Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Mutui usurai: la morsa dei pignoramenti

Mutui usurai: la morsa dei pignoramenti

di Ernesto Ferrante - 07/12/2007

 

Mutui usurai: la morsa dei pignoramenti


Napoli è nella morsa dei pignoramenti. I dati diffusi dall’Adusbef (Associazione difesa utenti di servizi bancari e finanziari) parlano chiaro. I pignoramenti immobiliari a Napoli nel 2007 sono stati ben 370, facendo registrare un aumento del 29% in più rispetto al 2006. Si tratta dell’aumento in valore assoluto più alto tra le grandi città italiane, che porta il totale a 1.690. Secondo l’Adusbef la colpa di questo disastro è tutta delle banche: “Abi e banche-si legge nel comunicato- continuano la loro sporca melina per non applicare il decreto Bersani, che impone la portabilità e la surroga dei mutui senza alcun onere per i consumatori, richiedendo spese di istruttoria, di perizia e notarili (fino a 2.700 euro non dovute), si continua a registrare un vero e proprio boom di pignoramenti ed esecuzioni immobiliari in un campione significativo di Tribunali, ben 18, monitorati dall’Adusbef con immensa fatica”. L’associazione di consumatori boccia senza appello il sistema creditizio ed il suo modo di gestire i rapporti con la propria clientela, finalizzato solo a lucrare sulla pelle di tante famiglie ormai allo stremo. “Su 3,5 milioni di famiglie che hanno contratto un mutuo per acquistare una casa negli anni scorsi - dice l’Adusbef - ben 3,2 milioni, ossia il 91%, è stato indotto dai cattivi ed interessati consigli delle banche, a sottoscrivere contratti con tassi variabili, quindi esposti alle turbolenze dei mercati, in presenza di tassi fissi al minimo storico, sconsigliati oppure non erogati affatto dalle banche, quando tutti gli indicatori economici che segnalavano una imminente stretta monetaria, avrebbero dovuto indurre gli istituti di credito a maggiore prudenza per debiti di così lunga scadenza”. Aumenti significativi, che si traducono in 116 euro al mese in più su un mutuo di 100.000 euro, 1.400 euro circa all’anno, che gravano sui bilanci delle famiglie che, incalza Adusbef, “invece di essere aiutate dalle banche per trovare soluzioni per uscire dal rischio di insolvenza, vengono spinte verso il fallimento, per i noti e denunciati interessi degli istituti di credito in Asteimmobili, società operante nei tribunali gestita dall’Abi e dalle banche”. Secondo Adusbef, sempre più famiglie non possono onorare le rate dei mutui, tant’è vero che il 23% dei mutui a tasso variabile si sta trasformando in pignoramenti e sono già 300mila i soggetti fisici pignorati che hanno contratto mutui a tasso variabile per acquistare una casa. Una buona fetta di cittadini, quasi sette milioni, invece, vivono con l’incubo delle ipoteche finanziarie perché sono diventati poveri e non sono più in grado di pagare ciò che devono agli enti pubblici. Basta un niente per scombussolare l’equilibrio di una famiglia. Ma l’Adusbef lancia l’allarme anche sul periodo di indebitamento cresciuto, per le famiglie italiane, del 19,4% in due anni: i mutui contratti nell’ultimo biennio sono attestati, infatti,in media su durate di 22,2 anni mentre prima erano fermi a 18,4 anni. “Il caro-casa – secondo i dati in possesso dell’associazione - pesa su 3,6 milioni di famiglie italiane, di cui 1,7 milioni è alle prese con l’affitto mentre il restante 1,9 milioni fatica ad onorare a fine mese il pagamento della rata del mutuo. E la situazione di insolvenza è destinata ad aumentare e ad allargarsi ulteriormente nei prossimi mesi, in assenza di interventi tesi a rinegoziare i mutui senza oneri con allungamento vita residua o provvidenze sugli interessi a favore delle famiglie più deboli”. I mutui e le ipoteche per insolvenze nei confronti delle banche e del fisco stanno strangolando il popolo italiano. Le leggi emanate nel corso degli anni hanno messo a serio rischio la libertà dei cittadini. La perdita del posto di lavoro da parte di uno dei coniugi, una malattia costosa che porta via denaro per la guarigione, un infortunio o delle semplici ristrutturazioni domestiche sono capaci di mandare in tilt le famiglie, portandole inconsapevolmente verso pignoramenti ed ipoteche. Ci viene in mente un articolo della nostra decantata Costituzione, precisamente il terzo, che recita testualmente: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando, di fatto, la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Dove sono i sacerdoti della costituzione quando il parlamento approva certe leggi? La nuova classe politica è poco interessata ai problemi della gente ed emana leggi che calpestano la dignità delle persone. Così facendo, si è arrivati ad una pressione fiscale impressionante che decurta del 50% quello che ognuno di noi guadagna, sia esso un operaio, oppure titolare di una piccola e media impresa. Questo non consente più di onorare tutte le voci che si trovano nel paniere dei tributi da dare allo Stato, per non parlare poi delle normali esigenze quotidiane, permettendo a banche ed agenzie di recupero crediti con strumenti a dir poco discutibili, anch’essi creati per distruggere ulteriormente le famiglie, di togliere beni al cittadino. Strumenti legalizzati dal sistema politico italiano, consentono di mettere con le spalle al muro le famiglie, rinunciando, a malincuore, ad un bene come la casa, costruita e comprata con tanti sacrifici. Bene che è stato reso troppo facilmente “aggredibile” delle agenzie di riscossione, nelle mani di privati e volute dai politici per incrementare gli introiti delle banche, ed è diventato un appetibile strumento di pegno per il mancato pagamento delle tante tasse che i politici hanno imposto con le leggi di questa presunta democrazia. L’art. 3, come dicevamo, è molto preciso: è compito della repubblica rimuovere gli ostacoli che impediscono lo sviluppo della persona.
Purtroppo è lettera morta e migliaia di cittadini quotidianamente vengono stretti nella morsa di un sistema usuraio e criminale, tanto caro agli pseudo-costituzionalisti in servizio permanente effettivo e a molti che ancora cianciano a destra e a manca di diritti inalienabili e libertà fondamentali della persona.