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Riforma monetaria si, ma come?

di Pierluigi Paoletti - 26/11/2007

 

Nel gruppo di discussione di centrofondi http://groups.google.com/group/centrofondi?hl=it è stata

sollevata un’importante questione che riporto:

La mia domanda è (e la rivolgo a tutti i lettori di questo forum):

Siamo sicuri che un sistema schiavizzante, attuato principalmente (ma non solo)

con strumenti monetari (sovranità monetaria espropriata, moneta-debito,

signoraggio bancario centrale e perifico, credito frazionale, tassazione

spacciata per finanziare spese infrastrutturali dello Stato e, invece, destinata

al pagamento degli interessi maturati su un debito pubblico - verso il sistema

bancario - spropositato e crescente; inflazione e stagnazione; precarietà

professionale; abolizione progressiva del welfare; e via dicendo...) possa

essere fermato, sconfitto e ribaltato solo con strumenti monetari?

Ovvero: monete locali, arcipelaghi di monete locali, attivazione dei localismi

economici, etc..

Non che questo non aiuti.

Sono convinto che sì.

Infatti, anche concettualmente, concordo che sono strumenti efficaci.

Ma siamo sicuri che bastino?

Non dovrebbe essere principalmente una guerra politica?

Affrontata con logiche e strumenti politici (tra cui anche gli strumenti

monetari...la nazionalizzazione della banca centrale piuttosto che la sovranità

monetaria assegnata, come da Costituzione, al Tesoro dello Stato)?

L’osservazione è importante e merita una riflessione approfondita. Il momento storico che

stiamo vivendo è molto particolare, per la prima volta nella storia è emerso come si possa

tenere schiave miliardi di persone, facendogli credere di vivere nella libertà e nella

democrazia. Stanno crollando tutte le sovrastrutture costruite appositamente per occultare la

forma suprema del potere che avrebbe fatto impallidire lo stesso Orwell e quindi siamo in

piena emergenza perché ogni punto che ritenevamo, sbagliando, alla base del nostro vivere

civile, viene rimosso.

La politica sta mostrando il suo volto peggiore con una ridda di nuovi schieramenti PD,

PPIL (che non è il prodotto interno lordo pronunciato da un balbuziente, ma il “nuovo”

partito di Berlusconi…) la Destra, costruiti appositamente per depistare e non far

comprendere che in realtà la politica è diventata solo un centro di smistamento di affari

perché non può, anche volendo, intervenire più sulle scelte importanti della vita di un paese.

Il motivo?

È semplice ed evidente se pensiamo innanzitutto che la politica economica è di esclusivo

appannaggio di organizzazioni sovranazionali come l’organizzazione mondiale per il

commercio (WTO), la banca mondiale, il fondo monetario internazionale, la banca dei

regolamenti, la commissione europea. Questi organi e molti altri, non sono eletti

democraticamente, ma imposti dai veri poteri forti che governano il mondo e condizionano

fin nei minimi dettagli la vita di ognuno di noi. La politica ed i governi di ciascuno stato non

fanno altro che attuare passivamente le decisioni prese da altri, niente di più. I politici si

limitano all’ordinaria amministrazione del paese ed è lì che sfogano tutte le loro

frustrazioni spartendosi (loro ed i loro amici) il pur sempre pingue bottino. Nemmeno le

differenze ideologiche contano più e lo dimostra il fatto che tutti i governi hanno fatto e

stanno attuando riforme che stanno portando in un’unica direzione: uno stato mondiale

unico e totalitario. La riprova è la completa uguaglianza di vedute con pochissime sfumature

di tutte le fazioni politiche, anche se è evidente uno spostamento di tutte verso posizioni che

un tempo venivano definite fasciste.

Pensare quindi che un cambiamento radicale della situazione possa avvenire dalla presa di

coscienza del problema da parte della politica ha le stesse probabilità di convertire un ateo

convinto, in quanto essa stessa è parte integrante della più grande truffa perpetrata ai nostri

danni.

Cambiare tutto per non cambiare nulla è stato sempre il motto del potere che ha manipolato

ad arte le più grandi rivoluzioni da quella americana, a quella francese e quella russa,

cambiando solo il vertice, ma mantenendo invece saldamente il vero potere che è quello

finanziario e vanificando gli inutili sforzi di cambiamento.

Massoneria e finanzieri come Rotschild hanno fomentato e diretto la rivoluzione francese o

il risorgimento italiano e hanno “corretto” a proprio vantaggio anche la rivoluzione

americana che era partita meglio delle altre e nonostante che gli esponenti della rivoluzione

si fossero accorti del pericolo e che avessero individuato che il vero pericolo proveniva da

chi deteneva il potere finanziario. Senza contare che l’unità d’Italia ebbe solo motivazioni

finanziarie ed eroi e statisti come Garibaldi e Cavour erano solo banditi di pochi scrupoli o

addirittura che la mafia fu reimpiantata dagli americani nel 1945 per sbarcare comodamente

e avere sotto controllo una parte importante del territorio

(http://www.laltrasicilia.org/modules.php?name=News&file=article&sid=21 )

Per tornare all’argomento ed al quesito della mail, è come se la storia riletta senza gli

“occhiali” dei vincitori, ci dicesse di non fidarci del potere e che il vero cambiamento questa

volta deve partire dal basso e coinvolgendo anche i meccanismi economici. Un puro e

semplice cambiamento dell’azionariato di bankitalia senza un adeguato e profondo

cambiamento della classe politica attualmente in parlamento, non porterebbe alcun

cambiamento significativo se non quello di aumentare l’abbuffata dei piccoli (in senso

morale) potenti di turno.

