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Storia di un insetto e di un giudice

di Giovanni Picone - 09/12/2007

 
A vedere la puntata di Porta a Porta di giovedì 6 dicembre si capisce con un piccolo esempio come la storia possa essere scritta a tavolino. L’insetto è bravo in queste cose, i suoi telespettatori, di storia contemporanea non sanno un bel niente. Vespa ha un rapporto paterno con i suoi utenti, li protegge dalle cose brutte, come un buon padre fa con i suoi figli. Non gli dice per esempio che Andreotti, il simbolo dell’Italia degli ultimi cinquant’ anni, è stato un mafioso, non fa sapere dei processi di Berlusconi, di Previti e del mafiosoestorsore Dell’Utri. Ha paura che i suoi “figli” possano inalberarsi e farsi male sbattendo contro il potere. Egli è così, li coccola e li difende nel suo guscio di menzogne.

Sicuramente una telespettatrice di Vespa non è stata Clementina Forleo, la quale inconsciamente pensava di vivere in uno Stato di diritto. Non le hanno detto che qui il diritto non lo conosce nessuno, neanche i giornalisti RAI, compreso Bruno Vespa, che però in compenso padroneggia ogni macchia di sangue del pigiama della Franzoni.

Durante la trasmissione dell’altro ieri, si parlava della Forleo, dei motivi per cui viene cacciata all’unanimità dalla procura di Milano,e del fatto che le viene negata la possibilità di assumere da ora in avanti funzioni monocratiche, cioè non può decidere più da sola, può solo partecipare a collegi giudicanti con altri giudici. Forse perché è pazza. Mah. Vespa ha affermato che le persone che non sanno, non devono credere che la Forleo sia stata cacciata perché indagava sui politici, ha invitato loro ad informarsi, e a capire che le intercettazioni non possono essere pubblicate, perché vige il segreto istruttorio. COSA?
È bene chiarire alcune cose, il segreto istruttorio non esiste dal 1989. Le intercettazioni non sono state pubblicate dalla Forleo ma dai giornalisti che avevano tutto il diritto per farlo visto che erano pubbliche note agli avvocati.

Con una semplice frase viene occultata una verità, la storia è stata ancora una volta scritta facendo gli interessi di qualcuno.
I pretesti usati, per togliere le indagini alla Forleo, sono stati più di uno, ma le intercettazioni non centrano. La Forleo è stata accusata di aver calunniato due poliziotti che, secondo le sue dichiarazioni, avrebbero pestato un magrebino. Tutti l’hanno scritto, ma nessuno ha detto che uno dei due agenti è stato poi espulso dal corpo per aver picchiato un trans.

La Forleo è stata accusata di aver attaccato i poliziotti di Potenza poco solerti secondo lei nell’indagare sulla morte dei genitori. Tutti l’hanno detto, ma nessuno ha ricordato che il Gip di Potenza ha fatto ripartire l’indagine denunciando inefficienza da parte degli investigatori.
Infine è stata accusata di menzogne, nell’aver denunciato intimidazioni da parte di organi istituzionali. Il CSM in questo caso ha deciso, che se un magistrato denuncia di essere solo, lo si deve trasferire. D’altronde perché difendere la Forleo, se giudici come Falcone, Borsellino, Chinnici sono stati fatti addirittura ammazzare?
Ma Vespa queste cose non le dice, non è amante del diritto, o probabilmente ama riscrivere la storia d’Italia a suo piacimento, come dimostrano i suoi libri.