Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / La fabbrica del terrore

La fabbrica del terrore

di Eduardo Zarelli - 16/11/2007

 

Il presente volume rappresenta uno dei lavori di ricostruzione critica degli avvenimenti legati all’attentato dell’11 settembre 2001 più ampio, documentato e non conformista realizzato negli Stati Uniti, inserendo l’avvenimento in una disanima storica sul potere e l’utilizzo del terrorismo che allarga la possibilità di analisi anche sul passato, il presente e il futuro dei rapporti internazionali e della stessa legittimità delle sovranità statuali contemporanee.

Nel terrorismo globale, la paura è in fin dei conti più rilevante del pericolo stesso. La ridondanza mediale eleva il “nemico” ad una presenza invisibile e quindi virtualmente onnipresente, amplificando l’effetto di paura che si desidera ottenere, favorendo al tempo stesso ogni specie di rappresentazione fantasiosa o cospirazionistica. In un clima di sospetto generalizzato diviene usuale la legittimazione di ogni misura di controllo o di restrizione delle libertà contro le popolazioni, pronte a sacrificarsi pur di veder garantita la sicurezza individuale e collettiva.

In tale clima viene meno il raziocino politico e l’individuazione del rapporto di causa ed effetto degli avvenimenti e dei fenomeni che li sostanziano ideologicamente, culturalmente, socialmente ed economicamente. Il terrorismo globale è appunto “totale”, asimmetrico. Una guerra permanente e illimitata in tempo di “pace”. Non è un caso che l’amministrazione americana abbia inaugurato nel settembre del 2001 una strategia denominata “giustizia infinita”, che per definizione non conosce limiti giuridici, spaziali e morali. George W. Bush, rivolgendosi al Congresso degli Stati Uniti in merito alla natura del conflitto apertosi, affermerà che questa guerra non si sarebbe conclusa “fino a quando ogni gruppo terroristico di portata globale non sarà stato trovato, fermato e sconfitto”. L’invisibilità “pericolosa” e impolitica di questo nemico assoluto - un “Male” da estirpare - legittima quindi la potenza americana ad una guerra unilaterale senza limiti: cioè che non può finire e che si alimenta senza obiettivi determinati. I “terroristi” non hanno speranza di vittoria sui loro avversari, questi ultimi non opereranno per la soluzione dei problemi che alimentano la violenza, tanto da indurre alla legittima domanda sulle responsabilità reali del cosiddetto “scontro di civiltà” e sulla dimensione eterodiretta ed autoalimentatesi del “terrorismo globale”.  

Certi di svolgere un importante compito editoriale mettendo a disposizione del lettore italiano una prospettiva non scontata nella interpretazione dei fenomeni drammatici che angosciano l’opinione pubblica mondiale, rendiamo disponibile questo contributo alla ricerca della verità sui fatti in oggetto, senza per questo condividere tutti i riferimenti ideologici-culturali e ogni deduzione qui presentata su idee, eventi e persone, la cui piena responsabilità spetta specificamente all’autore.

(Nota introduttiva dell'editore)

La Fabbrica del Terrore

Made in USA - Dall'11 settembre ai futuri obiettivi - Un'indagine coraggiosa sul Terrorismo di Stato nell'Era Globalizzata e sul ruolo attivo dei servizi segreti Anglo-Americani negli attentati attribuiti ad Al-Qaeda
Autore: Webster Griffin Tarpley,

Prezzo: € 18,50


Leggere queste pagine significa affacciarsi su un incubo. Gli Stati Uniti sono in mano a un gruppo di pericolosi sovvertitori della pace mondiale. Né il “New York Times”, né il “Washington Post” hanno recensito il libro. Si presume che non lo faranno nemmeno i grandi giornali italiani. Che, infatti, hanno tutti mentito sull’11 settembre.

Giulietto Chiesa, parlamentare europeo e giornalista

Con gran rammarico, concludo che questo libro di Tarpley è il più forte tra gli oltre 770 libri da me recensiti su Amazon, quasi tutti di saggistica. Devo concludere chel’11/9 è stato come minimo lasciato accadere come casus belli […]. Questo libro è, senza dubbio, il principale testo di riferimento moderno sul terrorismo di Stato, e anche il testo dove si suggerisce nel modo più puntuale che gli elementi canaglia nel governo USA […] sono i più colpevoli di terrorismo di Stato […] È innegabile che il Governo USA ha voluto uccidere i suoi stessi cittadini e ha voluto costruire attacchi per mobilitare l’opinione pubblica.

Robert D. Steele, ex alto ufficiale della Marina USA e spia della CIA,
da sempre repubblicano, imprenditore e teorico dell’Intelligence
e docente alla Marine Corps
University.
È recensore n. 1 della non-fiction di Amazon.com

Arrivato alla quarta edizione negli Stati Uniti, La Fabbrica del Terrore è un libro che compie un salto di qualità nelle indagini alternative sull’11/9 e sugli altri atti di terrorismo che hanno scosso il mondo negli ultimi anni: dopo le denunce delle molte incongruenze presenti nelle versioni ufficiali, Webster Tarpley offre una ricostruzione riccamente documentata sull’azione dei servizi segreti e dei loro mandanti nel perseguire interessi strategici ben precisi.
Franco Cardini, storico, docente all’Università di Firenze

Tarpley ha creato un genere del tutto nuovo […] paragonando le tecniche utilizzate dalle agenzie di Intelligence statunitensi nella creazione dell’11/9 e i metodi usati in passato dall’Intelligence USA. […] Si continuerà a tornare su questo libro per sollevare nuove domande lungo questa linea d’indagine.
Thierry Meyssan, ex segretario nazionale dei radicali di sinistra francesi.
Presidente del “Réseau Voltaire”,
autore dei bestseller
L’Incredibile Menzogna e Il Pentagate

Acquista presso Macrolibrarsi.it