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Rifiuti, la crisi infinita

di redazionale - 04/12/2007


Emergenza rifiuti a Napoli
Fino al 93% dei rifiuti urbani smaltiti in discarica, raccolte differenziate che non superano il 10%, nonostante tra il 1997 e il 2005 i commissari abbiano speso 1,8 miliardi. Legambiente indica le sue proposte per uscire dall'emergenza nelle cinque regioni commissariate/ I dati

Nelle cinque regioni in emergenza rifiuti - Calabria, Campania, Lazio, Puglia e Sicilia - i Commissari hanno speso fiumi di denaro pubblico ­ 1,8 miliardi di euro dal 1997 al 2005, secondo i dati della Corte dei Conti ­ senza ottenere alcun risultato tangibile. Lo testimoniano gli ultimi dati istituzionali al 2005 sul ciclo dei rifiuti in queste
La discarica di Lo Uttaro
Lo Uttaro
5 regioni: in discarica finisce ancora la maggior parte dei rifiuti urbani, con punte di oltre il 90% in Puglia e Sicilia; le raccolte differenziate non superano il 10%; gli impianti di compostaggio di qualità attivi per trattare la frazione organica sono 26 su un totale nazionale di 215.

È questo in estrema sintesi il quadro sulla grave situazione del ciclo dei rifiuti nelle principali regioni del centro sud Italia. Un quadro analizzato oggi da Legambiente, in occasione del suo ottavo Congresso nazionale, nel corso di un convegno dal titolo Emergenza Rifiuti, fuori dal tunnel organizzato a Roma, al quale hanno partecipato, tra gli altri, Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente, Alessandro Pansa, commissario per l’emergenza rifiuti in Campania, Piero Marrazzo, commissario per l’emergenza rifiuti del Lazio, Edo Ronchi, vicepresidente commissione Ambiente del Senato, Dario Esposito, assessore all’Ambiente del Comune di Roma, e Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente.

Notevole risalto è stato dato anche alle ancora poche esperienze positive che in queste regioni sono emerse nonostante la crisi ormai cronica. Si è parlato quindi dei 145 comuni ricicloni campani premiati la scorsa settimana da Legambiente per aver superato la percentuale minima del 35% prevista dalla legge vigente per il 2006, raggiungendo percentuali che arrivano addirittura al 90%, ma anche delle raccolte differenziate porta a porta che cominciano a diffondersi anche nelle grandi città, come nel caso di Roma. E’ stato anche affrontato il paradosso di quegli impianti di riciclaggio che nel Centro Sud sono costretti ad importare i rifiuti da fuori regione per il mancato decollo della raccolta differenziata locale.

Quello che è emerso da questo appuntamento - sottolinea il presidente di Legambiente, Roberto Della Seta, - è che l’Italia è ancora un Paese diviso in due: un nord con prestazioni degne dei migliori Paesi europei e un centro sud in gravissimo ritardo, con lo smaltimento in discarica che continua a farla da padrone. L’emergenza rifiuti è ancora una drammatica realtà e va superata con interventi mirati. Completare l’impiantistica, soprattutto per il recupero di materia, diffondere le raccolte differenziate, a partire da quelle domiciliari, praticare la riduzione della produzione dei rifiuti e chiudere definitivamente la fallimentare stagione dei commissariamenti che hanno deresponsabilizzato la politica regionale e locale sono le parole d’ordine per uscire dalla crisi”.