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Ogm, tutte le debolezze dell’Unione Europea

di Redazionale - 23/11/2007

L’Unione Europea ha ottenuto dal Wto una proroga fino all’11 gennaio per eliminare la sua proibizione di importare prodotti ogm. L’Ue avrebbe dovuto togliere la moratoria il 21 novembre scorso, dopo aver perso in sede Wto la disputa con Stati Uniti, Canada e Argentina, i quali hanno contestato la violazione delle regole di libero mercato da parte dell’Unione riguardo al bando sui prodotti gm.

Mentre la stessa Ue il mese scorso non riuscì a costringere l’Austria a togliere il bando nei confronti di due tipi di mais geneticamente modificati di proprietà della Monsanto e della Bayer.

Questi due fatti dimostrano tutte le debolezze e la sovranità limitata dell’Unione. In primis, la maggior parte dei suoi stati membri (circa 14), è contraria agli ogm, ma i governanti europei, eletti dai cittadini, sono riusciti soltanto a elemosinare al Wto una proroga di qualche settimana per le leggi che essi stessi hanno promulgato. Dopodiché probabilmente il libero mercato, non eletto dai cittadini europei, riuscirà a far entrare nei nostri piatti gli ogm.
Il 30 ottobre il Consiglio Ue dell’Ambiente non conseguì la maggioranza né a favore né contro la proposta della Commissione europea di costringere l’Austria a ritirare il divieto nazionale a commercializzare i due mais gm Monsanto e Bayer. Tutta la faccenda è stata rimpallata alla Commissione a data da destinarsi.

Insomma, l’Unione Europea non ha una politica chiara, tantomeno comune, sugli ogm. Stretta fra organi legislativi interni, Stati membri, Wto, e multinazionali del biotech, l’unica cosa che gli è rimasta da fare è prendere tempo e vedere come va a finire. Intanto l’11 gennaio è dietro l’angolo.

Fonte:
Reuters
Sole24Ore
Agrisole
Blogeko.info
Les Echos