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Metabolizzare le informazioni

di redazionale - 23/11/2007

Fonte: indranet

 

 

La velocità dei contatti e delle comunicazioni elettroniche impedisce la capacità di metabolizzazione dei messaggi che si ricevono. L'attenzione divisa e frammentaria è diventata la regola nelle attività online, ma questa modalità tende ad essere anche esportata offline. I tempi della maturazione dell'anima e della consapevolezza sono però assai più lenti di quelli elettronici.

Quando non siamo presenti con la nostra attenzione consapevole, siamo semplici contenitori passivi di qualsiasi messaggio che riceviamo.  In questo modo rischiamo di diventare consumatori di messaggi che fanno leva su una banale immediatezza emotiva bypassando qualsiasi analisi critica.

La velocità dei contatti e delle comunicazioni elettroniche impedisce la metabolizzazione dei messaggi che si ricevono. Così come gli organi interni necessitano di enzimi per la digestione del cibo, la nostra psiche, per crescere ed integrare le proprie qualità e una più profonda comprensione, necessita degli enzimi forniti dalla nostra attenzione e consapevolezza. Cresciamo interiormente quando ci ri-conosciamo e siamo consapevoli di noi stessi, quando l'impatto dell'esperienza esteriore sulla nostra psiche porta all’osservazione attenta di ciò che succede al nostro interno.

L'esperienza vissuta in modo affrettato e non consapevole non trasforma l'anima coscientemente ma non per questo non ha un impatto. Si deposita come "cibo non digerito" in forma di condizionamenti che ripeteremo meccanicamente senza neppure sapere da dove vengono. La psicologia ci dice che il bambino, il quale non ha ancora una personalità ben formata e non possiede gli strumenti  di consapevolezza e riflessione, ripete meccanicamene ciò che ha vissuto e si trascina in età adulta i condizionamenti ricevuti. Ma anche gli adulti vengono condizionati, tanto che i messaggi subliminali, dove la nostra attenzione consapevole non è presente, sono più efficaci dei messaggi evidenti.

L'esperienza online è caratterizzata da un numero elevato di messaggi e informazioni contemporanee, da una quantità di finestre e di processi in esecuzione. La quantità di informazioni simultanee che riceviamo è limitata solo dalle capacità di memoria del computer e dalla velocità di connessione alla rete, quindi tende ad espandersi proporzionalmente agli sviluppi tecnologici. Possiamo aprire sempre più finestre, sempre più processi in esecuzione contemporanea, sempre più attività a cui dare attenzione.

L'attenzione divisa e frammentaria è diventata la regola nelle attività online, ma questa modalità tende ad essere anche esportata offline. Con un'attenzione parziale e che si sposta continuamente da una cosa all'altra in realtà non ci troviamo veramente da nessuna parte. La mente non può dare attenzione a più di una cosa per volta; il multitasking significa, come anche per i processori dei computer, passare da una attività ad un'altra. Ma, a differenza del processore che può passare da una attività all'altra in termini di millesecondi, i tempi biologici sono molto più lenti.

Quando ci si trova online dispersi tra diverse attività, dopo un po' sembra di non avere concluso niente poichè in realtà niente è entrato in profondità come esperienza interiore, il tutto è rimasto nella superficialità del chiacchierio mentale.

La differenza fondamentale è che la macchina non necessita di consapevolezza nè di una psiche che cresce con l'esperienza. I tempi della maturazione dell'anima sono assai più lenti di quelli elettronici; affinchè la psiche venga toccata in profondità, è necessario rimanere un certo tempo con una certa esperienza; sentirla, accettarla, portare la nostra consapevolezza non solo ai processi mentali ad essa associati, ma anche al corpo, alle sensazioni, alle emozioni connesse. Affinchè la psiche cresca è necessario irrigarla con l'acqua della consapevolezza e dell'attenzione.

Una società dove gli individui hanno un'attenzione per lo più frammentaria impedisce l'analisi profonda e il pensiero complesso, nonchè la crescita dell'anima. Il pensiero complesso, la riflessione e la saggezza sono processi che richiedono attenzione prolungata. Anche i processi intuitivi e gli improvvisi effetti eureka arrivano in realtà come conseguenza di una attenzione prolungata a un certo tema.

Non a caso qualsiasi tecnica di meditazione esercita per lungo tempo l'attenzione concentrata.Con un pensiero complesso sempre più indebolito e con una popolazione che ha la stessa capacità di attenzione di un bimbo, i messaggi dei politici e dei pubblicitari diventano sempre più immediati e semplici.

Quando non siamo presenti con la nostra attenzione consapevole, siamo solo contenitori passivi di ogni messaggio che riceviamo. In questo modo rischiamo di diventare consumatori di messaggi che fanno leva su una banale immediatezza emotiva bypassando qualsiasi analisi critica.

In altre parole se perdiamo la nostra capacità di attenzione siamo soggetti a messaggi sempre più rozzi a banali che fanno leva sulla parte più involuta dell'umanità, come già sta avvenendo a livello politico e mediatico.