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Quando scade il ‘mutuo’ europeo con l’America?

di Massimo Fini - 19/11/2007

 

CARO FINI, mi piacerebbe sapere perché, in
epoca di globalizzazione e mercato libero e
«democratico», gli Stati Uniti devono ancora
mantenere l’innegabile vantaggio di pagare il
petrolio con la propria moneta, oltretutto,
specchio di una economia deficitaria, che
consuma più di quello che produce e viene
mantenuta in vita, in puro stile imperiale, dal
resto del mondo. Gli Stati Uniti di oggi, sono
superiori all’Europa solo sul piano militare.
Abbiamo forse paura che bombardino anche
noi?
Antonio Martinelli, Cagli (Pesaro - Urbino)

GLI AMERICANI
sfruttano le rendite di
posizione che si sono
ritagliati dopo la vittoria nella
seconda guerra mondiale.
Giustamente dal loro punto di vista.
La Nato è stata lo strumento con cui
hanno tenuto l’Europa in uno stato
di minorità, militare, politico,
economico e, alla fine, anche
culturale. Ma il deficit è europeo.
Questa alleanza sperequata era
obbligata finché è esistita l’Urss,
perché solo gli americani possedevano
il deterrente atomico necessario per
dissuadere l’«orso russo» dal tentare
avventure militari nell’Europa
dell’Ovest. Ma dopo la caduta
dell’Impero sovietico questa
protezione, cui abbiamo pagato e
continuiamo a pagare pedaggi
pesantissimi, non ha più senso per
noi. Ne abbiamo tutti gli svantaggi
senza più i vantaggi. Né si può
andare avanti all’infinito con la
storia che gli americani ci hanno
salvato dal nazifascimo. Sono passati
sessant’anni. Ha detto bene la
Litizzetto: «Quando scade il
mutuo?» Adesso qualche Paese
europeo, ma non l’Italia, dà segnali
di insofferenza nei confronti
dell’egemonia americana. Ma Hitler
non sarà mai stramaledetto
abbastanza perché, fra le altre cose,
ha fatto perdere all’Europa più di
mezzo secolo.