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Mentre Israele e Stati Uniti ringhiano contro l'Iran, l'Aiea riconosce che Teheran collabora

di Christian Elia - 17/11/2007

Il rapporto che spiazza gli Usa
L'Iran si è reso disponibile nel chiarire gli aspetti del suo programma nucleare, ha assicurato l' accesso nei siti sensibili ai funzionari dell'Agenzia internazionale per la energia atomica (Aiea) e ha collaborato con gli stessi ispettori rispondendo alle richieste di chiarimento su punti controversi.
 
L'Aiea a favore di Teheran. Questo il bilancio del rapporto, molto atteso, di Mohammed El Baradei, direttore generale dell'Aiea, che ha relazionato ieri a Vienna sul programma nucleare iraniano. El Baradei ha riconosciuto i progressi compiuti da Teheran in tema di trasparenza e ha confermato che l'Aiea non ha trovato tracce di un utilizzo militare delle tecnologie nucleari. Il direttore generale dell'Aiea ha voluto comunque confermare che molto resta da fare sul piano del dialogo tra l'Iran e la comunità internazionale, ma ha riconosciuto al governo iraniano di aver mostrato un atteggiamento collaborativo. Il governo di Teheran ha incassato il rapporto con evidente soddisfazione e l'istrionico presidente Mahmoud Ahmadinejad ha tenuto a precisare che ''il rapporto di El Baradei è relativamente realista e in gran parte libero dalle pressioni delle grandi potenze: i paesi occidentali dovrebbero avere il coraggio di chiedere scusa, per aver basato le risoluzioni adottate contro l'Iran su informazioni false''.
 
La diplomazia al lavoro. ''Il rapporto conciliante da lui pubblicato rappresenta un nuovo esempio della politica molle dell'Aiea e di chi la dirige di fronte a Teheran'', ha tuonato Magli Wahaba, vice ministro degli Esteri israeliano, commentando il rapporto sul programma nucleare di Teheran di Mohammed El Baradei.
Israele è furibondo per il parere emesso dall'agenzia Onu con sede a Vienna. ''Quel rapporto è una forma di negligenza criminale, che mette in pericolo la pace nel mondo'', ha rincarato la dose Wahaba, parlando oggi alla radio militare israeliana.
Gli Stati Uniti, dal canto loro, per il momento tacciono, ma non è difficile immaginare che il rapporto di El Baradei abbia spiazzato la diplomazia Usa, proprio in questi giorni impegnata a trovare l'accordo alle Nazioni Unite per nuove sanzioni contro Teheran.
Adesso la palla passa al gruppo dei 5+1, composto da Stati Uniti, Cina, Russia, Francia e Gran Bretagna, più la Germania, che dovrà tentare un nuovo approccio con Teheran. Il loro obiettivo è comunque fermare il programma nucleare iraniano, anche se dopo il rapporto di El Baradei sembra più difficile non riconoscere il diritto allo sviluppo di energia nucleare a fini civili per l'Iran.