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Per il C.S.M. la legge non è uguale per tutti

di Uguale per tutti - 07/12/2007

     
   

 Fra i tanti paradossi dei casi De Magistris e Forleo, uno dei più gravi consiste nel fatto che il C.S.M. (Consiglio Superiore della Magistratura), che giudica quei colleghi, si rende responsabile di cose identiche a quelle che – ancora non si sa se fondatamente o no – contesta a De Magistris e alla Forleo.

Si contesta ai due colleghi di “parlare troppo” e di “farlo con i giornalisti” e la prof. Vacca, addirittura Vicepresidente proprio della Commissione del C.S.M. che deve decidere sull’eventuale trasferimento dei due magistrati per incompatibilità ambientale, si abbandona senza freni a commenti gravi e decisamente inopportuni con i giornalisti, anticipando l’esito delle pratiche ancora in corso ed esprimendo opinioni indebite ed estremamente pesanti...

sui due magistrati soggetti al suo giudizio.

Si contesta a Luigi De Magistris la “fuga di notizie” relative ad alcune delle sue inchieste e dal C.S.M. vengono dati indebitamente alla stampa, addirittura anche in fotocopia (stando a quanto scrivono alcuni Consiglieri nella richiesta che pubblichiamo), documenti coperti da segreto.

Ieri, 5 dicembre 2007, i Consiglieri del C.S.M. appartenenti alla corrente di Magistratura Democratica hanno chiesto l'apertura di una pratica finalizzata alla adozione di misure per evitare il ripetersi di queste “fughe di notizie”.

Pubblichiamo il testo di quella richiesta.

Ringraziamo vivamente i Consiglieri Cesqui, Maccora, Pepino e Pilato per questa loro giusta iniziativa.

In altra parte di questo blog (a questo link) abbiamo pubblicato notizie relative alla violazione di altre leggi da parte del C.S.M. e al rifiuto di una delibera che introduceva un codice deontologico dei Consiglieri (a questo link).

Per quanto possa sembrare superfluo, sembra doveroso sottolineare che fra coloro che hanno votato contro l’approvazione del codice deontologico vi era anche la professoressa Vacca.

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«Gli organi di stampa di oggi riportano, senza eccezioni, notizie particolareggiate sul dibattito intervenuto in Prima Commissione in merito alla apertura di procedimento ex art. 2 legge guarentigie nei confronti della dr.ssa Mariaclementina Forleo.

Tali notizie sono accompagnate da ampi stralci della contestazione in corso di notifica al magistrato anzidetto nonché di verbali di audizioni testimoniali avanti alla Procura della Repubblica di Brescia acquisiti dalla Prima Commissione.

Di tali atti compaiono finanche riproduzioni fotografiche.

Ciò è stato reso possibile – ed anzi espressamente perseguito – mediante una "fuga di notizie" in palese e macroscopica violazione di elementari doveri deontologici e dell'obbligo del segreto esplicitamente imposto ai partecipanti ai lavori della commissione dall'art. 19, primo comma, del regolamento interno (essendo le sedute di commissione «non pubbliche» ai sensi del comma 5 dello stesso articolo ed essendo per di più intervenuta, nel caso specifico, apposita deliberazione della Commissione in data 31 ottobre 2007 con la quale è stata disposta la segretazione della pratica in questione ai sensi dell'art. 19, secondo e terzo comma, del regolamento citato).

Violazioni e atteggiamenti come quelli descritti creano profondo e giustificato sconcerto nella pubblica opinione e nella magistratura e recano grave discredito alla istituzione consiliare.

Di qui la necessità che, eventualmente previo dibattito in plenum, il Comitato di presidenza e le competenti commissioni provvedano alla adozione o alla proposta di specifiche e adeguate cautele, sia in sede amministrativa che mediante opportune modifiche regolamentari, al fine di evitare il ripetersi di situazioni siffatte (purtroppo non nuove e inutilmente stigmatizzate, da alcuni di noi, anche in tempi recenti e finanche nei giorni scorsi in relazione alla medesima vicenda);

per queste ragioni

chiediamo l'apertura di apposita pratica da sottoporre in via di urgenza alle competenti commissioni (e alle altre articolazioni consiliari che il Comitato di presidenza riterrà di individuare), al fine di predisporre nei tempi più brevi le cautele necessarie ad evitare il ripetersi di fughe di notizie sulle attività consiliari coperte da segreto.


Elisabetta Cesqui, Ezia Maccora, Livio Pepino, Fiorella Pilato»