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Massimo Fini a Solbiate Arno (Varese) (incontro pubblico)

di redazionale - 20/11/2007

Venerdì 23 p.v. ore 21 alla Locanda Triskele di Solbiate Arno (VA),
presenteremo il nuovo libro di Massimo Fini dal titolo “Ragazzo, storia
di una vecchiaia”. In tale occasione, in cui interverrà l’autore, sarà
possibile acquistare il saggio uscito recentemente nelle librerie ma
già alla seconda edizione.
Per rendere l’idea del pensiero-forte che
esprime l’amico Massimo, riportiamo quanto scritto a pagine 96 del
libro edito da Marsilio:
“La generazione del Sessantotto – se parliamo
di europei occidentali – non ha vissuto, in seguito, nessun evento
collettivo fondante che le abbia consentito di maturare e di crescere.
Quando compii quarantacinque anni (sono del 1944) mi venne spontaneo
fare un confronto con quanto mio padre, che era del 1901, e la sua
generazione avevano vissuto nello stesso arco di tempo. Mio padre aveva
attraversato il conflitto '15-18, il fascismo, la seconda guerra
mondiale, il crollo del regime, la Resistenza e la Repubblica di Salò,
la caduta della monarchia, il ritorno della democrazia. Per me, in
quarantacinque anni, è cambiato tutto, ma non è successo niente. Nella
vita di mio padre è avvenuto esattamente l'opposto: è successo di
tutto, ma non è cambiato niente. Intendo dire che il mondo valoriale
della generazione di mio padre, pur attraversando i drammi e i traumi
della prima metà del Novecento, era rimasto per mezzo secolo
sostanzialmente immutato. Erano ancora i valori dell'Ottocento. E anche
nella vita quotidiana non c'erano stati questi grandi mutamenti (la
sola innovazione che si era diffusa in tutta la società era stata la
luce elettrica, il telefono già molto meno). Nel mio mezzo secolo la
vita quotidiana ha conosciuto una trasformazione radicale in virtù dei
formidabili cambiamenti tecnologici (si pensi solo all'automobile e
all'aereo come mezzi di trasporto di massa, alla tv, agli
elettrodomestici, al computer) che hanno finito per incidere
profondamente anche il terreno etico e mutare i valori di riferimento.
Ma questi avvenimenti io li ho solo subiti. Mio padre è stato, in
qualche modo, parte attiva della sua storia, io no. La guerra è una
prova (secondo Norman Mailer addirittura la prova suprema), una misura
di se stessi. Sia che si combatta sia che si faccia parte della
popolazione civile la nostra vita dipende, in larga misura, da noi, dal
nostro coraggio, dal nostro sangue freddo, dalla nostra astuzia, dalla
nostra capacità di sbrigarcela, dalla nostra paura, dalla nostra viltà,
dalle nostre scelte. A un regime dittatoriale bisogna dire sì o no. Ma
non si può dire sì o no alla televisione. La televisione, come tutte le
altre grandi innovazioni tecnologiche che hanno una diffusione di
massa, si insinua prepotentemente nella nostra vita, la modifica in
modo profondo insieme ai suoi valori, senza che noi in questo processo,
che pur è collettivo, si abbia alcuna parte se non del tutta passiva”.
Vi aspettiamo quindi numerosi e consigliamo di arrivare con leggero
anticipo perché i posti a sedere non sono numerosissimi.
Centro Studi L’
insorgente

Per raggiungere il posto: autostrada A8 – direzione Varese
– uscita Solbiate Arno, seguire inidcazioni centro paese, la Locanda
Triskele si trova a 100metri dal Municipio e dalla chiesa parrocchiale.