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Non bruciate il futuro

di redazionale - 07/12/2007

 
Gli impianti a biomasse si bruceranno tutta la materia prima necessaria per produrre carta e pannelli truciolari: questa la denuncia presentata da Assocarta e Assopannelli, che hanno iniziato una raccolta di firme rivolgendo un appello al governo che sta moltiplicando gli incentivi per le biomasse (www.assocarta.it/files/cs19_07.pdf)....

Gli imprenditori italiani che utilizzano legno e derivati per la produzione di  carta e di pannelli in truciolare sono fortemente preoccupati per la carenza di materia dovuta al diffondersi dell'uso delle biomasse legnose come fonte di energia.
A decine, in tutt'Italia, si stanno realizzando centrali termoelettriche alimentate con residui legnosi e questa proliferazione è giustificata dai generosi incentivi pubblici dati  all'elettricità prodotta con queste fonti, grazie al perverso meccanismo dei certificati verdi.

"Se l'obiettivo degli incentivi è quello di ridurre la produzione di gas serra e risparmiare energia da fonti fossili, logica vorrebbe che questi incentivi andassero alle aziende manifatturiere che producono beni durevoli a base di legno" spiega Federico Valerio dell'Istituto tumori di Genova. "In questo caso l'anidride carbonica che le piante hanno assorbito dall'atmosfera resterà intrappolata, sotto forma di lignina e cellulosa, nel manufatto per tutta la sua vita operativa, di solito molto lunga.
Anche il bilancio energetico è a favore della produzione di manufatti in legno, attività a bassi consumi ed energeticamente in equilibrio grazie alla possibilità di usi energetici dei propri scarti".

Per questi motivi le industrie dei pannelli e quelle della carta chiedono che sia data priorità all'utilizzo del legno in termini produttivi anziché incentivarne l'incenerimento, interrompendo gli incentivi e le sovvenzioni per lo sfruttamento energetico del legno. Il settore comprende 277 aziende con 36.000 addetti.