La cosa strana è che il potere ha necessità della base che legittima e alimenta il meccanismo

perverso, finanziario e politico, che hanno creato. Senza di noi essi non sono nulla,

semplicemente perché il loro potere svanisce nel nulla come una bolla di sapone. Rendersi

conto di questo è la chiave di volta per un cambio deciso di direzione. Il cambiamento per

essere radicale e duraturo ha necessità che cambi la consapevolezza di almeno una parte

significativa della base. A questo fine è necessaria l’opera della controinformazione che

apre orizzonti e le menti ed a questo fine stiamo lavorando alacremente alla diffusione di un

sistema economico e di relazioni alternativo che faccia capire e renda manifesti e obsoleti i

meccanismi della creazione del denaro e si basi sulla reciproca fiducia. Il sistema dei Buoni

Locali SCEC (la Solidarietà ChE Cammina) va proprio in questa direzione. I Buoni

Locali sono uno strumento che al tempo stesso allevia i sintomi di questo periodo di

rarefazione monetaria, artificialmente indotta dal potere finanziario coadiuvato da un potere

politico supino e corrotto, aumentando il potere di acquisto e che mostra a tutti come

l’attuale sistema di creazione monetaria, specialmente della moneta elettronica da parte del

sistema bancario sia basata su di una colossale truffa. Con la rinascita delle economie locali

si invertirà anche il processo di smantellamento economico che ci rende deboli e impotenti

al processo di distruzione ormai avviato alla fase finale iniziata nei primi anni ’90.

L’uso quotidiano di questi SCEC (la Solidarietà ChE Cammina) porta consapevolezza, apre

le menti e fa riflettere. Invece della competizione come leva per fare economia usa la

solidarietà perché in una comunità ognuno di noi dipende strettamente dall’altro, ricerca la

qualità dei prodotti perché è più facile controllare il produttore locale che quello a decine di

migliaia di chilometri di distanza. Induce ad uno stile di vita più consono ai cambiamenti

epocali in corso, picco petrolifero, aumento delle materie prime, insostenibilità dei debiti.

Se lo strumento dei Buoni Locali arrivasse a fare anche la metà delle cose positive che

intrinsecamente uno strumento simile porta con sé, la società sarebbe comunque cambiata in

modo irreversibile e i riflessi sulla classe politica sicuramente non si farebbero attendere. A

quel punto riprendere le sovranità popolari che ci hanno sottratto con la truffa e l’inganno

sarà una cosa naturale e ci riferiamo alla sovranità:

Monetaria, in cui lo stato non si indebita per l’emissione monetaria e le banche

paghano le sontuose tasse ad oggi per il 90% evase, le stime parlano di centinaia di

miliardi di euro, o si limitano a fare credito senza interessi.

Alimentare, dove ci si riappropria del diritto ad una alimentazione locale di qualità,

sana e senza i monopoli delle multinazionali

Territoriale, dove la comunità si riprende il diritto di disporre liberamente del

territorio senza dover sottostare ad accordi segreti e penalizzanti con forze straniere

della Salute, dove i cittadini non sono indotti ad ammalarsi per alimentare gli assurdi

affari sporchi delle multinazionali del farmaco

per tutto questo riteniamo che sia necessario che i cambiamenti per essere radicali e duraturi

debbano avvenire aiutando la diffusione della consapevolezza dal basso e che a poco o nulla

serva calare dall’alto cambiamenti che alla fine dei conti risultano solo effimeri e di facciata.

Dal fronte delle borse vi parlavamo la settimana scorsa della situazione precaria del Mibtel.

In questa settimana l’indice ha dato un segnale importante infrangendo i minimi di agosto

che, dopo la rottura della trend line ascendente, confermerebbe definitivamente l’inversione

del ciclo a 4 anni iniziato nel 2003

Se piove di quel che tuona i prossimi mesi assisteremo ad un ritracciamento di “almeno” un

13% dove si trova il primo importante supporto.

Il DAX , l’indice tedesco è in ritardo, ma il non superamento dei massimi del 2000 indicano

che la strada sarà la solita di quello italiano. La differente situazione è data dal forte afflusso

di investimenti provenienti dai paesi legati al dollaro che trovano nel DAX un indice molto

redditizio, a causa del rafforzamento dell’euro. Questo ci fa pensare che quando finirà il

rally dell’euro inizierà un periodo nero per le borse europee e come abbiamo già visto

questo potrebbe iniziare già da dicembre, gennaio prossimo.

Sul fronte dell’oro evidenziamo che anche se i massimi sono stati superati abbondantemente

in dollari, la stessa cosa non avvenuta anche nelle altre valute

Questo avvalorerebbe la nostra interpretazione che vede l’oro a breve, forse in

contemporanea con le borse ritracciare in modo significativo nel prossimo anno e comunque

fino alla fine del ciclo iniziato nel 2005.

That’s all folks