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Gaza, immagini dal tunnel

di redazionale - 01/12/2007



Modi ingegnosi di sopravvivere all’embargo


Rafah – Sette persone sono morte questa settimana a Gaza, quando dei miliziani di Hamas hanno aperto il fuoco sui sostenitori di Fatah ad una manifestazione in ricordo di Yasser Arafat, il fondatore di Fatah e per lungo tempo leader dei palestinesi. Per gli abitanti di Gaza, che hanno goduto di mesi di calma relativa da quando, a giugno, Hamas ha preso il controllo della Striscia a discapito delle forze dell’Autorità palestinese legate a Fatah, è stato un brusco pro-memoria della violenze tra fazioni che sono costate decine di vite nei mesi precedenti.

Ma mentre fa fronte a un dissenso crescente da parte di Fatah e di altre fazioni, Hamas (e Gaza) stanno evitando fino a questo momento gli effetti del blocco commerciale che ha imposto Israele, grazie a un boom del contrabbando.

Il confine meridionale della Striscia con l’Egitto, una terra di nessuno percorsa dai carri armati fino a quando Israele ha ritirato i suoi insediamenti nel 2005, adesso è dominata da accampamenti colorati che coprono gli ingressi ai tunnel del contrabbando, usati per trasportare beni e persone dall’Egitto a Gaza. Un tempo un’attività segreta e pericolosa, il contrabbando è divenuto libero, e anche degno di rispetto. Solo lo scorso anno, i jet israeliani avrebbero distrutto ogni sito sospettato di ospitare tunnel, ma ora i contrabbandieri lavorano alla vista dei posti doganali egiziani e della sorveglianza israeliana.

L’Egitto afferma che le restrizioni alle sue truppe in Sinai gli impedisce di contrastare il contrabbando. La ragione della tolleranza di Israele è meno chiara. (Tel Aviv) ha spesso dichiarato che i tunnel vengono usati per importare a Gaza armi all’avanguardia, che minacciano la sua sicurezza. In tal caso, non si trovano in piena vista nell’area di confine; ma assai evidenti sono le rocce di Tnt usate per la produzione dei razzi artigianali di Gaza.

In ogni caso, i tunnel vengono usati per ben altro che le armi. Nasser, un farmacista di Rafah, dice di ricevere visite regolari da parte dei contrabbandieri, che si offrono di rifornirlo con medicinali acquistati in Egitto. Nonostante compri anche latte in polvere e farmaci, il suo ordine maggiore è quello di Viagra, fatto in India, che rivende a 75 centesimi a compressa.

Il mese scorso, Israele ha dichiarato Gaza “entità ostile” ed ha promesso ulteriori restrizioni. Ma con il loro inasprimento e la crescita della povertà, il contrabbando diventa un’attività sempre più interessante. Il 21enne Abu Adnan dice di lavorare nei tunnel di Rafah da quando aveva 14 anni e riesce a mettere da parte 7mila dollari a carico. Egli ha contrabbandato armi, persone e denaro, ma adesso il genere più richiesto sono le sigarette che Israele ha bloccato.

I contrabbandieri sono quasi sempre imprenditori privati. Prima scelgono un pezzo di terra vicino al muro di confine e poi scavano un’ampia buca con una pala meccanica. Dopo recintano un’area di una decina di metri quadrati e iniziano a scavare, riempiendo il primo buco con la terra del tunnel. Sono in grado di calcolare precisamente la lunghezza e la direzione del tunnel utilizzando delle immagini satellitari prese da Google Earth.

I tunnel vengono attrezzati con luci e telefono. Delle pompe garantiscono l’aria, degli argani trascinano i vagoni di taniche sulla superficie liscia del tunnel. Le taniche possono essere riempite con terra, mercanzia o persone.

Adnan lamenta che l’aumento del numero di tunnel sta abbassando i margini di profitto. E altrettanto fa l’alta tassazione imposta dalle forze di polizia di Hamas. Ma qui ci sono sempre nuove opportunità. Israele ha minacciato di ridurre le forniture di carburante a Gaza; e così Adnan e i suoi amici stanno già progettando una conduttura per importare carburante eccedente dall’Egitto.

(Traduzione di Carlo M. Miele)
The Economist

L’articolo in lingua originale