della sicurezza.

-         Eliminare e trasformare in compensi, la quota di tassazione su salari e stipendi di tutti i dipendenti per ridare tono all’economia e frenare l’avanzata della soglia di povertà, senza appesantire i costi di produzione.

-         Ridare slancio e vigore alle opere di pubblica utilità con la conseguente ripresa del virtuoso circolo produttivo, finalizzato ad un migliore benessere ed a far rinascere nuove speranze per il futuro. Solo così è possibile ridurre la percentuale dei “bamboccioni”

-         Tutto il resto  e tutti gli altri benefici ricadono per diretta  logica  conseguenza.