Un'Europa sempre più serva degli USA
di Mauro Tozzato - 16/11/2007
Ho trovato quanto segue sul sito www.rivaluta.it , in un breve articolo datato 08.11.2007, e lì pubblicato: <<
D’Attanasio si domanda, in relazione all’uso spregiudicato dei nuovi strumenti finanziari a scopo speculativo, se non sia <<proprio questo che - facendo lievitare, a causa della speculazione, i vari titoli finanziari o come essi si chiamano, a valori spropositati - >> venga a determinare <<un elevato tasso di svalutazione della moneta?>> Ma gli Usa e l’Europa portano avanti politiche, non solo monetarie, differenti. Se i bassi tassi d’interessi portando alla svalutazione del dollaro possono rendere più competitive le merci americane sul mercato mondiale, permettendo un qualche recupero per la situazione cronicamente deficitaria della loro bilancia commerciale, in una fase di probabile rallentamento degli IDE verso gli USA, in Europa la politica monetaria restrittiva ha, verosimilmente, uno scopo maggiormente “politico in senso stretto”. Al gonfiarsi speculativo del “capitale fittizio” da una parte corrisponde dall’altra un uso dell’”inflazione fittizia” per scopi di “ristrutturazione sociale” e di riallineamento dei paesi europei. In questa situazione di stagnazione, subordinazione politico-strategica e putrescenza si vede come classi dominanti imballate e parassitarie quali quelle europee, prive di dinamiche di sviluppo , mirino soltanto, in questa fase, a transitare verso un ordine economico-sociale che comporti lo smantellamento dello “Stato del benessere” senza per questo uscire dalle secche di uno sviluppo bloccato. L’inflazione reale nel vecchio continente è molto più alta di quanto ci viene raccontato, questo è ben noto, e di conseguenza i piccoli incrementi dei salari nominali, che a volte magari sembrano superare, di poco, il tasso d’inflazione fittizio, producono un continuo decremento del valore reale di salari e stipendi con il conseguente indebitamento in continua crescita delle famiglie e l’impoverimento di sempre maggiori strati della popolazione. La precarizzazione del lavoro, che riguarda il lavoro autonomo altrettanto che quello dipendente, alimenta questa situazione con la relativa crisi dei risparmi e la perdita di reddito disponibile per la gran massa della popolazione. Sappiamo chi sono i beneficiari di questa spremitura dei gruppi dominati, ne parliamo continuamente in questo blog, e come ricorda