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L'Iran, il lupo e l'agnello

di Massimo Fini - 08/12/2007

 

Quando qualche giorno fa ho letto che il National Intelligence Estimate, cioè il rapporto che riassume i risultati delle ricerche delle sedici agenzie di spionaggio americane, Cia e Nasa in testa, quindi la crema delle creme dell'intelligence di Washington, affermava che l'Iran aveva bloccato il proprio programma di nucleare militare dal 2003, sono scoppiato a ridere.

Ma come? Sono due anni che George W. Bush grida che l'Iran sta preparando la Bomba, che è vicinissimo ad ottenerla, che in ragione di ciò ha imposto all'Onu due risoluzioni che infliggono pesanti sanzioni a Teheran, che quattro portaerei armate di 'atomiche tattiche' incrociano nel Golfo, che Stati Uniti e Israele approntano piani militari per distruggere, sempre con l'aiuto di qualche atomichetta 'tattica', i siti nucleari iraniani e tutto ciò che è loro vicino, e che infine, il presidente Usa allarma l'intero pianeta arrivando a dichiarare, non più di un mese fa, il 17 ottobre, che un Iran atomico "porterebbe dritto e di filato alla Terza Guerra Mondiale", e adesso apprendiamo dagli stessi servizi segreti degli Stati Uniti che questo nucleare iraniano non esiste, non è mai esistito o se è esistito è stato volontariamente interrotto dagli ayatollah cinque anni fa?



Ci si sarebbe aspettati che Bush si scusasse se non con Teheran almeno con la cosiddetta comunità internazionale e che annunciasse che le sue risoluzioni Onu, che gli iraniani hanno sempre considerate arbitrarie e ingiuste, sarebbero state ritirate perchè non hanno, e non hanno mai avuto, alcuna ragione d'essere. E invece no. Bush non è uomo da lasciarsi smuovere per così poco.

Il giorno dopo le sconcertanti, e si sarebbe tentati di dire esilaranti se non si trattasse di questioni così inquietanti e gravide di pericolo, rivelazioni del National Intelligence Estimate, ha dichiarato che "l'Iran era pericoloso, è pericoloso e sarebbe pericoloso se possedesse le conoscenze necessarie per costruire un ordigno atomico". E ha aggiunto: "Se gli iraniani avevano un programma nucleare chi ci dice che non possano riprenderlo?". Elementare Watson. Bush ha poi interpretato la relazione del National Intelligence Estimate così: "Nulla suggerisce che dobbiamo smettere di preoccuparci. Al contrario, sappiamo che l'Iran continua a cercare di arricchire l'uranio, passo importante per un Paese che voglia sviluppare una Bomba". Peccato che lo stesso National Intelligence Estimate abbia confermato che gli iraniani, come hanno sempre dichiarato, stanno arricchendo l'uranio a soli scopi civili e non è colpa loro se questo è un "passo importante" anche per arrivare alla Bomba, perchè allora bisognerebbe impedire anche la riapertura della centrale di Caorso se l'Italia ritenesse di ritornare all'emergenza nucleare.

Bush ha poi prospettato una terza risoluzione Onu che preveda sanzioni ancora più dure nei confronti di Teheran, perchè, secondo lui, sono state proprio queste risoluzioni a fermare gli ayatollah. Ma com'è possibile una cosa del genere se le risoluzioni Onu, con relative sanzioni, sono del luglio e del settembre del 2007, mentre Teheran ha fermato il suo programma nucleare atomico cinque anni prima?

Sembra di rivedere la storia della guerra all'Iraq dove i pretesti per attaccare quel Paese venivano di volta in volta cambiati man mano che venivano smentiti dai fatti o di rileggere la favola esopiana del lupo e dell'agnello, anche se capisco che sia ostico per il lettore vedere Ahmadinejad in questa parte. Il lupo, che beve a monte, dice all'agnello: "Tu stai intorbidando le mie acque". Non è possibile risponde quello, perchè io sono a valle. Il lupo rizza i peli, ci pensa un pò su, e poi dice: "Sei mesi fa mi hai fatto un torto". "Come potevo" replica l'altro "se sei mesi fa non ero ancora nato?". Allora il lupo, schiumante di rabbia, ringhia: "Beh, se non sei stato tu, saranno stati i tuoi genitori". E se lo mangia.